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I bravi ricicloni

Le esperienze eccellenti nello smaltimento dei rifiuti.

Foto di Giorgio LottiRidurre i rifiuti è un imperativo globale dell’era moderna: a partire dagli anni del boom economico il costante aumento dei consumi, della produzione e dell’acquisto di merci più confezionate e imballate, unito a un sempre più rapido ciclo di vita dei prodotti, ha causato ovunque la crescita degli scarti, il cui smaltimento è ora considerato ovunque un problema. E’ proprio sulle modalità di smaltimento che si concentra maggiormente il dibattito, perdendo però spesso di vista un aspetto generalmente sottovalutato, cioè il fatto di poter considerare i rifiuti non solo come un problema da risolvere ma anche come un’opportunità da sfruttare al meglio. Lo sanno bene alcuni enti locali, quali per esempio le Province autonome di Trento e Bolzano e quella di Brescia, che si distinguono come "casi di eccellenza" nel panorama dello smaltimento avendo fatto proprio il principio della "territorialità" dei rifiuti.
Lo ha ribadito più volte anche il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi: "Non sono accettabili - ha detto lo scorso anno rivolgendosi ad alcuni amministratori locali - posizioni di rigetto da parte di singole comunità per problemi che sono generati dalle comunità stesse. Esistono tecniche di smaltimento dei rifiuti già largamente applicate anche in Italia, del tutto prive di conseguenze nocive per l'ambiente e la salute dei cittadini". Secondo il presidente della Repubblica è necessario individuare i siti sulla base di un accordo degli interi comprensori, prevedendo anche "eventuali compensi, di varia natura, per quei comuni che accettano di ospitare questi impianti, che fra l'altro consentono una produzione di energia". "Sono convinto che ogni provincia - gli aveva fatto eco il ministro dell’Ambiente Altero Matteoli - si debba attivare per smaltire i rifiuti che produce. Solo così si potranno evitare tensioni e conflitti che non giovano certamente all'ambiente e alla convivenza sociale. E’ inoltre necessario avviare quel ciclo virtuoso di smaltimento: raccolta differenziata, riciclo, recupero e termovalorizzazione per quello che resta".
TRENTO E IL TERMOVALORIZZATORE
Il Consiglio comunale di Trento ha dato il via libera lo scorso 4 ottobre al progetto di realizzazione di un inceneritore dei rifiuti a nord della città, dopo discussioni e proteste da parte degli ambientalisti che si sono susseguite per sei anni. Inoltre nei mesi precedenti la Giunta provinciale ha approvato una delibera programmatica che prevede la razionalizzazione dell’intero sito della discarica di Trento, quella di Ischia Podetti, puntando a un recupero di volumi e partendo dalla necessità di una bonifica secondo quanto emerso da uno studio geologico. La Giunta ha quindi dato il via libera anche a una fase di progettazione che prevede un rimodellamento della discarica tale da permettere lo stoccaggio di ulteriori 350 mila metri cubi di rifiuti. Una cifra tale da permettere lo smaltimento dei rifiuti che nei prossimi anni saranno prodotti dai cittadini di Trento, fino a quando non entrerà in funzione il progettato termovalorizzatore proprio a Ischia Podetti, che secondo le stime del progetto permetterà di produrre energia quantificabile in 150 milioni di chilowattora.
La Provincia autonoma di Trento si distingue a livello nazionale per la raccolta differenziata. Lo scorso 20 dicembre nella sede della Provincia autonoma di Trento sono stati premiati i comuni "ricicloni" del Trentino, cioè le comunità che si sono maggiormente distinte nella raccolta differenziata. L’obiettivo è quello di arrivare al più presto al 50% di raccolta differenziata su tutto il territorio provinciale. In questi anni le amministrazioni locali trentine hanno raggiunto e superato la percentuale del 35% di raccolta differenziata e quasi tutti i comuni più importanti sono stabilmente collocati nella fascia virtuosa indicata dal "decreto Ronchi". Nel 2004 oltre 20 comuni trentini avevano già superato il 50% di differenziata e la valle di Non aveva ottenuto un dato aggregato del 50,2%. Inoltre il comune di Aldeno, grazie a un’efficace campagna premi, ha raggiunto in poco tempo percentuali di raccolta differenziata intorno all’80%.
