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Il teatro a Varese è Mobile

Con lo spettacolo di Paolo Conte è cominciata la stagione del nuovo Teatro Mobile. La struttura, sorta proprio nel centro della Città Giardino, nasce con l'ambizione di diventare il cuore della cultura varesina.

Lo spettacolo del cantautore piemontese Paolo Conte, il 26 gennaio 2002, ha felicemente inaugurato il nuovo Teatro Mobile di Piazza Repubblica a Varese. Realizzato a tempo di record (8 mesi), il teatro potrà ospitare la Stagione Teatrale comunale, la Stagione Sinfonica e inoltre gli eventi legati alla musica lirica, alla musica leggera, meeting, congressi e così via.
La nuova struttura ha una capienza di 1230 posti, con spazi appositamente riservati e ulteriormente allargabili per i portatori di handicap. Il grande foyer all'ingresso è collegato alla zona principale con una scalinata centrale. La sala è climatizzata e le poltrone, divise a settori, sono disposte su gradinate che scendono verso il palco molto grande (15 X 12) e ben visibile da ogni ordine di posti. Gli spazi di disimpegno e di ristoro sono ampi e confortevoli. Accanto all'area principale al primo piano sopra il foyer, è stata realizzata una sala da 100 posti appositamente allestita per le conferenze. Le attrezzature tecniche (luci, amplificazione) sono quanto di meglio oggi esista sul mercato per la realizzazione di ogni genere di spettacolo. Grande cura è stata riservata al raggiungimento del totale isolamento con l'esterno e alla risoluzione dei problemi di acustica. Con l'attribuzione del termine Teatro Mobile si è voluto sottolineare la possibilità che questa struttura ha, di poter essere smontata per poi venire rimontata in altro luogo.
Varese ha ritrovato dopo 50 anni il suo teatro ed il merito del raggiungimento di questo traguardo va alla società "Primafila" e, in particolare, al suo amministratore delegato Renzo dal Pio, imprenditore varesino che opera nel settore dei servizi alle imprese e che ha scommesso sulla possibilità di far diventare questa struttura un preciso punto di riferimento per il tempo libero. L'obiettivo della società, con 200 serate di programmazione all'anno, è quello di riportare a Varese il luogo privilegiato per la cultura, lo spettacolo e l'intrattenimento dopo la frettolosa demolizione del prestigioso Teatro Sociale avvenuta nel 1953. Da quel momento si può dire che è cominciato il peregrinare dei grandi avvenimenti artistici da un capo all'altro della città.
Le grandi orchestre sinfoniche, ad esempio, si sono esibite in Basilica, al Palazzetto dello Sport, al Teatro Impero, al Teatro Vela e per fortuna che artisti e pubblico hanno potuto usufruire di quegli ambienti, ancorché non sempre ideali per rappresentazioni di grande impegno scenico. I numerosi appassionati di musica lirica, per citare un altro esempio, dopo i fasti delle rappresentazioni al Teatro Sociale si sono dovuti accontentare di arie, duetti e cori con l'accompagnamento del pianoforte e si sono messi a girare l'Italia (Milano, Como, Macerata, Genova, Torre del Lago) per inseguire la loro "passione": il melodramma. In tutti questi anni sono risultate meno sofferenti le situazioni della Stagione Teatrale e degli spettacoli di musica leggera che hanno potuto contare sul Teatro Impero. Con le attrezzature tecniche d'avanguardia e gli ampi spazi di cui dispone il nuovo teatro si potranno però allestire produzioni molto più grandi, articolate e ricche di effetti.
Un discorso a parte meritano i grandi avvenimenti pop e rock con conseguenti adunate oceaniche. Nel passato più o meno recente Varese ha visto prendere d'assalto, in occasione dei concerti di Claudio Baglioni e Vasco Rossi, l'Ippodromo delle Bettole. Da questo punto di vista il problema è comune a tutte le altre città, che lo hanno risolto utilizzando i grandi stadi del calcio se non addirittura gli autodromi. Se si eccettua ovviamente l'ultimo caso prospettato, tutte le altre manifestazioni troveranno nel nuovo teatro la loro sede ideale, con il vantaggio di offrire agli spettatori un confort totale oltre che di poter usufruire dell'ampio parcheggio sotterraneo di Piazza Repubblica.
Anche altri generi musicali in crescita quali il jazz ed il gospel con relative stagioni o festival potranno finalmente trovare qui la loro "casa", evitando agli appassionati varesini le trasferte a Milano e nel Canton Ticino. Un futuro dunque che si prospetta carico di attese, di speranze e di emozioni per tutta la città e la provincia. E così la serata inaugurale del 26 gennaio non poteva che iniziare con l'emozione confessata dall'amministratore delegato della società "Primafila", Renzo Dal Pio, il quale, dopo un'introduzione sintetica ma molto efficace, ha consegnato simbolicamente al Sindaco di Varese Aldo Fumagalli le chiavi del nuovo teatro.
Una consegna per l'appunto simbolica, perché in realtà il Comune di Varese è stato anch'esso protagonista nella realizzazione dell'opera e contribuirà in misura significativa a sostenerne l'attività collocandovi tutte le numerose iniziative culturali e di spettacolo che vengono organizzate, con indiscussa qualità, dagli uffici municipali. E il Sindaco Fumagalli non ha mancato di sottolineare che, dopo la demolizione del "Sociale", gli armadi di Palazzo Estense si sono riempiti di progetti di nuovi teatri, rimasti tutti nel cassetto. E' vero, come è vero che il nuovo Teatro Mobile non possiede gli sfarzi dei teatri di un tempo. E' una struttura essenziale, in linea del resto con la tendenza che si sta imponendo, anche in architettura, a separare la sostanza dalla forma. Certo, ove sia possibile conciliare i due elementi, si guadagnerebbe in prestigio, ma è di sicuro sempre meglio poter disporre di qualcosa di concreto piuttosto che inseguire ideali utopistici. Benvenuto, quindi, il Teatro Mobile. E buon divertimento.


