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Anche all'Insubria le "imprese laboratorio" per gli studenti

La Facoltà di Economia partecipa al programma europeo "IG Students" di diffusione della cultura imprenditoriale. Dieci allievi realizzano un sito Internet al servizio dei loro colleghi.

L'atto conclusivo si svolgerà nel mese di giugno a Ostuni, in Puglia, quando una competizione nazionale metterà a confronto tutte le "imprese in laboratorio" che avranno realizzato gli studenti italiani partecipanti al progetto
"IG Students".
Fra loro ci saranno anche dieci allievi della Facoltà di Economia varesina: presenteranno "Gnuc Economy Spa", l'impresa da loro ideata e messa in atto con la costituzione di un sito che all'indirizzo Internet www.studentinsubria.com fornisce servizi utili agli studenti del loro Ateneo.
Una vera e propria "bacheca elettronica", insomma, con i vari avvisi relativi alla vita universitaria.
"Come pure il materiale didattico e gli appunti messi a disposizione dai docenti che ognuno di noi può scaricare sul computer di casa. Ci sono, inoltre, delle pagine dedicate a iniziative culturali e di divertimento - precisa Chiara Bellorini, Direttore Vendite di "Gnuc Economy Spa" -. A proposito, volete sapere l'origine del nostro nome? Gnuc è il personaggio che ci accompagna in ogni pagina del nostro sito…".
Il progetto di questi giovani entra, quindi, a pieno titolo nel programma di formazione permanente "IG Students" avviato in Italia nell'ottobre del 1998 dall'omonima fondazione non profit che fa capo al Ministero del Tesoro.
Un'iniziativa che s'inserisce nell'ambito della più ampia esperienza europea "Young Enterprise Europe", diffusa in 19 Paesi del Vecchio Continente coinvolgendo ogni anno circa 600.000 giovani.
Si rivolge agli studenti delle ultime classi della scuole superiori e agli universitari fino al limite dei 26 anni.
Lo scopo è favorire il raccordo tra il mondo degli studi e quello dell'economia reale, far emergere vocazioni nei partecipanti e sviluppare in loro delle competenze da spendere al momento dell'ingresso nel mondo del lavoro.
Il programma si realizza attraverso la creazione e la gestione, da parte degli studenti, di "imprese in laboratorio" per un periodo di circa dieci mesi nel corso dell'anno accademico.
I ragazzi, sotto la supervisione di un tutor - nel caso dell'Insubria si tratta di un dirigente della società Autogrill -, portano avanti le proprie iniziative imprenditoriali realizzando e vendendo prodotti e servizi.
I protagonisti del progetto devono anche versare un capitale sociale da far fruttare: gli studenti varesini, grazie ad una sottoscrizione di azioni, hanno raccolto un milione di lire. Periodicamente, poi, sono tenuti a pagare il corrispettivo dell'IVA e delle imposte all'organizzazione "IG Students". Devono, infine, liquidare la loro attività entro il mese di luglio dell'anno in corso.
"Il nostro business, quello che deve permettere alla società di fare profitto - aggiunge Chiara Bellorini -, è la vendita di spazi pubblicitari all'interno del sito. Devo dire che sono state in buon numero le realtà economiche della provincia di Varese che hanno scelto il nostro sito per entrare in contatto con il loro pubblico.
Certo, come per qualsiasi impresa che opera nel nostro settore, gli inserzionisti non bastano mai… Tutti gli interessati, ovviamente, saranno i benvenuti!".
Sono imprese, quindi, a tutto tondo anche se non legalmente registrate. Aziende che operano, comunque, in un ambiente protetto, fuori dai rischi di mercato che normalmente incombono su quelle reali.
"L'obiettivo principale che vogliamo perseguire - spiega Mauro Ballerio, che è stato nominato Amministratore Delegato della società - è proprio quello di riuscire a vivere delle esperienze imprenditoriali sulla base del principio dell'imparare facendo. In questo possiamo contare anche sull'appoggio della Professoressa Antonella Zucchella, docente di collegamento fra la Facoltà di Economia e il progetto".
Si vuole, quindi, provare direttamente sul campo tutti i vari aspetti che caratterizzano la realtà quotidiana di un'azienda vera e propria…
"E' proprio così: da quelli puramente economici a quelli legati allo svilupparsi dei rapporti umani. Sto parlando dei problemi connessi al lavoro di gruppo, piuttosto che all'instaurarsi di una leadership in azienda, ma anche al marketing, alla finanza, al design e allo sviluppo di un prodotto o di un servizio…".
Un elemento di particolare rilievo è che il Consiglio di Facoltà ha deciso di riconoscere agli studenti che partecipano all'iniziativa sei crediti formativi, sulle base delle nuove modalità di valutazione istituite dalla riforma universitaria.
"Ci sono stati concessi sei crediti, esattamente quanto accade per la frequenza a un corso breve - conclude Chiara Bellorini -. Si è ritenuto molto importante, infatti, che un'esperienza di formazione all'imprenditorialità come quella che sta vivendo il nostro gruppo sia inserita nel percorso didattico seguito dagli studenti dell'Insubria".

05/17/2001

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