Strade e ferrovie: classifiche alla lente

Per l'Istituto Tagliacarne il Varesotto è al 4° posto tra le province italiane nella classifica della dotazione infrastrutturale. E' grazie a Malpensa, perché se si rifanno i conti considerando solo i parametri di strade e ferrovie, si scende al 61° posto.

Carenza di infrastruttu-re in provincia di Varese? Ma quando mai, visto che Varese occupa il 4° posto nella classifica nazionale della dotazione infrastrutturale - con il punteggio di 186,2 su base 100 - frutto di un'indagine svolta annualmente dall'Istituto Tagliacarne, il centro di ricerca collegato con l'Unione italiana delle Camere di Commercio. Per il Varesotto non è una novità: anche negli scorsi anni ha occupato i vertici della classifica e ogni anno si ripropone, per gli osservatori attenti, un certo sconcerto. Possibile che le maledizioni quotidiane per i tempi giurassici che si impiegano nel percorre questo territorio, in auto o in treno, siano del tutto ingiustificate? Perché tanti convegni, tante tavole rotonde, tante prese di posizione per cercare di smuovere chi deve decidere di fare strade e rotaie più veloci? Perché da dieci anni a questa parte il tema delle infrastrutture di trasporto è diventato centrale nel dibattito politico locale?
Via, abbiamo scherzato, ci si aspetterebbe di sentirci dire dai ricercatori del Tagliacarne. Ma non è così, evidentemente, visto che con il passare degli anni, la classifica conferma sempre il Varesotto ai vertici.
Un bel primato davvero, non c'è che dire.
Ma chi ci crede? Ci si deve credere sì, perché la scientificità dell'indagine è fuori discussione. Il fatto è che bisogna andare a fondo e non fermarsi al primo dato. Basta guardare dentro la metodologia di analisi impiegata e scoprire che la classifica viene compilata tenendo conto dell'incidenza di una serie di parametri: non solo strade e ferrovie, ma anche reti di distribuzione dell'energia, reti di telecomunicazioni, banche, strutture culturali, strutture di istruzione, strutture sanitarie.
E, poi, gli aeroporti. Si possono “rimescolare le carte” e si può rifare la classifica con alcuni parametri soltanto, trascurando gli altri.
Ci abbiamo provato e sono venuti fuori risultati che, a noi che abitiamo e conosciamo questo territorio, sembrano più attendibili. Intanto si scopre che Varese scende dal 4° al 18° posto se si elimina il parametro degli aeroporti. Ovvio: è evidente che la presenza di un aeroporto intercontinentale contribuisca enormemente al punteggio. Ma è proprio solo varesino l'aeroporto di Malpensa, o non è piuttosto l'hub dell'intero Nord Italia? Poi, se si rifà la classifica tenendo conto soltanto degli altri due parametri che identificano le infrastrutture di trasporto - le strade e le ferrovie - si scopre che Varese scende al 61° posto tra le 103 province italiane, con un indice pari a 89,7 su base 100, dopo Matera e prima di Ascoli Piceno.
Le conclusioni sono presto dette. Primo: l'insistenza per ottenere miglioramenti alla rete viaria e ferroviaria locale continuano ad essere più che giustificate. Secondo: che, per strade e ferrovie, una provincia densamente popolata e fortemente industrializzata come quella di Varese si trovi al 61° posto della classifica, la dice lunga sulle difficoltà che gli operatori di questo territorio incontrano nel loro lavoro quotidiano e sui rischi che il territorio corre per la scarsa attrattività.
Terzo: come appare dalla classifica dell'Istituto Tagliacarne, Malpensa gioca un ruolo importante nel sistema trasportistico non solo del Nord Italia, ma anche proprio della provincia di Varese. Motivo in più, questo, per difendere a denti stretti l'aeroporto, contro chi vorrebbe depotenziarlo a vantaggio di Fiumicino. Quarto: se non per riguardo alla provincia di Varese, almeno per riguardo all'hub Malpensa, non si può lasciare la rete autostradale, stradale e ferroviaria locale nella condizione che la pone soltanto in quell'inaccettabile 61° posto.