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Quinta edizione del master universitario in Merchant Banking

Diretto da Anna Gervasoni, il master universitario in Merchant Banking dell'Università Cattaneo è giunto alla quinta edizione e sono ormai circa 90 i diplomati delle prime quattro edizioni, il 90% dei quali è occupato presso istituzioni del settore finanziario. Per la cerimonia di consegna dei diplomi 2004 e la presentazione del percorso didattico del 2005, si è tenuto il convegno: "Lo sviluppo delle aziende familiari: la risposta del private equity". Il tema della dimensione media dell'impresa italiana è da tempo all'attenzione del mondo economico, politico, scientifico e persino degli osservatori internazionali. Si è infatti parlato, con riferimento al fenomeno delle piccole e medie imprese, di un modello italiano di sviluppo, giocato sulle caratteristiche di flessibilità e di adattamento che l'impresa di minori dimensioni possiede. Accanto al "piccolo è bello", è peraltro anche maturata la convinzione che tale prerogativa possa, al tempo stesso, rappresentare un limite di fronte alla necessità di realizzare, secondo i casi, economie di scala e, inoltre, di accrescere la capacità del sistema produttivo, nel suo complesso, di fare innovazione, soprattutto di prodotto. Il convegno ha puntato l'attenzione sui processi di sviluppo delle aziende familiari e sul possibile incontro con il private equity, uno dei potenziali strumenti a disposizione per il salto qualitativo e dimensionale. Oggetto principale di discussione è stato la ricerca di punti di contatto tra le necessità espresse dalle realtà aziendali di piccole e medie dimensioni a conduzione familiare e l'offerta degli investitori istituzionali in capitale di rischio. Tra i discussant anche Antonio Colombo, vicepresidente dell'Università Cattaneo ed ex direttore dell'Unione Industriali della provincia di Varese, per il quale il private equity ha finora dimostrato la propria validità soprattutto in casi di crisi aziendale, di conflitti familiari deteriorati o di buy out. Perché il capitale di rischio incontri maggiormente la realtà della piccola e media impresa italiana è necessario, secondo Colombo, che le istituzioni finanziarie che operano in questo campo si comportino come facevano le banche locali (e come mostrano di comportarsi ora anche le grandi banche frutto delle aggregazioni degli anni scorsi, le quali sembrano volersi ri-orientare al territorio). Devono cioè considerare che, nell'impresa minore, il capitale non è tutto: conta molto l'intuitu personae. Come dire: il successo dell'operazione finanziaria non può dipendere solo dalle garanzie reali, ma dalla corretta valutazione del progetto imprenditoriale e dalla serietà dell'imprenditore proponente.

11/18/2004

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