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La privatizzazione delle municipalizzate: un bilancio deludente

In provincia di Varese nessuna vera possibilità operativa è garantita alle imprese del territorio

L'allarme era stato lanciato dal precedente Presidente dell'Unione Industriali Paolo Lamberti. "Le privatizzazioni mancate e quelle fittizie dimostrano, purtroppo, lo spessore delle resistenze culturali verso il mercato. Quel che è peggio è che tali resistenze affiorano nei fatti anche là dove ci si aspetterebbe scelte più coerenti con le promesse elettorali, come nel caso delle aziende municipalizzate - aveva dichiarato Lamberti in occasione dell'Assemblea Generale 1999- Non c'è destra o sinistra o centro che tenga: la prassi comune alla totali delle amministrazioni locali è una e una sola, le aziende municipalizzate sono centri di business e di potere, dove per giunta si può stare al riparo dal giudizio degli elettori".

"In aggiunta ai vantaggi noti, l'economicità di gestione, la soddisfazione del cliente, il guadagno per le casse dello Stato - proseguiva l'allora Presidente dell'Unione - ve n'è un altro molto importante, che può venire proprio nel caso della privatizzazione della rete delle aziende municipalizzate.
E' l'occasione per di sviluppare un'imprenditoria locale, di rafforzare le imprese private che già operano nel settore delle utility e che possono così mettere a frutto un'esperienza consolidata senza che siano i grandi operatori esteri ad aggiudicarsi il mercato"
Eppure, ancor oggi il bilancio delle privatizzazioni in provincia di Varese appare del tutto deludente, senza che nessuna vera possibilità operativa sia garantita alle imprese del territorio:
in quasi tutti i casi, infatti, le amministrazioni locali conserveranno la maggioranza del capitale sociale.
Prospettive delle privatizzazioni delle società di gestione dei servizi pubblici locali dei Comuni di Busto Arsizio (Agesp), Gallarate (Amsc), Varese (Aspem), Legnano (Amga) e Saronno.

Busto Arsizio: il capitale sociale, ora detenuto al 100 per cento dal Comune di Busto Arsizio, anche in seguito all'apertura a nuovi soci, rimarrà come quota di maggioranza in capo al Comune. Possono essere soci, oltre che altri enti pubblici, anche le associazioni territoriali e di categoria, nonché altri soci privati. Il capitale detenuto da soci diversi dal Comune di Busto non può superare il 10 per cento (anche nel caso di gruppo ). I componenti del Consiglio d'Amministrazione sono sette, quattro dei quali nominati dal Comune, che si riserva di proporre anche il Presidente.

Gallarate: la bozza di statuto predisposta dalla Giunta prevede che il Comune di Gallarate, trascorso il periodo transitorio in cui detiene il 100 per cento del capitale sociale, venga meno la partecipazione totalitaria del Comune con l'ingresso di soci (altri comuni o enti pubblici locali e altri soggetti pubblici e privati) che non potranno comunque possedere (singolarmente e complessivamente) una quota superiore alla metà meno uno delle azioni aventi diritto di voto. Il Consiglio d'Amministrazione è composto da un numero di membri variabile da cinque a nove eletti, per la maggior parte dal Comune che indicherà anche il Presidente.

Varese: il capitale sociale, per ora interamente posseduto dal Comune di Varese, rimarrà per il 51 per cento allo stesso anche in seguito all'ingresso di nuovi soci. Tali nuovi soci potranno essere altri enti pubblici territoriali, investitori istituzionali e singoli cittadini; una quota sarà destinata anche ai dipendenti. Il Consiglio d'Amministrazione è composto da 7 membri, nominati per la maggior parte dal Sindaco che sceglie pure il Presidente.
Per ciò che concerne la fase della privatizzazione, il Comune ha affidato l'appalto del servizio di consulenza e assistenza alla CREDIOP spa (Gruppi San Paolo IMI e Dexia Projet and public finance int. Bank sa-Francia). Tale contratto prevede, tra l'altro, il compito di individuare le più opportune modalità di privatizzazione, una o più partnership strategiche, di sviluppare il progetto di collocamento di una quota massima del 49 per cento del capitale.
Contestualmente all'approvazione della trasformazione di Aspem sono stati rinnovati i contratti di gestione dei servizi acqua, gas ed igiene urbana per un periodo di trent'anni.


Saronno: è intenzione dell'Amministrazione Comunale procedere alla costituzione della società entro il primo semestre 2000. L'azienda municipalizzata gestisce la fornitura dell'acqua, mentre il servizio di erogazione gas è affidato alla Sogegas, società associata all'Unione.

Legnano: il capitale sociale, per ora interamente posseduto dal Comune di Legnano, rimarrà per il 50,1 per cento al Comune stesso anche in seguito all'ingresso di nuovi soci. I soci possono essere pubblici o privati; la scelta di soci privati è effettuata con atto motivato in seguito ad adeguato confronto concorrenziale. La partecipazione massima di ogni socio diverso dal Comune è pari al 5 per cento, elevabile al 20 per cento per i soci che siano operatori nei settori analoghi o affini a quelli della società. Il Consiglio d'Amministrazione è composto da un numero di membri che va da 3 a 7, la maggioranza dei quali nominati dal Comune.

03/06/2000

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