BOLZANO, STRUTTURE DIVERSIFICATE PER LO SMALTIMENTO
Nella raccolta differenziata la Provincia autonoma di Bolzano e la più virtuosa d’Italia: i dati relativi alla raccolta di carta e vetro parlano di una percentuale vicina al 90%, il che vuol dire che la quasi totalità di questi materiali viene recuperato. Il comprensorio più impegnato in questo senso è quello della Venosta, che già nel 2001 aveva raggiunto il 95% della carta raccolta, il 97% del vetro, il 93% dei metalli ed il 44% dell’organico. Per quanto riguarda i metalli il CNA - Consorzio Nazionale Acciaio ha recentemente assegnato un premio alla Provincia per la quantità di metalli smaltiti da ogni singolo cittadino dell’Alto Adige, pari in media a 4,8 kg di materiale, a fronte di una media nazionale di 2,3 kg.
Inoltre allo scopo di gestire al meglio la distruzione dei rifiuti il nuovo Piano provinciale di Bolzano, recentemente entrato in vigore, prevede la realizzazione di cinque nuove strutture: un nuovo inceneritore a Bolzano, due stazioni di trasbordo, cioè di raccolta a livello comprensoriale in Val Pusteria e in Val Venosta, due nuove discariche, a Sacco e a Vadena, con l’ampliamento di quella attuale. Il progetto più significativo è quello dell’inceneritore, che andrà a smaltire tutti i rifiuti urbani raccolti in provincia: "L’impianto - spiega il direttore dell'Ufficio provinciale gestione rifiuti Giulio Angelucci - avrà standard ottimali per quanto riguarda ubicazione ed emissioni: l’area dell’attuale inceneritore, che ospiterà anche quello nuovo, è stata valutata come la migliore possibile e non sussiste alcun pericolo per la salute pubblica in relazione ai fumi che usciranno dall’impianto". Il progetto preliminare, e la relativa via, sono stati già attuati: seguendo la tabella di marcia, la nuova struttura dovrebbe essere pronta nel 2009.
BRESCIA, ENERGIA DAI RIFIUTI
A Brescia, in prossimità della città, è in funzione da tempo uno dei più grandi e moderni termovalorizzatori d’Europa, del tipo combinato con inceneritore a recupero energetico, che soddisfa da solo circa un terzo del fabbisogno di calore dell'intera città. La realizzazione dell’impianto di termovalorizzazione di Brescia e le indicazioni normative relative al progressivo abbandono delle discariche controllate hanno contribuito a definire gli attuali flussi gestionali provinciali.
"Il mio punto fermo - ha detto in un’intervista a Brescia Oggi l’assessore alla tutela dell’ambiente, ecologia, attività estrattive ed energia Enrico Mattinzoli - è che i rifiuti vanno valorizzati dal punto di vista energetico, come avviene in tutti i Paesi più avanzati. Sono stato a Vienna, una città di due milioni di abitanti che convivono con dieci centrali termoelettriche urbane, di cui tre brucia-rifiuti, senza problemi per l’atmosfera. L’importante è controllare cosa si brucia e cosa esce dai camini, come dimostra Brescia che ha un termoutilizzatore che tutti ci invidiano".

Il futuro dei rifiuti industriali
Lo smaltimento dei rifiuti, come intuibile, non è solo un problema rilevante per i privati cittadini ma anche per le imprese. Il nuovo piano provinciale affronta la questione legata ai rifiuti solidi urbani e assimilati, ma non quella relativa ai rifiuti speciali di origine produttiva, la cui gestione presenta spesso diverse criticità. Le imprese devono infatti sostenere notevoli costi per la raccolta e lo smaltimento, senza contare gli oneri di trasporto derivanti dalla necessità di conferire talvolta i rifiuti al di fuori del territorio provinciale o regionale, a causa della scarsità degli impianti di trattamento.
Partendo da questo presupposto la Camera di Commercio, accogliendo le sollecitazioni delle associazioni di categoria, si è attivata per realizzare una fotografia al "tempo zero" della situazione, al fine di predisporre, con la collaborazione degli enti deputati, delle università e dei centri di ricerca competenti, strategie mirate per supportare le imprese nella corretta gestione dei rifiuti industriali, ricercando soluzione tecnologiche innovative finalizzate al recupero e al riutilizzo, anche tramite il reperimento di risorse finanziarie dedicate.

01/20/2006

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