Lesson number one

Conduttore dell’Orientagiovani un viso (e una voce) noto: Andrea Pellizzari Mr Brown. L’anomala esperienza di un ragazzo (cresciutello) che conferma: la preparazione è l’arma vincente in tutte le situazioni.

Quando si dice che è destino
"Sin da quando avevo poco più di 4 anni gli adulti mi chiedevano sempre: "Cosa vuoi fare da grande?". Allora a questa domanda non sapevo mai cosa rispondere, e timidamente nascondevo gli occhi sotto il lungo caschetto biondo. Da quei tempi non è cambiato molto, se non i capelli, adesso grigi e tagliati corti, ma ancora oggi non so cosa farò da grande. Sono cresciuto ascoltando musica, grazie a Enrico, mio fratello che ha tre anni più di me, che mi ha fatto scoprire, quando non avevo ancora 10 anni, il giradischi e le prime radio private. Addirittura un pomeriggio del 1976, mi portò a visitare gli studi di Radio Friuli, una delle prime emittenti private di Udine. I dj, forse perché eravamo così giovani, furono gentilissimi e ci fecero assistere ad una trasmissione in diretta. Da quel momento decisi che avrei fatto anche io il disc jockey e mi misi ad ascoltare la radio di giorno e di notte rinunciando pure a guardare la tv. Grazie alla mia curiosità, in breve tempo appresi mille cose, poi costrinsi i miei genitori a regalarmi un mixer per la promozione immeritata della terza media e imparai da autodidatta a mixare i dischi, a usare le apparecchiature di registrazione e il microfono. Un pomeriggio di settembre del 1982 decisi finalmente che ero pronto per lavorare alla radio e, in sella al mio Ciao rosso, iniziai la ricerca della sede di Canale 49, la mia emittente preferita. Sapevo che si trovava in un paesino fuori Udine, ma individuarla non fu facilissimo. Fortuna che a segnalarne la presenza c’erano tre antenne sul cucuzzolo di una collina. Arrivato in cima, suonai il campanello più volte e… sorpresa! Venne ad aprirmi un ragazzo che conoscevo. Fu facile entrare a visitare gli studi ma ancor di più chiedere di collaborare con quella radio. Da lì iniziò la mia carriera. Certo, da quando avevo 15 anni ne ho fatta di esperienza tra tv, radio e teatro, ma la verità è che se la mia passione non mi avesse spinto ad essere preparato, il giorno in cui suonai quel campanello, probabilmente non sarei riuscito ad iniziare il mio percorso professionale e di vita. Pensandoci bene, ancora oggi la preparazione è l’arma che mi salva in tutte le situazioni e mi consente di essere all’altezza di ciò che devo affrontare. Ovviamente per la direzione più artistica che tecnica che ha preso il mio lavoro, ora il tipo di preparazione è differente perché non ho bisogno di saper usare attrezzature e quindi sfrutto poco anche il mio diploma di perito elettronico. Seguo però molti seminari e corsi di teatro e, spinto sempre dalla mia curiosità, leggo, viaggio, osservo, ascolto tutto ciò che può allargare il mio bagaglio culturale e umano che è il motore della mia professione attuale. Ovviamente, come in tutte le cose, conta anche il talento e la fortuna, ma quando il proprio lavoro si fa con passione e competenza, i risultati arrivano comunque e io ne sono la dimostrazione."