Varesefocus.
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
Varesefocus

 
 

La grinta di Reguzzoni

Un Presidente della Provincia giovane ma che si fa sentire. Da Alitalia, dall’Anas e da tutti i cittadini che vivono, abitano e lavorano sul territorio.

"Se le cose non cambieranno, la Provincia non volerà più con Alitalia". Mancava solo che sbattesse i pugni sul tavolo. Ma il concetto è chiaro. Anzi, chiarissimo.
Marco Reguzzoni, da meno di un anno presidente della Provincia di Varese, non ci sta più a vedere umiliata quella che si credeva sarebbe diventata la punta di diamante del nostro territorio: l’aeroporto di Malpensa. Ma non gioca in difesa, attacca, senza mezzi termini, i vertici di Alitalia. Si espone e chiama in causa direttamente il Governo, sfoderando un modo nuovo di rivendicare attenzione al proprio territorio. Nuovo e diverso rispetto a quello che si riscontra solitamente tra le fila del suo partito, la Lega Nord. Non quel rivendicazionismo quasi di maniera contro il potere centrale dello Stato, che si esaurisce spesso in sé stesso, ma un approccio più pragmatico. Non le lamentazioni generiche, ma la decisa volontà di affrontare le questioni nell’operativo, di esporsi indicando obiettivi precisi e di lottare per conseguirli giocandosi la faccia.
In pochi mesi dalla sua investitura, più volte, ma due in particolare, si trasforma in un fenomeno mediatico, si rivolge alla stampa, compresa quella nazionale. Non smorza i toni con il politichese ma tira fuori la grinta. E sembra di sentire non il Presidente della Provincia, ma un cittadino, "arcistufo", consapevole di vivere e lavorare in una delle zone più sviluppate e, tuttavia, più bistrattate del Paese.
Così la sera del 21 dicembre scorso, dopo che una spruzzata di neve, in mezza giornata, ha devastato le strade varesine, i telegiornali nazionali fanno a gara a mandare in onda le immagini dell’Autolaghi intasata. Chi non ha pensato almeno per un attimo "Che vergogna"? Ci vantiamo di essere "avanti", rispetto ad altre regioni, di essere tecnologici, sviluppati, industrializzati. Con una punta di orgoglio possiamo ben parlare delle nostre zone quando andiamo fuori provincia… e poi? Nemmeno dieci centimetri di neve e rientrare da Milano a Varese diventa uno stillicidio per centinaia di pendolari. Non è certo un’esperienza che ti fa essere orgoglioso della tua terra. A quel punto, mentre sei in macchina fermo tra Gazzada e Varese e non riesci nemmeno ad intravedere la possibilità di rientrare a casa dopo una lunga giornata di lavoro, quello che ti viene naturalmente da chiederti è di chi sia la colpa del tuo disagio.
In genere, la colpa non se la prende nessuno. Invece lui sì. Il Presidente della Provincia parla con piglio deciso e severo alla tv e dice: "Chiedo scusa a nome dell’Anas e della Società Autostrade a tutti quei cittadini che sono rimasti chiusi ore e ore incolonnati, in città o in autostrada". C’è chi ha detto che si trattava di scuse superflue, anche perché a ben guardare le responsabilità dirette della Provincia, in quell’occasione erano poche. C’è chi ha pensato ad una mossa strumentale promozionale. Tuttavia, ci sono due aspetti positivi di questa mossa. In primo luogo, al cittadino chiuso in auto al freddo, le scuse non cambiano granché, ma aiutano. Qualcuno che si prenda delle responsabilità, in prima persona, qualcuno che si esponga e si faccia sentire vicino alle persone: è questo che vogliamo, non sentirci dei numeri amministrati dalla burocrazia, ma sapere che ci sono degli uomini che ci "amministrano". Uomini che, dopo essere stati votati, si danno una mossa subito. E, questo, infatti, il secondo aspetto: Reguzzoni, non si limita alle scuse. Porta alla ribalta il problema della viabilità locale, il problema per eccellenza del nostro territorio. "L’Asse autostradale" dice "è quello progettato nel 1927" vengono i brividi…"da allora non si è fatto nulla da parte degli Enti che hanno il dovere di intervenire. E’ora che anche loro mettano mano al portafoglio...". Ed ecco che subito dopo, alla fine di gennaio, incontra a Varese l’amministratore delegato della Società Autostrade Vito Gamberale, dal quale ottiene un’assicurazione forse insperata: i lavori per completare la tangenziale di Varese, uno dei lotti del progetto dell’autostrada Pedemontana, inizieranno senza attendere che si completi l’iter amministrativo dell’intera opera. I cantieri apriranno nel 2005.
