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Luino-Zenna, la strada dei mille rinvii

E' dagli anni Sessanta che si parla della sua sistemazione, sempre rinviata nel tempo. L'ultima beffa: un progetto dell'Anas, già finanziato, è ancora bloccato dalla burocrazia

Venne realizzata tra il 1902 e il 1914, quando sulle strade circolava forse un centesimo del traffico attuale. Eppure, da allora il calibro e le dimensioni della Statale 394 che collega Luino al valico di Zenna non sono cambiate di molto, come dimostrano gli innumerevoli incidenti all'altezza delle tante strettoie. E neppure si è posto rimedio alla tortuosità di un percorso che costringe gli automobilisti a un vero e proprio "tour de force" per percorrere i chilometri che separano dal confine italo-elvetico la cittadina lacuale che diede i natali a Piero Chiara e Vittorio Sereni.
E sapete da quanti anni, le forze economiche e politiche locali sollecitano un intervento da parte dell'Anas? Sono quasi quaranta: una sorta di record mondiale, al negativo.
I problemi della Luino-Zenna si sono accentuati negli ultimi mesi, a causa, paradossalmente, di un risultato giudicato positivo per l'intera zona dell'Alto Varesotto.
La decisione di garantire l'apertura continuata della dogana di Zenna, infatti, se da un lato ha garantito un accesso continuo alla Svizzera, dall'altro ha fatto incrementare l'afflusso di veicoli.
Tanto più che - mentre negli anni scorsi le continue denunce di disagio avevano indotto la stragande maggioranza dei camionisti a scegliere dei percorsi che, sebbene più lunghi, erano meno pericolosi e più scorrevoli - oggi, con l'apertura della galleria che by-passa il centro di Locarno le condizioni sono cambiate. Nuovi traffici turistici che scendono in Italia partendo sin dal Lago di Costanza, infatti, specialmente nella stagione estiva fanno giungere ai valichi di Piaggio Valmara (sulla sponda piemontese del Verbano) e di Zenna un numero crescente di pullman e di camper.
"Quante volte abbiamo denunciato l'inadeguatezza del calibro di questa strada! - sbotta Silvio Fiorini, Presidente della Comunità Montana delle Valli del Luinese - Del resto, basta percorrerla per rendersi conto che non è più in grado di sopportare l'attuale tipologia di traffico.
Da anni dobbiamo fare i conti con il ripetersi di incidenti e di intasamenti, con code chilometriche dovute all'incrociarsi dei mezzi più ingombranti".
Fiorini ricorda, poi, come sulla Statale 394 fin dagli anni Sessanta si siano spesi fiumi di parole con interpellanze, interrogazioni e mozioni da parte dei vari parlamentari che si sono succeduti a rappresentare la nostra provincia, di qualunque forza politica: di centro, di sinistra piuttosto che di destra.
Tutto invano, con anzi una beffa recente per gli utenti della Luino-Zenna. Nel 1994 erano già stati approvati dei progetti d'ampliamento che avrebbero dovuto interessare in modo particolare gli attraversamenti di Colmegna e di Maccagno, ma dapprima furono rinviati nell'attuazione per mancanza di finanziamenti e quindi, proprio alla vigilia dell'avvio dei cantieri, l'iter burocratico si bloccò a causa anche delle vicende legate a Tangentopoli.
Ai giorni nostri, poi, mentre resta al palo l'intervento sulla sponda varesina, l'Anas ha incominciato ad ammodernare il tratto gemello Verbania-Piaggio Valmara, in territorio piemontese.
"La vicenda legata alla nostra strada ora rischia veramente di far cadere nel ridicolo i suoi protagonisti - riprende un arrabbiatissimo Fiorini -. Abbiamo appena scoperto, infatti, che un nuovo progetto dell'Anas, già diventato esecutivo e con tanto di finanziamento stanziato, è bloccato in Regione Lombardia, in attesa del parere di conformità da parte del Servizio Beni Ambientali. Non mi permetto di discutere la necessità di questo parere, ma mi chiedo per quanto tempo il progetto resterà fermo in quell'ufficio?".
Nel frattempo, tutti gli sforzi che si stanno compiendo per il rilancio economico e turistico del Luinese rischiano di rimanere strozzati in quella serie di strettoie che sono lì da un secolo.
Arrivare per ammirare il paesaggio o per fare affari con le imprese della zona va bene, ma se la strada somiglia a un percorso di guerra, si può preferire di starsene alla larga.

E intanto si pensa alla ferrovia…
Sono già stati stanziati 60 miliardi per la tratta Zenna-Sesto Calende, dove rimangono da superare alcuni scogli che riguardano le richieste ambientaliste. I colloqui con gli svizzeri, poi, sono a buon punto. Il rilancio della ferroviaria Bellinzona-Luino-Sesto Calende ha insomma superato la fase in cui poteva essere considerato esclusivamente un sogno quasi impossibile da realizzarsi, seppur di grande rilievo per tutto l'Alto Varesotto.
Il progetto s'inserisce a pieno titolo in quello di un asse di collegamento tra la Germania e il porto di Genova, passando proprio dalla stazione di Luino: una linea merci che dovrebbe snellire l'intasamento della Chiasso-Milano. Del resto, non era stato lo stesso futuro Ministro delle Infrastrutture Piero Lunardi, intervendo a un dibattito durante la scorsa campagna elettorale, ad aver dichiarato che per il Luinese è fondamentale puntare su progetti di mobilità integrata?
L'economia e la società del territorio si aspettano che, presto, alle parole facciano seguito i fatti, con adeguati interventi anche da parte degli esponenti governativi.

10/18/2001

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