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"Alla Cattaneo abbiamo ormai adattato i corsi..."

"In Italia siamo ancora lontani, però, dalla piena applicazione della riforma" avverte il Prof. Francesco Silva, Rettore di un'Università Cattaneo comunque molto avanti nel processo d'innovazione.

Il mondo universitario italiano è alla vigilia di una profonda trasformazione con la novità dei tre cicli di studio (laurea triennale, successiva specializzazione biennale e quindi dottorato) introdotti da una riforma che incomincerà a far sentire i suoi effetti fin dall'ormai imminente avvio del prossimo anno accademico.
"A Castellanza abbiamo già adattato i corsi a quelle che saranno le esigenze che emergeranno con la riforma - ci spiega il Prof. Francesco Silva, Rettore dell'Università Cattaneo -.
In particolare, per quanto riguarda la facoltà di Economia, addirittura
a partire dal 1999/2000 i nuovi iscritti hanno avuto la possibilità di frequentare un primo anno riformato: i contenuti rispondevano già a un'organizzazione didattica conforme alla riforma del sistema universitario italiano.
Per il prossimo anno accademico anche i contenuti del secondo anno di studi avranno questa caratteristica.
Ci sono ancora delle difficoltà per l'applicazione del modello "3+2": al momento dell'iscrizione degli studenti, infatti, non sarà possibile l'organizzazione del triennio poiché l'iter amministrativo dei regolamenti attuativi del Ministero non si è ancora concluso.

La nostra scelta è stata quella di partire formalmente con il vecchio quadriennio. Sarà, peraltro, offerta la possibilità agli studenti, non appena l'iter amministrativo verrà terminato, di optare o per il vecchio percorso quadriennale oppure, alla fine del triennio, di concludere gli studi con la laurea di primo ciclo a cui potrebbe aggiungersi un ulteriore biennio.
Quanto a Giurisprudenza, invece, da noi, come in tutti gli altri atenei italiani, la facoltà verrà riformata soltanto a partire dal 2001/2002".
Questo perché il processo di applicazione della riforma a livello nazionale sta procedendo a ritmi più lenti di quanto previsto dalla normativa...
"Purtroppo, è proprio così: la lentezza amministrativa nell'applicazione della riforma ha già fatto slittare la sua completa applicazione con l'abolizione del quadriennio all'anno accademico 2001/2002".
Prof. Silva approfondiamo, adesso, alcuni fra gli aspetti principali della riforma. Che cosa vuol dire cambiare i contenuti degli insegnamenti?
"L'obiettivo della riforma è quello di garantire una solida formazione di base allo studente e, nello stesso tempo, tenere conto dell'esigenza di far sì che lo studente possa effettivamente concludere il suo percorso universitario nei termini prescritti dalla legge. Questo significa alleggerire i corsi, strutturarli su una base semestrale che appare più utile agli studenti, favorire al massimo la frequenza alle lezioni e definire meglio l'organizzazione degli esami. Sviluppare, insomma, una didattica che consenta all'allievo che svolge con impegno il proprio compito di concludere il primo ciclo di studi entro i tre anni previsti.
L'Università Cattaneo ha come filosofia di fondo questi due aspetti: formazione ad ampio spettro e didattica efficace".
Prof. Francesco Silva, Rettore dell'Università Cattaneo
Questo non significa, però, dequalificare gli studi universitari a livello di quelli liceali...
"Dal liceo sempre più giungono alle nostre aule degli studenti che hanno una preparazione piuttosto differente rispetto a quella del passato: magari hanno interessi forti verso argomenti specifici, ma la preparazione di base nella sua complessità appare meno approfondita.
Da qui l'esigenza di un primo triennio universitario che funga da liceo superiore con possibilità di specializzazione professionale.
I curricula sono cambiati, o stanno cambiando, tenendo conto della preparazione differente degli studenti, ma anche dalla richiesta che giunge dal mercato del lavoro di avere a disposizione dei laureati più giovani rispetto a quanto accade finora in gran parte delle università italiane".
Voi avete già in programma anche dei corsi particolarmente innovativi...
"Fra le varie iniziative, evidenzio il corso di imprenditorialità. Sono lezioni svolte in aula, alla presenza di un piccolo gruppo di studenti, dei quali si cerca di sviluppare le attitudini di osservazione e di creatività imprenditoriale. Alla fine viene anche elaborato un business plan ma si vuole, soprattutto, abituare gli allievi a comunicare fra di loro e a lavorare in gruppo secondo una logica di team building. Alla realizzazione di questo corso contribuiranno molti docenti provenienti dall'estero: ne avremo almeno una decina fra francesi, argentini e svedesi. Un'altra novità è rappresentata da un ciclo di lezioni volte ad abituare i nostri allievi alla stesura di rapporti scritti: una competenza sempre più richiesta nella vita aziendale".
Come vi state organizzando per il sistema dei crediti, la nuova modalità di giudizio degli studenti?
"E' un sistema molto utile e importante, al quale ci stiamo ormai adattando. Per il triennio sono previsti 180 crediti, 60 per anno. Ogni credito corrisponde a 25 ore di lavoro complessivo. Ci sono, poi, dei corsi che sono, comunque, vincolati agli esami: la loro quota può variare fra la metà e i due terzi a seconda delle varie facoltà.
Il sistema dei crediti, comunque, permette di avviare iniziative differenti rispetto a quelle abituali nel passato: sono ore spendibili non soltanto in ateneo, ma anche a casa davanti a un computer.
E' una modalità che certamente consente di ragionare in maniera più continua e articolata che nel vecchio sistema degli esami".
Un'altra novità introdotta dalla riforma è quella dei master...
"E' un modulo che è stato regolamentato per la prima volta dalla legge di riforma. In precedenza, il master era affidato all'iniziativa di qualsivoglia istituto di formazione, universitario o meno. Adesso, invece, sono previsti dei master annuali garantiti dall'Università e per il cui accesso è richiesta la laurea di primo livello. Devono offrire il corrispettivo di 60 crediti per 1.500 ore di lavoro, che è appunto il carico annuale proprio degli studi specifici di una facoltà. Alla fine si consegue un titolo di studio che è spendibile pure in vista del conseguimento della laurea specialistica biennale.

Alla Cattaneo stiamo pensando a quattro master universitari.
Il primo è quello in Merchant Banking destinato a chi vuole muoversi nel mondo del finanziamento in conto capitale delle imprese, il cosiddetto venture capital.
Il secondo master, intitolato Diritto ed Economia delle Imprese e del Mercato, avrà la funzione di sviluppare una formazione economica per i laureati di primo livello in Giurisprudenza.
Il terzo punterà, invece, a formare esperti in E- Business e Supply Chain, la catena della logistica intesa come gestione non solo del trasporto delle merci bensì anche delle informazioni.
Il quarto e ultimo master che abbiamo progettato è quello in Direzione del Personale sia nel settore privato, sia in quello pubblico".


09/04/2000

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