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In una lettera al Pontefice del 1958 emerge il radicale anti-liberalismo e anti-capitalismo di Giorgio La Pira, leader della Sinistra democristiana e sindaco di Firenze negli anni '50 e '60. | ||||||
Ecco i passi salienti della lettera di La Pira a Pio XII. | ||||||
I cattolici seguaci di La Pira e Dossetti percepivano il liberalismo come il loro avversario, in quanto portatore di una concezione dello Stato affrancata da qualsiasi impronta confessionale. Mentre si battevano per un più largo intervento dello Stato nell'economia, rimaneva loro estraneo il concetto che solo uno Stato rigoroso ed efficiente può essere utile ai fini dello sviluppo. | ||||||
La valutazione del pensiero di La Pira da parte di tre politici varesini, di tre diverse estrazioni. | ||||||
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