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Il perito elettronico

Un'attività che pone a diretto contatto con la frontiera più avanzata dell'innovazione. Le sinergie con l'informatica, internet e ora anche i sistemi satellitari.

Uno dei grandi salti che ci ha garantito la moderna tecnologia - quello legato al passaggio dal sistema analogico al digitale - è ormai già alle nostre spalle. In un settore, quale l'elettronica, che si pone sulla frontiera più avanzata dell'innovazione, però, occorre ogni giorno di più guardare in avanti e ci sono sempre novità con le quali confrontarsi. "E' questo certamente uno degli aspetti di fascino e che richiamano maggiormente l'attenzione dei giovani che vogliono accostarsi all'attività di perito elettronico in una struttura industriale. Ed è questa anche una delle ragioni del perché l'età media nelle nostre aziende è molto bassa" assicura Luigi Provasoli, Amministratore della Digicom, impresa di Cardano al Campo che produce apparecchiature per trasmissione dati e reti locali e che opera, in generale, nell'innovazione tecnologica.
Per dei neodiplomati che vogliano sviluppare le proprie competenze in un settore ad alta professionalità come quello elettronico, allora, le prospettive di carriera sono interessanti:
"In poco più di un anno e mezzo dal diploma, grazie anche all'aiuto dei colleghi che mi hanno trasmesso la loro esperienza - ci dice il ventenne Gianmarco Cibin -, sono riuscito a realizzare quello che, fin dai quattordici anni, era un mio sogno: essere capace d'intervenire in modo professionale sugli apparecchi elettronici" Apparecchi che, anche all'interno dello stesso tipo, hanno ciascuno caratteristiche differenti a seconda della ditta produttrice.
E il tecnico cui sono affidati in reparto deve saper distinguere e operare in modo adeguato. "Tutto ciò comporta l'avere doti di grande flessibilità oltre che mani e occhi ben allenati…" precisa Gianmarco Minoli, Direttore delle Risorse Umane della A Novo Italia SpA, impresa che ha la propria sede principale a Saronno e che fa parte di un gruppo leader mondiale per l'assistenza tecnica ai prodotti di Information Technology: dai monitor ai videoproiettori, ma anche i decoder necessari alla ricezione delle televisioni satellitari. E' lo stesso dirigente a evidenziarci come il percorso professionale nella sua impresa preveda, dopo l'ingresso in azienda, un impegno di circa tre anni in reparto per un'attività di base che è quella di riparazione degli apparecchi. La retribuzione iniziale s'avvicina da contratto ai 900 euro. I dipendenti possono quindi, ovviamente, man mano salire di grado fino a raddoppiare il reddito nell'arco di un quinquennio: "Questo per chi dimostra di poter andare a ricoprire delle posizioni nell'engineering: il versante dell'azienda che si occupa delle progettazione e realizzazione delle attrezzature poi utilizzate in reparto".
Per dei giovani periti elettronici che abbiano acquisito le necessarie capacità operative, inoltre, il mondo dell'industria varesina propone altre interessanti opportunità:
"Un secondo percorso di carriera, infatti - continua Minoli - offre l'occasione di entrare nelle fabbriche dove si svolge attività diversa da quella puramente elettronica. Penso a quei periti che gestiscono le macchine di collaudo e taratura o i sistemi di controllo nell'industria meccanica piuttosto che nei più diversi comparti produttivi".
In ogni caso, il requisito indispensabile per essere un operatore qualificato in questo settore professionale è la curiosità verso l'innovazione tecnologica.
"Su questo non ci sono dubbi: la parte più interessante del mio lavoro è quella che mi permette di affrontare ogni giorno il nuovo che avanza!".
La testimonianza è di Ivo Frosin: un tecnico poco più che trentenne che ha visto scorrere sotto i suoi occhi l'incredibile salto qualitativo compiuto dall'elettronica nel corso degli anni Novanta.
"Oggi, poi, le sinergie con l'informatica, internet e anche i sistemi satellitari offre possibilità, anche lavorative, inimmaginabili soltanto qualche tempo fa".
La robotica - che è ormai sempre di più dietro l'angolo di casa nostra - ne è un esempio eclatante: in misura crescente ci fornirà strumenti in grado d'alleviare la nostra fatica nella catena produttiva oppure d'intervenire con la massima precisione sul corpo umano in sala operatoria. A garantire il corretto funzionamento di questi strumenti ci saranno, però, sempre gli occhi attenti e le mani abili dei periti elettronici.


Ampie le possibilità di impiego

L'elettronica è un fattore che da qualche decina di anni attraversa orizzontalmente tutti i sistemi produttivi. Non c'è linea di produzione o anche semplice macchinario che non sia oggi governato da automatismi elettronici di funzionamento o di controllo. Per tale ragione, i tecnici esperti di elettronica hanno opportunità di impiego vastissime. Possono operare non solo nelle imprese propriamente elettroniche o elettromeccaniche - quelle cioè nelle quali le apparecchiature elettroniche vengono progettate e prodotte - ma anche negli altri settori del manifatturiero che impiegano impianti e macchinari dotati di dispositivi elettronici. Quali? Praticamente tutti e non solo nel manifatturiero: anche il settore terziario - si pensi ad esempio ai servizi ausiliari all'industria e alla commercializzazione - è largamente interessato dalla presenza di apparecchiature elettroniche.
Nella sola provincia di Varese sono attive 58.400 imprese, di cui 126.000 nella trasformazione industriale e 193.000 nel terziario. Le rimanenti 32.000 appartengono all'agricoltura e all'edilizia.

Scuola - lavoro: un passaggio facilitato dalla collaborazione con le imprese

Molti studenti che si diplomano all’IPSIA “Parma” di Saronno lavorano come tecnici nell’impresa “A Novo Italia” di Saronno che, in fase di espansione, è costantemente alla ricerca di giovani con buone competenze elettroniche/elettrotecniche. Grazie anche a questi rapporti di collaborazione, l’impresa ha realizzato un breve corso monografico su una delle problematiche tecniche di punta - i decoder - con una serie di incontri a scuola tenuti dal responsabile Engineering Prodotto a cui hanno partecipato 25 studenti delle classi quinte. Data la rilevanza delle tematiche tecniche sotto il profilo formativo, il corso è stato inserito all’interno dei curricula scolastici. L’esito dell’iniziativa è stato davvero soddisfacente. Gli studenti hanno manifestato particolare interesse e partecipazione e “A Novo Italia”, che per il 2003/2005 prevede l’esigenza di 20/30 diplomati, offre stage di 6 mesi prima dell’assunzione nel ruolo di Riparatore Elettronico in un ambiente qualificato, dinamico e stimolante, con un supporto formativo costante e di alto livello.

La scuola è presente anche sul sito:

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05/09/2002

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