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Bretella di Besnate: la malaburocrazia colpisce ancora

Un collegamento stradale terminato da mesi, è rimasto a lungo inutilizzato per intoppi burocratici. Il disagio degli abitanti dei Comuni interessati e di tutti gli automobilisti. L'assurdo: anni persi per progettare le opere e ancora tempo perso a lavori finiti.

Per tanti, troppi anni hanno dovuto fare i conti con livelli d'inquinamento acustico e atmosferico ai limiti della sopportazione. Non solo, perché sono anche stati costretti a dei lunghi e tortuosi giri per raggiungere la vicina Gallarate e le altre località limitrofe.
Gli abitanti di Arsago Seprio e Besnate: sono le principali vittime di una storia di ormai ordinaria "cattiva burocrazia". La bretella di collegamento, nella zona dello svincolo autostradale di Besnate, tra la strada provinciale 26 "dei Castelli" e la 49 "dei Visconti" è stata per mesi bloccata - dopo il già lungo periodo di realizzazione dell'opera - a causa di mai ben chiariti ostacoli di natura burocratica. Eppure, la sede stradale era pronta, addirittura già asfaltata e il 10 luglio scorso la Società Autostrade ne aveva eseguito il controllo statico, posando anche le barriere di sicurezza e completando la segnaletica orizzontale. Una situazione che è perdurata fino a sabato 29 settembre, quando un intervento d'autorità del Prefetto Guido Nardone - a seguito di un vertice in Provincia con il Presidente Massimo Ferrario e l'Assessore Modesto Verderio, oltre ai Sindaci dei due Comuni interessati e ai rappresentanti di Società Autostrade e Ferrovie dello Stato - ha permesso di sbloccare l'intricata vicenda.
Una strada completata e utile a migliaia di cittadini, quindi, ha finalmente potuto essere percorsa dai veicoli, costretti in precedenza a lunghe code in zone abitate. La convenzione che regola gli impegni dei tre soggetti coinvolti - Provincia, Società Autostrade, che ha eseguito il secondo lotto dell'opera, e Ferrovie dello Stato, coinvolte in quanto il nuovo collegamento sovrappassa la linea del Sempione - ha avuto, insomma, un iter eccessivamente lungo e intricato, con pesanti conseguenze per i cittadini coinvolti.
Chi non si è tirato indietro, alla fine, assumendosi anzi tutte le responsabilità, è stato il Prefetto. "La sua presa di posizione è stata importante per far concludere un iter burocratico che stava andando oltre ogni ragionevole termine di tempo - precisa Modesto Verderio, Assessore Provinciale alla Viabilità e Trasporti -. In base ai poteri conferitigli dalla legge, il Prefetto ha fatto in modo che tutti si fosse d'accordo nell'aprire finalmente la strada sabato 29 settembre".
E' bastato, infatti, sottoscrivere in quella giornata un verbale di corretta esecuzione dei lavori, in attesa della firma al testo definitivo della convenzione, perché il traffico potesse scorrere lungo la bretella, liberando dall'assedio gli abitanti di Besnate e Arsago Seprio.
"E' vero, è inammissibile - riprende Verderio - il ritardo con cui è stata consegnata agli automobilisti un'opera indispensabile per garantire un traffico meno caotico e maggiore sicurezza sulle strade del Gallaratese!".
Ma la Provincia di Varese non ha alcuna responsabilità?
"Fosse dipeso da noi, la strada sarebbe stata aperta tre anni fa, quando nell'agosto del 1998 si conclusero i lavori del primo lotto, quello di nostra competenza.
Il fatto che fossero coinvolti anche altri soggetti, però, ha provocato troppi intoppi di natura burocratica. Situazioni del genere non debbono ripetersi".

10/18/2001

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