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Il Signore degli Anelli

L'Anulare Valcuviano: Cento chilometri in tondo percorrendo mulattiere, risalendo monti, costeggiando torrenti, incontrando antichi borghi rurali. Un paesaggio da fiaba nella verdissima Valcuvia.

Il borgo di Castello Cabiaglio immerso nel verde della Valcuvia
La chiamano "Valcuvia Extreme" ed è una gara di corsa in montagna che si disputa ogni anno sul finire dell'estate percorrendo i sentieri che si snodano tra Laveno e Cuvio sui monti Nudo, Colonna e San Martino. Appuntamento per specialisti, siamo d'accordo, gente con i polpacci scolpiti e due polmoni larghi così. "Gént cunt i garùni", avrebbe detto il mitico Alfredo Binda, che era di queste parti.
Dunque non vi spaventate se il nostro itinerario di primavera per famiglie ricalca in parte proprio quella competizione: basta prenderla con più filosofia e senza guardare troppo l'orologio.
Ciò che gli atleti, per ovvie ragioni, non hanno tempo e modo di osservare rappresenta invece il motivo del vostro trekking in uno degli ambienti di maggior fascino dell'intero Varesotto.

Un potenziale turistico da scoprire
La convinzione che le nostre valli e montagne celano un potenziale turistico da scoprire e valorizzare, senza timori reverenziali verso altre località di maggiore risonanza, ci ha indotti ad uno studio attento del territorio per ricercare una serie di percorsi naturalistici strutturati unitariamente e a cui si è data la denominazione di Anulare Valcuviano spiegano gli esperti della Comunità Montana Valcuvia, ente che qualche anno fa ha varato l'iniziativa. E in effetti gli itinerari proposti, differenti per impegno e possibilità escursionistica (a piedi, a cavallo, in mountain bike), hanno quale denominatore comune l'attraversamento di un largo manto boschivo, per lo più a latifoglie, e l'apertura paesaggistica che si spinge fino ai laghi Maggiore, di Varese, di Monate, di Comabbio e alla catena alpina. Si parte e si arriva a Laveno (ma è possibile scegliere fra quattordici tappe diverse) in un itinerario ad anello che ha pochi eguali per varietà e bellezza. Gli itinerari sono stati scelti al fine di valorizzare le bellezze naturali fruibili dalle vette valcuviane, di far conoscere i boschi di particolare pregio paesaggistico, i corsi d'acqua con le loro cascate, le sorgenti, i massi erratici, i fenomeni carsici, le associazioni vegetali, la flora e la fauna, di far incontrare rustiche frazioni rurali, rocche, forti e resti di archeologia industriale.

Vista dal Lago Maggiore con la Valcuvia sullo sfondoUn fazzoletto di terra tra lago e montagna
Viene da chiedersi se davvero tutto questo possa trovarsi raccolto in un fazzoletto di terra che tra lago e montagna non raggiunge i cento chilometri quadrati e che non è distante da città o grandi vie di traffico. Provare per credere, dunque: vi garantiamo che non ne rimarrete delusi. Qualche esempio preso dalle singole tappe? Le orchidee selvatiche che si incontrano lungo la parte alta del sentiero Laveno-Casere; l'antico nucleo rurale di Vararo, in parte ancora abitato e dove si possono visitare moderni allevamenti caprini; il balcone naturale sulla media Valcuvia rappresentato dalla frazioncina di Aga, comune di Casalzuigno, priva di strade ma ricca di pascoli; la galleria all'aperto dell'affresco di Arcumeggia, primo borgo dipinto d'Italia; il sacrario dedicato ai Caduti della guerra partigiana sulla vetta del San Martino; le fortificazioni e trincee della Prima guerra mondiale in Val Alta, ancora ben conservate proprio perché non vennero mai utilizzate se non in misura molto ridotta durante il secondo conflitto; la veloce alternanza di querce, castani, betulle, ciliegi, frassini, faggi, noccioli tra Cassano, Rancio e Cavona, dov'è pure un santuario mariano che ricalca le forme della Santa Casa di Loreto; le fornaci abbandonate di Cabiaglio e la vicina rocca altomedievale di Orino; la splendida chiesa romanica di San Pietro a Gemonio; il museo dedicato ai fratelli Binda in quel di Cittiglio; l'avifauna migratoria e gli animali anfibi della torbiera di Mombello. Un percorso che potrete gustare week-end dopo week-end e che vi accompagnerà sino alla fine dell'estate e anche oltre, giusto in tempo per… iscrivervi alla "Valcuvia Estreme".

