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L'organizzazione del mercato del lavoro in Lombardia

L'assessore regione alla formazione, istruzione e lavoro, Gianni Rossoni, illustra come la Regione Lombardia si è mossa in passato e continua ad agire per realizzare un modello dei servizi per il mercato del lavoro di assoluta qualità.

Il modello dei servizi per il mercato del lavoro della Regione Lombardia è stato costruito, in questi anni, ispirandosi ai principi del federalismo, della sussidiarietà tra pubblico e privato, del dialogo sociale, della libertà di iniziativa privata, della qualità del servizio e soddisfazione del cliente, del parternariato tra aree geografiche con diverso tasso di sviluppo in ambito nazionale ed europeo. Gli impegni di questi anni hanno portato all'avvio di un sistema integrato di servizi per il lavoro; potenziato e riqualificato la rete dei servizi pubblici per l'impiego; migliorato il sistema di accreditamento degli enti di formazione e orientamento. La Regione Lombardia ha quindi realizzato un modello di servizi per il lavoro valorizzando le esperienze già esistenti sul territorio e nello stesso tempo favorendo l'accesso al sistema da parte di nuove strutture in grado di arricchire qualitativamente il modello. Per recuperare tutte le esperienze maturate nell'ambito dei servizi all'impiego sarà necessario definire una modalità di accreditamento in cui la condivisione dell'obiettivo principale relativo alla centralità dei bisogni dell'utente (cittadino/impresa) garantisca l'accesso a chiunque in questi anni avesse maturato una esperienza significativa. Elementi fondamentali dello sviluppo del modello dei servizi per il lavoro lombardo sono: la realizzazione di Borsa Lavoro Lombardia, il nodo regionale di un più ampio sistema nazionale (Borsa Nazionale Continua del Lavoro) in cui persone e imprese s'incontrano liberamente e dove i servizi di intermediazione offerti dagli operatori, pubblici e privati, autorizzati e accreditati sono liberamente scelti da essi. Il portale regionale realizza una rete di servizi a supporto delle attività di operatori ed enti per i servizi inerenti al lavoro, alla formazione e all'istruzione
E poi l'istituzione della Consulta del Lavoro, luogo in cui gli operatori privati possono confrontarsi tra loro e con un soggetti istituzionale quale l'Agenzia Regionale per il Lavoro (Arl) portando proposte, richieste e suggerimenti sull'evoluzione e la regolazione del mercato.
Il progetto di legge sul mercato del lavoro approvato dal Consiglio regionale della Lombardia lo scorso 19 settembre individua nella flessibilità del sistema e nella tutela dei più deboli i contenuti più innovativi. In particolare: la libertà di scelta tra operatori pubblici e privati accreditati e autorizzati, che erogano gratuitamente ed in regime di parità i servizi per il lavoro essenziali; la Programmazione regionale dei servizi mediante il Piano d'Azione pluriennale che definisce aree d'intervento, obiettivi, entità, durata e modalità di riparto delle risorse finanziarie; la programmazione provinciale delle politiche attive del lavoro, in coerenza col Piano d'Azione regionale, mediante approvazione di appositi Piani annuali; l'Osservatorio regionale del sistema di istruzione, formazione e lavoro, che acquisisce, aggiorna ed analizza dati e conoscenze per operare un'efficace attività di monitoraggio, analisi e valutazione; il Comitato Istituzionale di Coordinamento e Commissione regionale per le politiche del lavoro e della formazione, organismi di collaborazione istituzionale e partenariato nonché concertazione con le parti sociali; l'Agenzia Regionale per l'Istruzione, la Formazione e il Lavoro, componente
tecnica del sistema regionale allargato, per l'attuazione delle politiche integrate di istruzione, formazione e lavoro; il Valutatore indipendente, che affianca l'Osservatorio regionale nella verifica dell'efficacia ed efficienza degli operatori della rete dei servizi; l'Individuazione di specifiche ed efficaci politiche di sostegno nella transizione al lavoro e di specifiche ed efficaci politiche attive del lavoro.
La Provincia di Varese
Una delle sperimentazioni innovative attivate dalla Regione, tramite il coordinamento di ARL, con la Provincia di Varese è stata l'attivazione dell'Unità provinciale di Politica Attiva del Lavoro (UPAL).
Questo servizio ha il compito di sviluppare un raccordo istituzionale tra Regione Lombardia e Provincia di Varese su azioni e progetti di politica attiva del lavoro.
Il raccordo si è sviluppato in un'attività di assistenza tecnica che potremmo definire di “global services”, contribuendo a migliorare per Regione Lombardia l'efficacia delle linee di finanziamento individuate e per la Provincia una miglior efficienza dei progetti: praticamente un maggior numero di lavoratori ricollocati con un minor costo per la pubblica amministrazione. Dopo tre anni di attività (che si è nel frattempo sviluppata in tutte le province lombarde), l'UPAL a Varese ha contributo alla realizzazione del Piano Provinciale di Politica Attiva del Lavoro, attivato dalla Provincia sulla base di linee guida regionali, realizzato con risorse a valere sul Fondo Nazionale per l'Occupazione e che ha preso il nome di Rilancia Lavoro.
Con Rilancia lavoro si è consolidato il network tra pubblico e privato, con la Provincia che ha svolto un ruolo di governo e di indirizzo e gli operatori privati il ruolo di erogatori dei servizi. Grazie a questo approccio innovativo il progetto ha permesso l'attivazione di 294 contratti di lavoro. Ulteriore esempio del raccordo tra la Provincia di Varese e l'Agenzia Regionale per il Lavoro è il Protocollo d'intesa per la diffusione dei servizi di www.borsalavorolombardia.net presso i Comuni e gli Enti pubblici aderenti alla rete degli Informalavoro coordinata dalla stessa Provincia di Varese.
In questo modo, ad oggi 33 Informalavoro possono fornire un servizio aggiuntivo agli utenti, ampliando i servizi al lavoro già erogati dalla rete all'utenza.

11/06/2006

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