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Con un raggio di sole

L'energia solare: una fonte pulita e rigenerabile, ma ancora piuttosto costosa. Quando conviene installare pannelli solari.Le prospettive future.

Incidenza dei fattori in un investimento in celle solariL'allerta non è ancora elevata, ma è indubbio che il mercato elettrico italiano abbia vissuto lo scorso anno e nell'inizio di questo 2006 due momenti di crisi: l'aumento del prezzo dell'energia legato al balzo del barile di greggio da 30 a 60 dollari e la riduzione delle forniture di gas naturale dalla Russia. Sono solo due segnali della dipendenza strutturale dell'Italia delle fonti fossili di combustibile.
L'utilizzo di energia solare può - e deve - contribuire a risolvere il problema, soprattutto per l'Italia. Si pensi che la Germania genera una maggior quantità di energia da fotovoltaico rispetto all'Italia: una contraddizione, se si considera che i tedeschi vengono da noi a prendere il sole… Vediamo come l'energia solare può contribuire a risolvere due problemi: generare energia e ridurre le emissioni di anidride carbonica. Innanzitutto si tratta di una fonte d'energia pulita. Infatti, i raggi solari incidono sui pannelli di silicio e mettono gli elettroni in grado di muoversi senza dover bruciare nulla (la combustione avviene sul sole). Se i pannelli di silicio sono installati su un tetto (tetto fotovoltaico) allora possono essere utilizzati per produrre energia elettrica (solare elettrico o fotovoltaico) o calore (solare termico) per usi domestici (l'uso più diffuso è la produzione di acqua calda). Inoltre, i raggi solari sono rigenerabili in abbondanza, e dunque, sono "rinnovabili”.
E' allora immediato chiedersi perchè non troviamo installati sulle nostre case tanti tetti fotovoltaici. Una parte della risposta è che l'investimento non è economicamente conveniente per l'utente privato se non è incentivato. In assenza di altre fonti non si avrebbero alternative che generare da fotovoltaico. Tuttavia, ad oggi, risulta più conveniente bruciare gas o petrolio. Il motivo risiede negli alti costi associati alla costruzione delle celle e la "bassa” efficienza delle stesse (tuttavia la tecnologia sta migliorando rapidamente). Com'è possibile notare dalla figura alla pagina seguente, i costi di investimento (ultimi in basso, corrispondono alla barra orizzontale più lunga) sono i parametri che influiscono di più sul rendimento finanziario del progetto, seguiti dai parametri relativi alla performance. Per performance si intende sostanzialmente l'efficienza dell'impianto nel produrre energia. Le celle attualmente in commercio hanno un'efficienza del 14% circa, ma sono già disponibili nuove generazioni con un'efficienza del 18%. Prototipi con il 25% di efficienza sono già stati realizzati. Tali aumenti di produttività, se connessi ad un limitato aumento del costo delle tecnologie, potranno senz'altro portare ad una maggiore convenienza dell'investimento. Si deve poi notare una seconda limitazione connessa all'utilizzo dei pannelli solari. La radiazione solare non è una fonte di energia intensiva. Con le efficienze attuali occorrono ampie superfici per generare alta potenza. Per esempio per 1 MW di potenza sono necessari circa 7.000 metri quadri. (Si tenga conto che un treno Eurostar consuma attorno agli 8 MW, quindi occorrerebbero 50.000 metri quadri per alimentarlo). Ne segue che il fotovoltaico si presenta - attualmente - come ideale per l'autoproduzione di utenze con consumi non elevati, a meno che non si abbiano grandi superfici a disposizione.
In tal senso, vanno letti i recenti incentivi all'autoproduzione di energia da fotovoltaico che sono stati emanati dal governo il 28 luglio 2005. Con le successive delibere dell'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas del 14 settembre 2005 che ha individuato nel gestore della retenazionale (GRTN) il soggetto erogatore delle tariffe incentivanti, gli incentivi sono ufficialmente partiti. Sono andati esauriti nel giro di quindici giorni. Infatti il decreto prevedeva un massimo di 100 MW, con 40 MW riservati ad impianti di taglia superiore ai 50 kW. La tariffa incentivante è fissata intorno a 45 EUR/MWh. Chiariamo. Se si decide di investire costruendo un tetto fotovoltaico sulla propria abitazione, si sostengono inizialmente i costi connessi alla costruzione e realizzazione dell'impianto. Successivamente si potrà godere di una tariffa incentivante legata alla produzione di energia. Verrà infatti installato un contatore che memorizzerà la quantità di energia prodotta dall'impianto. Su questa quantità di energia verrà erogato il contributo dello Stato che è circa il triplo della tariffa attuale di mercato. In più, se si consuma la propria energia, non si avrà più la bolletta da pagare. Il risparmio sulla bolletta andrà ad aggiungersi all'incentivo. Ovvero, chi quindi installa un tetto fotovoltaico non risentirà più dei rincari del petrolio e delle bollette, che saranno costi evitati. Attenzione però. Autoprodurre energia significa non ricevere più elettricità come servizio. Occorre effettuare la manutenzione dell'impianto e sincerarsi del suo buon funzionamento (per esempio occorrerà monitorare la connessione con la rete elettrica nazionale).
Il futuro ci riserverà un ruolo sempre più importante svolto dall'energia solare, anche grazie all'evoluzione tecnologica delle celle. In Italia si pensa allo sfruttamento dei raggi del sole anche per la produzione di grandi quantità di energia con il progetto Archimede dell'ENEA. Il progetto prevede l'utilizzo di lenti che concentrano la luce del sole aumentando la densità dell'energia solare e la sua capacità di scaldare. L'utilizzo del solare, dunque, si spera godrà di una sempre maggior diffusione.
Non si può, tuttavia, non sottolineare come non potrà essere l'unica soluzione ai problemi energetici del nostro paese, ma dovrà essere accompaganto da un portafoglio di fonti che includa, oltre alle altre fonti rinnovabili (idroelettrico, biomasse, eolico), fonti tradizionali (carbone e gas) e, in ultima opzione, il nucleare.
Se si vuole rispondere alla domanda: quando conviene investire, la risposta è: subito! Altrimenti si corre il rischio di rimanere fuori dagli incentivi: i primi 100MW sono andati esauriti in 15 giorni ed il limite è stato alzato con un successivo decreto ministeriale del 6 Febbraio 2006.
La recente introduzione dell'incentivazione è quindi servita a sbloccare la partenza del solare in Italia. Tuttavia, come osservato in un recente convegno dal prof. Pireddu dell'Università Milano Bicocca, in Italia si avvierà una piccola economia del solare, visto che gli incentivi consentiranno di comperare un significativo numero di pannelli. La ricaduta economica sul nostro paese rischia però di essere limitata dal fatto che tra i produttori internazionali di pannelli solari non ci sono aziende italiane.

03/31/2006

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