E Paolo Conte canta Razmataz

Dopo la sobria cerimonia di inaugurazione, la musica si è impadronita del Teatro Mobile con il concerto di Paolo Conte dal titolo Razmataz. Nato ad Asti nel 1937 Paolo Conte ha svolto sempre la professione di avvocato. Si è accostato da dilettante alla musica jazz e negli anni ’60 ha firmato numerosi successi che sono stati interpretati da Adriano Celentano, Caterina Caselli, Enzo Jannacci, Patti Pravo, Equipe 84. A partire dal 1974 si è fatto conoscere anche come interprete delle sue canzoni, ma si è affermato solo nel 1979 con l’album "Gelato al limon". Tra le sue canzoni più note vanno ricordate - Azzurro, Messico e nuvole, Genova per noi, Bartali, Sudamerica. Nello spettacolo della serata inaugurale del nuovo teatro di Varese Paolo Conte ha proposto le sue canzoni più recenti unitamente ad altri successi tratti dai suoi precedenti album. Arrangiamenti raffinati e sonorità che costantemente strizzano l’occhio al jazz, alla canzone francese e ai colori musicali sudamericani hanno caratterizzato la successione delle canzoni presentate. Sul palco ad accompagnare l’avvocato-musicista un ensemble vocale e strumentale di prim’ordine. Grande prova di fiati e percussioni; essenziali e molto calibrate le voci femminili. Un po’ più defilato il quartetto d’archi, non sempre aiutato da una scrittura musicale adeguata alle caratteristiche degli strumenti e più ancora programmata per reggere il confronto con la presenza significativa e ben amplificata degli altri strumenti. Molto belli e misurati gli interventi della fisarmonica e del bandoneon. Pubblico attento e composto che ha saputo apprezzare con maggior calore le canzoni più conosciute. Sul palco, Paolo Conte al pianoforte a coda, con la consueta eleganza e con l’inconfondibile timbro vocale, ha liberato i versi ermetici ed ingenui delle sue canzoni. Luci affascinanti, rilassanti, non invadenti e molto adatte a vivificare la sostanziale staticità degli esecutori. Serata molto ben riuscita ed esame pienamente superato per il nuovo teatro di Varese, per quanto riguarda questo genere di musica.

02/15/2002

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