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I primi cento giorni di Marco Reguzzoni

Piglio deciso e tanta concretezza: questo lo stile che ha caratterizzato il nuovo presidente della Provincia nei suoi primi tre mesi d’attività. La forte attenzione verso i temi della viabilità.

Nel "carniere" dei primi cento giorni c'è di tutto: viabilità, ambiente, gestione del territorio, con un occhio di riguardo alla situazione viabilistica del Nord del Varesotto flagellato due volte quest’anno dall’inclemenza del tempo.
Da tre mesi al vertice di Villa Recalcati, Marco Reguzzoni ha già mostrato il suo volto: piglio deciso e tanta concretezza.
Ed ecco la prima, decisamente positiva novità: "Entro la fine di quest’anno - dice lo stesso presidente - verrà aperto il cantiere sulla Luino-Zenna, sia per consolidare la parete rocciosa che, sbriciolandosi, ha investito strada e ferrovia in un paio di occasioni fra la fine dell’inverno e la primavera, sia per adeguare la strada in alcuni punti critici".
Sempre per l’area settentrionale del nostro territorio, ma questa volta con un riferimento ben preciso anche a Malpensa, è di gran rilievo anche la scelta del tracciato definitivo dell’Arcisate-Stabio: "Sono sei chilometri di ferrovia che la società varesina richiede a gran voce da tempo - fin dall’inizio degli anni Ottanta l’Unione Industriali fu la prima a segnalarne l’esigenza - e che permetteranno di collegare dapprima Varese e poi anche lo scalo aeroportuale con il Cantone Ticino e l’Alta Velocità europea che giungerà a Lugano attraverso Alptransit".Quanto alla stessa Valceresio, sul fronte stradale Reguzzoni ha potuto annunciare l’impegno dell’Enas (l’ex Anas) - per bocca del suo sub-commissario Giuseppe Bonomi - a inserire l’Arcisate-Bisuschio nel piano triennale dell’Ente strade. Buone nuove pure per il sistema tangenziale di Varese. Come noto, i lotti previsti sono quattro: tre di competenza della Società Pedemontana Spa e uno della Provincia. Partiamo da quest’ultimo: quella parte della Tangenziale che collegherà il centro commerciale Iper alla Valganna e alla Valceresio. Si tratta di un’opera già completamente finanziata e che costerà 27 milioni d’euro: "L’8 giugno scorso è stato pubblicato il bando per la progettazione e l’incarico aggiudicato a brevissimo termine. Avremo quindi il progetto esecutivo nella primavera dell’anno prossimo e, a quel punto, si potrà procedere all’appalto per l’assegnazione dei lavori". Quanto all’altro lotto - quello che dall’Iper dovranno portare velocemente gli automobilisti all’ingresso dell’Autolaghi in un’area compresa tra Gazzada e Castronno - la notizia è che "...incontrando Formigoni, ho avuto assicurazioni sulla volontà della Regione Lombardia di dare priorità ai sistemi tangenziali di Como e Varese rispetto alla Pedemontana nel suo complesso".
Avanza anche un altro progetto di grande respiro, quello relativo al proseguimento della nuova strada provinciale numero 1 da Varese a Cittiglio: "Completati i lavori fra Gavirate e Cocquio Trevisago, prosegue spedita la progettazione per la Cocquio-Gemonio e si lavora già alla Gemonio-Cittiglio".
Per la parte meridionale della provincia, invece, il presidente sottolinea che "l’Enas farà di certo" il collegamento da 250 milioni d’euro tra Malpensa e l’Autostrada Milano-Torino attraverso la bretella di Boffalora: "Diciannove chilometri essenziali per decongestionare l’Autolaghi e il cui cantiere dovrebbe aprire l’anno prossimo". Sempre per la zona Sud del nostro territorio, saranno riqualificate la Statale del Sempione, la Vergiate-Besozzo e la provinciale Sumirago-Casorate.
Territorio e viabilità, quindi, nei primi cento giorni della Giunta guidata da Marco Reguzzoni. Ma non solo. Ci piace evidenziare anche un intervento a sostegno del sistema imprenditoriale: la restituzione delle multe - con l’annullamento della relativa sanzione - pagate dalle aziende del Varesotto per l’errata o mancata indicazione dei codici rifiuti secondo la normativa europea: "A tre anni di distanza dalle prime richieste di chiarimento sollecitate dalla Provincia al Ministero dell’Ambiente, in luglio c’è stato finalmente il riconoscimento che nessuna sanzione era dovuta per le aziende che, in mancanza di un regolamento attuativo di una legge nazionale, non avevano ottemperato all’adozione dei codici".
Complessivamente sono oltre 400 le imprese interessate, una metà delle quali aveva già pagato la multa per un valore che oggi supera di poco i 50 mila euro.

09/25/2002

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