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Sul filo di "lama”

Il pattinaggio sul ghiaccio è uno sport molto amato e conosciuto nella provincia di Varese, in passato maggiormente praticato grazie allo spesso strato di ghiaccio che ricopriva i piccoli laghi della Valganna e rendeva possibile trascorrere divertenti domeniche sui pattini. Oggi torna in auge grazie alle piste provvisorie allestite nei centri di alcune città.


Le piste di pattinaggio su ghiaccio, allestite durante le trascorse feste natalizie in piazza Monte Grappa a Varese e nel parco del Museo del Tessile a Busto Arsizio, hanno riscosso un grande successo, al di sopra di ogni aspettativa dicono dalle amministrazioni dei rispettivi comuni, tanto che probabilmente a Busto la pista resterà fino a febbraio.
Un successo davvero imprevedibile? Quanto è praticato e quanto è amato il pattinaggio su ghiaccio nel nostro Paese?
Le olimpiadi invernali del 2006 a Torino, qualche segnale l'hanno dato: il pattinaggio artistico e la danza sul ghiaccio sono stati tra gli sport più seguiti in tv e dal vivo (per i fortunati che hanno trovato i biglietti) e se di certo hanno contribuito a creare questa attenzione i bravissimi Fusar Poli-Margaglio, coppia d'oro del pattinaggio italiano vista anche a Varese durante l'inaugurazione dell'anello di ghiaccio, è indubbio che seguire un'esibizione di danza sul ghiaccio, che sia di coppia o singola, maschile o femminile, ipnotizza gli spettatori, incanta, porta quasi a trattenere il fiato seguendo i volteggi sul filo di lama. Le melodie scelte per accompagnare le esibizioni sono spesso talmente coinvolgenti che contribuiscono a catturare l'attenzione fino all'ultima nota, e spesso una caduta degli atleti durante una gara crea una fitta di dolore anche all'osservatore apparentemente più disinteressato.
Sembrerebbe naturale che il nostro territorio, che ha visto per primo fiorire la pratica di questo sport in Italia (i primi campionati Italiani si svolserò sul lago di Ghirla nel 1914 vedi box a fianco), ne conservi la tradizione e ne sviluppi la cultura. Eppure, nonostante la squadra di hockey cittadina abbia dei gloriosi trascorsi e combatta coi suoi giovani "mastini” ai vertici del campionato under 16 e under 14, il pattinaggio artistico su ghiaccio resta nell'ombra. Forse anche a causa di infrastrutture scarse in numero e carenti in qualità, il pattinaggio artistico è tenuto vivo più che altro da volenterosi appassionati.
Esistono 3 associazioni dilettantistiche in provincia di Varese: la Pattinatori Ghiaccio Varese, la più antica, che tiene in gestione da qualche anno il Palaghiaccio in via Albani; la Icesport Varese, fondata nel 1990, che offre corsi sia di pattinaggio, sia di hockey e l'Associazione Sportiva Varese Ghiaccio, nata più recentemente ma che vanta il maggior numero di atlete iscritte a gare e ottiene risultati sempre più significativi nelle varie categorie.
E' proprio a quest'ultima associazione che la Pro loco di Varese si è rivolta per il contributo artistico relativo alla pista di Piazza Monte Grappa: l'associazione ha messo a disposizione giovani atlete come insegnanti sulla pista provvisoria e ha partecipato all'inaugurazione affiancando la coppia Fusar Poli- Margaglio durante il galà di inaugurazione della pista in piazza Monte Grappa. Tutte e tre le associazioni propongono corsi di avviamento e perfezionamento al pattinaggio, che permettono ai partecipanti un inserimento nel pre-agonismo e nell'agonismo.
Il pattinaggio artistico è una disciplina di elevatissimo contenuto atletico e tecnico. Richiede anni ed anni di preparazione ed un innato senso artistico espressivo. Non a caso molti campioni provengono dalla danza classica. L'atleta che si dedica al pattinaggio artistico deve sviluppare una perfetta coordinazione neuromuscolare, che gli consente una esecuzione impeccabile delle figure. In questa specialità sono importanti le doti artistiche di ogni atleta.
Ma il pattinaggio è uno sport per tutti, imparare è semplice e, seppure qualche capitombolo occorra metterlo in conto, riuscire poi a scivolare dolcemente sulla superficie ghiacciata regala una bellissima sensazione.

Dai fiumi ghiacciati ai palazzetti

Il pattinaggio è nato in Olanda, come mezzo di trasporto. Gli stessi pittori fiamminghi amavano ritrarre i pattinatori, vestiti a colori vivaci, anche con il canestro della spesa. Fin dal 1500 gli Olandesi si dotarono di un'armata di archibugieri su pattini e nel 1647 nacque ad Edimburgo lo Skating Club, la prima associazione di Pattinaggio su ghiaccio. Il pattinaggio nella sua versione attuale è legato al maestro di ballo statunitense Jackson Haines che fondò nel 1863 a Vienna una scuola di pattinaggio. Alla fine del XIX secolo si disputò il primo Campionato del Mondo, riservato ai soli uomini, a San Pietroburgo e nel 1908 ci fu l'ammissione ai Giochi Olimpici ed il primo Mondiale riservato a tutte le categorie (compreso il settore femminile). In Italia, questa disciplina trova terreno fertile proprio nelle nostre zone e in particolare tra i laghi prealpini di Ganna e Ghirla (nel Varesotto) e di Endine (vicino al lago d'Iseo). Fu proprio la superficie ghiacciata del lago di Ghirla a ospitare i primi Campion
ati Italiani di specialità nel 1914. Il passare degli anni porta ad una evoluzione della disciplina che arriva a due sbocchi: pattinaggio artistico (individuale ed a coppie) e danza su ghiaccio (solo a coppie). Attualmente il pattinaggio artistico italiano brilla a livello internazionale grazie a diversi talenti: Carolina Kostner da Bolzano e Barbara Fusar Poli e Maurizio Margaglio che si allenano nella vicina e attrezzata Agorà del ghiaccio di Milano, vera e propria fucina di talenti.

01/19/2007

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