Varesefocus.
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
Varesefocus

 
 

Arte e industria insieme a Saronno per Jorge Eielson

La galleria Il Chiostro e la Illva ospitano nei propri spazi fino al 28 aprile la mostra "L'estensione immaginaria”, una personale dedicata al grande artista peruviano.

Al Chiostro, dove Eielson era spesso di casa, sono in visione una trentina di opere storiche degli anni Cinquanta e Sessanta e una serie di tensioni plastiche degli anni Novanta. Mentre diversi lavori di grandi dimensioni si trovano nella nuova hall della azienda di Saronno.
Nato a Lima nel 1924 e deceduto a Milano lo scorso anno, Eielson ha dimostrato a tutto campo le sue capacità artistiche, grazie agli sconfinamenti di una personalità poliedrica che lo ha visto presente nei musei internazionali e nelle più importanti manifestazioni d'arte, dalle Biennali di Venezia (1964-1966-1972-1988), a Document di Kassel, al Grande Quipus delle Nazioni per le Olimpiadi di Monaco del 1972, alla performance Paraci-Pyramid per la Kunstakademie di Dusseldorf.
La sua arte, favorita da una profonda e vasta cultura multietnica, dovuta anche alle complesse radici di una famiglia vissuta tra il sud America e l'Europa, appare soprattutto "segnata” da una autentica curiosità personale per l'uomo e l'universo, da un estro magico che lo fa un po' mago e un po' sciamano.
Inventore del "Nodo - Quipus”, immagine estetica, culturale e simbolica di tutta la sua opera - come i tagli lo sono per Fontana - Eielson ha costruito la sua intensa e nota storia di pittore, scultore, autore di liriche, romanzi, testi teatrali e musicali, legandola con il filo di una poesia che l'aiutava a vivere e lavorare tenendosi sospeso tra terra e cielo.
Non appare certo estranea alla sua visione della vita l'idea della insignificanza della consistenza corporea e di una fisicità che si dilata all'infinito. Scrive Eielson nella lirica Corpo moltiplicato : "Non ho confini/ La mia pelle è una porta aperta/ E il mio cervello una casa vuota/ La punta delle mie dita tocca facilmente/ Il firmamento e il suolo di legno/Non ho piedi né testa/…”
Della nativa terra peruviana - non quella andina, ma l'altra, che corre senza fine lungo il Pacifico - vede e ricrea i Paesaggi infiniti: la interpreta con amore di figlio concretizzandola e smaterializzandola insieme, grazie a un tecnica mista, ottenuta con cemento e sabbia, dove colori e atmosfere s'ammantano ora di colori sanguigni, ora di riflessi e silenzi siderali.
Come evidenzia ancora la rassegna di Saronno, Eielson passa indifferentemente dai paesaggi all'uomo. Jeans, cravatte, camicie, abiti, sono gli oggetti della quotidianità, gli effimeri contenitori di cui si serve, bruciandoli, pitturandoli, torcendoli, per raccontare, del loro invisibile contenuto, il difficile mestiere di vivere. Si vedano in mostra "La camicia bruciata” e "Agonia”, significativi assemblaggi su tela del '63, che dimostrano la varietà dell'opera di Eielson. Mai tuttavia la sua complessa inventiva si perde per strade senza uscita. Tutte le via imboccate portano ad un unico, grande disegno d'artista, a quel nodo - simbologia archetipa che gli deriva anche dalla cultura precolombiana - che tutto può congiungere.
La magia di Eielson, simboleggiata dalla vorticosa danza del suo nodo Quipus - che tiene dietro al gesto dell'artista avvitandosi su di sé, come le note inseguono la bacchetta del direttore d'orchestra - è nell'aver cercato di annodare tra loro spicchi di mondo e di umanità. Di aver provato ad avvicinare il finito all'infinito, il corporeo all'incorporeo, il mare al cielo, la terra al firmamento. Ma soprattutto di aver rivestito quasi sempre il suo nodo con i più accesi colori della natura, di averlo trasmutato per il suo pubblico - rovesciandone le lettere come in un anagramma - in dono. Fino a farne un oggetto della felicità, da porgere come un bouquet floreale. Con la sola precauzione di non svelarne l'enigma, di mantenere per sé la visione della faccia non rivelabile.
Il grande sciamano, il poeta colto, il mago Eielson fu forse anche, più umanamente, un raffinato prestidigitatore dell'arte e della vita.

Jorge Eielson "L'estensione immaginaria”
3 marzo-28 aprile 2007
Galleria Il Chiostro - Viale Santuario, 11
Da martedì a domenica 10/12,30-16/19
Sede Illva Saronno (da lunedì a venerdì 10/12,30-16/19)
02 9622717- infotiscali@ilchiostroarte.it
La pubblicazione monografica prodotta da Illva per l'arte contiene testi di Luca Massimo Barbero, Alberto Boatto, Lorraine Verner, e dello stesso Eielson

02/23/2007

Editoriale
Focus
Economia
Inchieste
L'opinione
Territorio

Politica
Vita associativa
Formazione
Case History
Università
Storia dell'industria
Natura
Arte
Cultura
Costume
Musei
In libreria
Abbonamenti
Pubblicità
Numeri precedenti

 
Inizio pagina  
   
Copyright Varesefocus
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
another website made in univa