Altre volte, aveva colto l’occasione per denunciare l’abbandono di Varese da parte dello Stato. A novembre aveva dichiarato duramente: "Il terremoto del Molise e la conseguente necessità di dirottare stanziamenti consistenti rischiano di rendere ancora più difficoltosa la ricerca di stanziamenti per i problemi della provincia di Varese". Allora era sembrata a molti un’affermazione di scarsa sensibilità dato il contesto, ma ripensandoci a freddo, era una denuncia con i fiocchi. Chi non ricorda le foto shockanti dell’alluvione dello scorso maggio in provincia di Varese? Niente opere di salvaguardia e la situazione sarà di nuovo grave. O tragica per chi avrà perso la sua casa o la sua attività.
Così, Reguzzoni, non l’aveva "mandata a dire" nemmeno alle Ferrovie dello Stato, riguardo all’isolamento del nostro territorio da Milano. In quell’occasione aveva portato la sua esperienza di pendolare per studio e lavoro, un’esperienza che molti di noi sanno essere a dir poco "brutale". Ai vertici di Trenitalia aveva sottolineato soprattutto il problema Malpensa. Il più grande aeroporto d’Italia, infatti, non è raggiunto dalle ferrovie nazionali. Una circostanza che fa riflettere.
E altrettanto fanno riflettere i dati su Malpensa, presentati alla conferenza stampa del mese scorso in cui Reguzzoni ha annunciato di voler boicottare Alitalia, finché il vettore nazionale continuerà a penalizzare l’hub varesino, a vantaggio di Charles De Gaulle, ma soprattutto di Fiumicino. E fa riflettere il cittadino anche il primo, e non di scarso valore, risultato di questa conferenza: le parti sociali, associazioni di categoria e sindacati, nonché i sindaci dei maggiori Comuni, hanno subito confermato il sostegno alle affermazioni di Reguzzoni. Per non parlare dell’eco sulla stampa locale e nazionale.
Giovanissimo e appena arrivato all’amministrazione di una delle Province che vantano il più antico sviluppo economico d’Italia, il Presidente si espone a raccoglie consensi: chiede le dimissioni dei vertici di Alitalia e lo fa con un tono che non ammette replica e usa lo stesso tono deciso quando vuole scusarsi. Interpreta così in modo del tutto inedito il ruolo di Presidente della Provincia imprimendo una svolta ai modelli usuali nella storia delle amministrazioni locali. E quel che è più interessante è che lo fa da militante della Lega Nord: non lanciando anatemi, ma dialogando con le altre istituzioni dello Stato o le aziende di pubblico servizio. Un dialogo necessario, ancorché faticoso, se si vogliono portare a casa dei risultati, condotto comunque con una determinazione che non lascia spazio ad alcun dubbio sulle sue intenzioni. Le criticità di cui soffre il territorio sono chiaramente individuate e su ciascuna di esse si avvia un’azione per individuare il rimedio. Senza più disponibilità ad attendere oltre, dopo che questa provincia ha sofferto di una prolungata disattenzione da parte dei poteri pubblici in senso lato. Gli inizi di Reguzzoni fanno insomma bene sperare. L’augurio è che, nel rumore del politichese, questi toni alti, chiari e decisi siano ascoltati.

03/27/2003

Editoriale
Focus
Economia
Inchieste
L'opinione
Territorio

Politica
Vita associativa
Formazione
Case History
Università
Storia dell'industria
Natura
Arte
Cultura
Costume
Musei
In libreria
Abbonamenti
Pubblicità
Numeri precedenti

 
Inizio pagina  
   
Copyright Varesefocus
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
another website made in univa