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I musei fanno Simarch

Il nostro territorio custodisce una serie di reperti e collezioni storiche archeologiche di raro pregio. I musei della provincia danno vita ad un vero e proprio "sistema" per valorizzare questo patrimonio, il Sistema Museale Archeologico-Simarch.

Il museo di Arsago Seprio"Fare sistema" sembra ormai questo l'orientamento che prende sempre più forza tra enti ed istituzioni anche artistico-museali. L'antico detto "l'unione fa la forza" sembra non tramontare mai e la collaborazione tra i musei è sempre di più una scelta privilegiata. Partendo dalla Regione Lombardia che ha voluto creare un Sistema Museale sul territorio riunendo tutti i Musei riconosciuti sotto un unico logo, anche nelle realtà provinciali è sempre più diffusa la volontà di condividere le risorse. Ecco dunque che anche a Varese nasce il Simarch, Sistema Museale Archeologico, che comprende i musei dei comuni di Varese, Sesto Calende, Angera ed Arsago Seprio, custodi di importanti collezioni che vanno dal paleolitico all'Alto Medio Evo.
Questo primo nucleo museale comprende collezioni civiche di carattere strettamente archeologico, ma l'intenzione è quella di aprire il Sistema Museale anche ad altre raccolte per il momento escluse, come il Museo privato della Studi Patri di Gallarate, custode di significative testimonianze della civiltà di Golasecca o la piccola raccolta del Comune di Luino, che non costituisce un vero e proprio museo ma trova collocazione presso Palazzo Verbania. Escluso per il momento anche il Museo Paleontologico di Besano, proprio per la sua caratterizzazione preistorica, depositario del più importante reperto fossile del territorio quale lo scheletro del Besanosauro, rettile marino di oltre cinque metri.
"La scelta di partire dai Musei di tipo archeologico - spiega Giangiacomo Longoni, assessore al Turismo e Marketing della Provincia di Varese e presidente del Simarch - deriva da uno studio di fattibilità commissionato all'International Research Center for Local Histories and Cultural Diversities dell'Università dell'Insubria, che ha individuato le realtà pilota per questo primo progetto".
Ma cosa vuol dire fare sistema? Innanzitutto creare una struttura gestionale con coordinamento provinciale per supportare le diverse realtà allo scopo di migliorare i servizi interni ed esterni come la promozione del patrimonio o la catalogazione delle collezioni. In secondo luogo unificare le competenze e il personale al fine di soddisfare tutti i criteri che la legge prevede. Per essere definiti "Museo", infatti, non basta possedere una collezione, ma è necessario rispondere a tutte le rigide normative che in questi anni il Ministero per i Beni e le Attività culturali ha definito in campo legislativo. L'adeguamento, soprattutto nelle piccole realtà provinciali, è un grosso impegno che spesso è difficile da sostenere singolarmente.
Il primo risultato del Sistema Museale Archeologico è un progetto didattico comune volto ad avvicinare gli studenti alla conoscenza delle collezioni attraverso un percorso guidato ai musei ed a laboratori pratici. Gli alunni potranno ricostruire con la terracotta gli utensili che usavano i nostri antenati e capire più a fondo la realizzazione e l'utilizzo dei suppellettili. Tra gli obiettivi anche un'importante progetto editoriale, la cui pubblicazione è prevista per la fine del 2006, che raccoglierà in due volumi la storia del territorio del periodo storico che coinvolge le collezioni dei musei e un apparato fotografico dei reperti più significativi. La pubblicazione è curata dal professor Carlo De Marinis dell'Università Statale di Milano e uno dei maggiori esperti della civiltà di Golasecca, tra le più significative del territorio varesino.
Ma non è tutto: il progetto forse più ambizioso è quello di "iniziare una nuova campagna di scavi archeologici sul territorio - spiega Longoni - in alcune specifiche aree identificate poiché ancora molto c'è da scoprire e le ultime ricerche risalgono a molti anni fa". Ricordiamo che le più importanti tracce delle prime esperienze umane del territorio varesino provengono da una zona estesa del Lago Maggiore fra i promontori scenografici di Angera e Ispra fino al Campo dei Fiori. Ed è proprio il Museo di Angera a custodire i reperti degli insediamenti più remoti compresi fra l'11.000 e il 5.000 a.c. circa. Appartengono, invece, al periodo palafitticolo le numerose testimonianze ritrovate sulle sponde del Lago di Varese e sull'Isolino Virginia oggi conservate presso il Museo Archeologico di Villa Mirabello e il Museo preistorico della stessa isola. Furono Stoppani, Desor e De Mortillet nel 1863 a scoprire le testimonianze e ad eseguire i primi scavi, che hanno messo in luce i resti di un grande impalcato ligneo e migliaia di reperti che dimostrano una continuità temporale dal Neolitico fino all'età del Bronzo.
La raffinata civiltà di Golasecca era, invece, stanziata sulle rive del fiume Ticino ed è stata riccamente documentata da quasi due secoli di scavi inaugurati con le scoperte dell'Abate Giani all'inizio del 1800. Reperti in ceramica e metallo si possono per lo più ammirare presso il Museo di Sesto Calende. È del IV secolo a.c. il momento culminante delle dominazioni celtiche in Italia che determinano anche nel territorio insubre trasformazioni delle antiche popolazioni. Importanti testimonianze di corredi funerari e depositivi votivi, fra cui le tipiche spade dei guerrieri sono conservati al Museo di Arsago Seprio. Il tempo storico che coinvolge le collezioni varesine arriva fino al periodo dell'Alto Medio Evo e dei Longobardi.
È in fase di preparazione il sito internet del Simarch che permetterà di approfondire la storia delle collezioni, avere le informazioni sugli itinerari e le visite, ed un sistema di prenotazione coordinato oltre che un biglietto unico. La promozione passerà anche per la diffusione di materiale e gadget.
Dopo questo primo progetto pilota, si è già al lavoro per creare un nuovo sistema museale, questa volta dedicato all'Arte Contemporanea. La convezione tra comuni e provincia è prevista entro la fine del 2006.
Angera - Museo Civico Archeologico
Via Marconi, 2
lunedì, martedì e sabato 14.30-18.00, giovedì 10.00-12.00/14.30-18.00. Ingresso gratuito. Possibilità di visite guidate. Informazioni 0331.931133; 0331.931915 - biblioteca-museo@comune.angera.it
Arsago Seprio - Museo Civico Archeologico
Viale Rinaldo Vanoni, 20
Orari: sabato 15.00-18.00, domenica 10.00-12.00/15.00-18.00, mercoledì 21.00-23.00. Ingresso gratuito. Possibilità di visite guidate. Informazioni 0331.299926/299927
Sesto Calende - Museo Civico Archeologico
Piazza Mazzini, 1
Orari: dal lunedì al giovedì 9.00-12.00/14.30-16.30, domenica 15.00-18.00. sabato aperto su prenotazioni. Aperto ogni terzo sabato del mese 15.00-18.00. Ingresso intero euro 2,00, ridotto studenti e over 65 euro 1,00. Informazioni 0331.928160
Varese - Museo Civico Archeologico
Villa Mirabello (riapertura prevista aprile 2006)
Informazioni tel: 0332 255485/482 - musei.mirabello@comune.varese.it
Isolino Virginia - Museo preistorico
Biandronno
Visite su prenotazione: tutto l'anno. Per informazioni Museo Civico Archeologico di Villa Mirabello. Sull'Isola è presente un ristorante-bar aperto tutto l'anno e gestito dai custodi del Complesso dell'Isolino. Tel: 0332.766268.

02/24/2006

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