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Quando a Gallarate c'era la Cavalleria

L'estesa brughiera che un tempo caratterizzava la periferia di Gallarate fu luogo ideale per manovre militari ed esercitazioni. Per questo nella città furono presenti per molti anni prestigiosi reggimenti di Cavalleria e per questo ancora adesso la presenza di centri ippici nella zona è elevata e qualificata.

Conoscere e riscoprire il passato del luogo in cui viviamo, dove ognuno di noi svolge la propria attività giorno per giorno, è certamente importante per meglio riflettere sia sull'evoluzione socio-economica e culturale, sia sulla trasformazione urbanistica della propria città.
E' noto che Gallarate, già capoluogo di circondario della provincia di Milano, è stato (ed è tuttora) non solo un centro industriale e commerciale fra i più importanti della Lombardia, ma anche un luogo spesso frequentato nel corso dell'Ottocento dai reali d'Italia in occasione delle manovre militari e delle battute di caccia nella brughiera. Quest'ultima, che si estendeva per decine di chilometri attorno a Gallarate, esercitò per lunghi anni un ruolo preminente nella vita locale; inoltre, grazie alla Caserma comunale di via Milano, dedicata a Vittorio Emanuele II, che fu motivo di richiamo del territorio per un grande numero di persone, la Città divenne ancora più famosa.
Con l'unità d'Italia, attigua alla caserma, venne realizzata la nuova Piazza d'Armi per le esercitazioni militari, in sostituzione della vecchia piazza del Pasquè (attuale Piazza Garibaldi). La struttura militare ospitò per decenni gli squadroni dei più prestigiosi reggimenti di Cavalleria, dal Savoia al Firenze, al Piacenza, al Lodi, al Parma, al Roma fino al glorioso 19° Guide. Sin dal 1833 l'intero circondario era stato scelto per le annuali esercitazioni militari che avevano comportato l'avvicendarsi di grossi contingenti di soldati ed ufficiali. Spesso il re, con il suo stato maggiore, presenziava alle annuali esercitazioni, il che forniva ai notabili della zona occasione di ospitarlo e di organizzare ricevimenti in suo onore. Vittorio Emanuele II, Umberto I ed i principi di casa Savoia, soggiornarono più volte al castello di Somma Lombardo ospiti dei Visconti di San Vito, dei Martinez di Casorate Sempione, in casa Piantanida-De Fornera a Cardano al Campo, alla settecentesca villa "La Glorietta" dei Mazzucchelli ai Ronchi di Gallarate (dal 1903 proprietà dei Bonicalzi). Nei giorni che precedevano le manovre militari molte migliaia di soldati, con i loro equipaggiamenti, si raggruppavano nella brughiera, suscitando quell'atmosfera di vivacità e sobrietà alla quale, comunque, la gente del luogo si era da tempo abituata. L'Artiglieria a cavallo, seguita dagli squadroni di Cavalleria, si stabiliva in genere nella zona di Malpensa, tra Cardano e Vizzola Ticino. Gli ufficiali erano spesso ospiti dei nobili; si recavano a Gallarate per l'opportunità di conoscere e frequentare la gente del luogo; erano soliti anche frequentare i Caffè e il Teatro cittadino. I diversi reparti dell'esercito, nel periodo delle manovre, oltre che alla Malpensa, venivano accolti nelle diverse caserme cittadine o accampati in altre zone destinate allo scopo. La presenza dei militari significò per la gente di Gallarate un modo di accettare con interesse e curiosità usi e costumi che derivavano dalle tradizioni di altre provincie italiane.
In genere, le esercitazioni in brughiera richiamavano alti personaggi e, di conseguenza, in città e nei dintorni venivano organizzati ricevimenti e feste di cui poi i gallaratesi si compiacevano. I giornali, in particolare quelli di Milano, si dilungavano ed enfatizzavano tali avvenimenti favorendo così un'ulteriore pubblicità intorno a Gallarate. Nel 1927 la Cavalleria venne sostituita con l'Artiglieria a Cavallo. Successivamente, parte della storica Caserma di via Milano venne demolita per far posto alla "Casa Balilla", l'attuale biblioteca civica "Luigi Majno". Di conseguenza, nel 1928 gli squadroni militari furono trasferiti in via Magenta n°27 in un edificio di proprietà Guenzani che ospitò un distaccamento del 3° Savoia Cavalleria, così come risulta dall'Archivio di Stato di Varese. Nel 1957 i restanti edifici subirono la stessa sorte per permettere la costruzione di nuove abitazioni ed edifici commerciali. Nel 1954, la storica Piazza d'Armi venne sostituita dal giardino pubblico adiacente il cimitero di via Milano. Dopo il secondo conflitto mondiale la Caserma di via Magenta venne definitivamente smantellata; si chiudeva così una pagina importante della storia della gloriosa Caserma gallaratese. Al suo posto si insediarono fino alla metà degli anni Cinquanta la Caserma dei Vigili del fuoco e successivamente la fonderia Flam; oggi vi è la farmacia Introini. Ma la brughiera assunse maggiore importanza non solo negli ultimi vent'anni dell'Ottocento, in quanto teatro di esercitazioni militari soprattutto del "Savoia Cavalleria", (acquartierato presso la Cascina Malpensa) ma col nuovo secolo, anche per la pratica dello sport collegato ai nuovi interessi della nascente ippica nazionale. Divenne così il centro di maggiore sviluppo degli allevamenti di purosangue e vivaio delle diverse discipline dell'ippica. La "Società Milanese per la Caccia a Cavallo", fondata nel 1882, proprio in tale brughiera organizzò le sue più suggestive riunioni. Fra i fondatori, vediamo i gallaratesi Ponti, Cantoni, Piantanida, Visconti, famiglie che si erano impegnate con entusiasmo in varie iniziative a favore della loro città. L'edificio di Cascina Malpensa, che sorgeva al centro di un fondo agricolo, già nel 1866 era divenuto proprietà demaniale. Nel 1910 in quell'area si alzava per la prima volta ad un'altezza di trenta metri, un aeroplano della ditta di costruzioni aeronautiche "Caproni". Con il motto dannunziano "Senza cozzar dirocco", l'artiglieria prendeva il volo.

09/23/2005

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