Varesefocus.
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
Varesefocus

 
 

Castellanza promuove le sue opere d’arte

In un volume i beni artistici del Comune di Castellanza. Una scelta e un preciso impegno dell’Assessorato alla Cultura per documentare il patrimonio artistico di proprietà comunale e promuovere così una ricchezza del territorio stesso.

La Città e il suo patrimonio artistico. Un patrimonio in parte acquistato dal Comune, ma in larga maggioranza frutto del dono generoso dei cittadini e degli artisti che negli ultimi trent’anni hanno esposto a Castellanza. Il tutto racchiuso in un catalogo, presentato alla fine di aprile a Villa Pomini. Il volume "Il Patrimonio mobile d'arte del Comune di Castellanza al 2002", curato da Giuseppe Magini, è il risultato del preciso e paziente lavoro di censimento e schedatura sistematica di tutto il patrimonio d'arte mobile (pittura, scultura, grafica) di proprietà comunale, una realtà non ben conosciuta nella sua entità.
Un'iniziativa di notevole rilievo come promozione delle bellezze del territorio e, in particolare, della valorizzazione di quei beni che sono patrimonio dei cittadini ma che non sempre i cittadini hanno modo di conoscere e amare.
Il catalogo raccoglie quasi 500 schede e riproduzioni di altrettante opere di proprietà comunale, 50 delle quali della Donazione Pomini del '83, 50 della Donazione Strobino Pagani del '98, mentre appartengono a lasciti dell'artista castellanzese Giancarlo Pozzi 23 lavori e altrettanti sono quelli della donazione dei collezionisti milanesi Maria e Rino Cervi. I rimanenti costituiscono il settore della Collezione Civica alla fine dei 2002.
Con l'eccezione del vaso neoclassico posto sullo scalone del Municipio e appartenente alla dotazione del Palazzo Carminati Brambilla, venduto negli anni '20 del secolo scorso alla comunità castellanzese, nonché della grande tela raffigurante "Il giuramento di Pontida", che il pittore Giuseppe Castellani dipinse a Pesaro nel decennio 1857-1867, l'arco di tempo occupato dalle opere del catalogo va dagli anni '40 del secolo scorso al 2002. Tra gli artisti presenti sul catalogo, complessivamente 344, anche alcuni celebri nomi, tutti citati nella monumentale opera dell'editore Electa sulla pittura in Italia del Novecento: Paolo Baratella, Giorgio Bellandi, Giancarlo Cazzaniga, Giorgio Celiberti, Salvatore Fiume, Walter Fusi, Giuliano Giuman, Saverio Rampin, Emilio Scanavino, Ernesto Treccani, Gabriele Amadori e Floriano Bodini.
Gli artisti originari di Castellanza o che vi hanno lavorato o vi lavorano (Anna Bellinazzi, Ettore Bottigelli, Bruno Colombo, Abele Croci,Luciana Gelati, Vittoria Introvigne, Francesco Lomazzo, Piero Navone, Giancarlo Pozzi, Silvana Scanagatta, Silva Umer), sono presenti in catalogo con 57 lavori, di cui alcuni di dubbia attribuzione e definiti "anonimi".
Inoltre una delle caratteristiche più evidenti della raccolta castellanzese è la folta presenza di rappresentanze artistiche straniere (in tutto 70 opere dagli Stati Uniti, Ungheria, Romania, ex Jugoslavia, Olanda, Polonia, Giappone, Cecoslovacchia, Finlandia e Spagna; nella Pagani ci sono presenze di Francia, Spagna, Inghilterra, Giappone, Olanda e Belgio) che mette in evidenza l'internazionalità della raccolta stessa.
Appaiono con una certa immediatezza i caratteri della Collezione Civica. Una modifica del gusto, dei modi di fare arte e forse addirittura di intenderla nel confronto tra le opere più "antiche" appartenenti alla Collezione (quelle, per intenderci, gravitanti intorno agli anni '60 e 70 del secolo scorso) e quelle più recenti, nelle quali si intravedono esperienze superanti la tradizione del mezzo tecnico e della figurazione e l'avvio di sperimentazioni sui materiali e la configurazione stessa dell'opera.
Inoltre è singolare il confronto, per non dire la contrapposizione, tra un ambito di tendenza localistica e un ambito più vasto, addirittura di internazionalismo autentico: sembra questa la provocazione più interessante racchiusa nel catalogo.
In conclusione, il Comune di Castellanza, attraverso una scelta ed un preciso impegno dell'Assessorato alla Cultura ha fatto un'operazione interessante col documentare il suo patrimonio artistico mobile, un'operazione che purtroppo pochissimi Enti fanno e che si può interpretare come uno stimolo, un "punto zero" da cui partire o ripartire e comunque da meditare come cammino percorso. Questa pubblicazione vuole essere la sintesi di un prezioso lavoro che costituisce il punto fondamentale di partenza per un percorso molto ampio e impegnativo. Un percorso che continui e ampli la raccolta e classificazione delle opere d'arte mobili, la pubblicazione periodica dei necessari aggiornamenti, un preciso studio per una mirata collocazione e valorizzazione delle opere.

05/29/2003

Editoriale
Focus
Economia
Inchieste
L'opinione
Territorio

Politica
Vita associativa
Formazione
Case History
Università
Storia dell'industria
Natura
Arte
Cultura
Costume
Musei
In libreria
Abbonamenti
Pubblicità
Numeri precedenti

 
Inizio pagina  
   
Copyright Varesefocus
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
another website made in univa