A spasso con le Guardie Ecologiche
110 chilometri di sviluppo, 14 tappe, 30 ore complessive di cammino, 4.691 metri di dislivello, quota massima 1.139 metri del Forte di Orino: i numeri dell'Anulare Valcuviano non devono spaventare perché è possibile affrontarli poco per volta, come una benefica medicina da prendere a gocce, giorno dopo giorno. La partenza ufficiale è dal nucleo storico di Laveno, da dove si diparte una ripida mulattiera selciata che si dirige verso le frazioni di Brenna e Monteggia in direzione Casere, antico nucleo montano del comune rivierasco. L'arrivo è di nuovo a Laveno con partenza dalla frazione Mombello, località Capo di Sotto, in direzione della torbiera e di Cerro, altra frazione nota per la Civica raccolta di terraglia che testimonia la ricca tradizione artigianale ed industriale del luogo. Per i dettagli di ciascuna tappa è possibile visitare il sito della Comunità Montana della Valcuvia e vi consigliamo vivamente l'acquisto della carta dei sentieri al 25.000 edita di recente dall'ente comunitario, denominata proprio Anulare Valcuviano e ricchissima di informazioni d'ogni genere. Se poi gli itinerari proposti vi sembrano troppo impegnativi e preferite non avventurarvi da soli, ricordiamo che la Comunità Montana ripropone anche nel 2006 alcune "Passeggiate nella Valle di Smeraldo" che, in pratica, ripropongono alcuni tratti dell'Anulare. Le Guardie Ecologiche dell'ente accompagneranno gli escursionisti (chiedere allo 0332-658504, Comunità Montana della Valcuvia, piazza Marconi, Cuveglio) "alla scoperta della flora mediterranea in Valcuvia" (domenica 23 aprile, partenza ore 9 da Mombello, durata 4 ore), fra "orchidee e paesaggi, uno sguardo dall'alto" (domenica 28 maggio, partenza da Cittiglio ferrovia, stessi tempi). (R.P.)

Itinerari golosi, specie per chi ama i formaggi
Pranzare e dormire lungo l'Anulare Valcuviano, magari per poter sommare tappa a tappa. La carta dei sentieri segnala ovunque la presenza di punti di ristoro, per cui in questa sede ci limitiamo a ricordare alcuni riferimenti di particolare valore gastronomico, segnalati nel recente "Varesotto da gustare" scritto da Sergio Redaelli per Macchione Editore. A Duno il bed & breakfast "Dola" di via Roma (tel. 0332-624773) propone formaggi caprini, salame, salsicce, pancette di produzione propria. In Arcumeggia l'Osteria del Bocc (0332-624318) è un caldo locale di montagna che (meglio prenotare perché i posti sono limitati) attorno al grande camino offre affettati misti e polenta con selvaggina. Il ristorante La Cantevrina di Rancio (0332-994007), via Matteotti, è noto per i suoi gnocchi di ortica, gli sfilacci di cavallo, i formaggi caprini che proprio in paese hanno due rinomati punti di vendita direttamente dal produttore (Caprivalcuvia a Rancio e Capra & Cavoli a Casere). Specialità da non lasciarsi scappa
re. (R.P.)

03/31/2006

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