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Malpensa: il Nord Italia ha bisogno di un aeroporto hub

La decisione di Alitalia di concentrare diversi voli intercontinentali e internazionali su Fiumicino metterebbe in serio pericolo il futuro di Malpensa e, in particolare, il suo ruolo di aeroporto hub. Il Presidente dell'Unione Industriali scrive una lettera-aperta ai parlamentari della provincia di Varese.

"Trovo a dir poco sconcertante che, dopo gli ingenti investimenti fatti per la costruzione della nuova aerostazione, per le annesse strutture cargo, per il miglioramento delle infrastrutture di accesso, per la programmazione territoriale dell'area circostante e la costruzione di importanti opere dell'indotto ad opera del settore pubblico, nonché gli investimenti dell'indotto di carattere privato, si metta ancora in discussione il ruolo di un aeroporto localizzato in uno dei territori più industrializzati d'Europa, dove si genera la maggior parte del traffico nazionale di passeggeri e di merci".
Inizia così la lettera-aperta che il Presidente dell'Unione Industriali Marino Vago ha indirizzato ai primi di ottobre ai dieci parlamentari della provincia di Varese - tutti appartenenti alla medesima coalizione di governo - manifestando la preoccupazione per l'annunciata decisione di Alitalia di concentrare diversi voli intercontinentali e internazionali su Fiumicino, una scelta che metterebbe in serio pericolo il futuro di Malpensa e, in particolare, il suo ruolo di aeroporto hub.
"E' curioso - afferma Marino Vago - osservare che mentre nella Baviera, l'altra regione, insieme alla Lombardia, più industrializzata d'Europa, si sta fortemente potenziando, oltre che l'aeroporto di Francoforte, anche quello di Monaco, creando così un vero e proprio sistema aeroportuale territoriale, da noi invece si pensi e si agisca per depotenziare Malpensa, come se debba essere il mercato ad andare là dove c'è l'infrastruttura aeroportuale e non viceversa". La perdita del ruolo hub di Malpensa - è l'opinione degli industriali varesini - non potrebbe che riportare viaggiatori e merci provenienti dall'intero Nord Italia verso i grandi hub europei a partire da Francoforte, Zurigo, Parigi, Amsterdam, Londra.
Il depotenziamento di Malpensa, in altri termini, non equivarrebbe automaticamente al potenziamento di Fiumicino: la quota di traffico che Malpensa perderebbe con la decisione di Alitalia andrebbe a beneficio di altri hub europei e la conseguenza sarebbe quella che tutti gli aeroporti italiani, a partire da Fiumicino e da Malpensa stessa, non potrebbero, nello scenario europeo, che collocarsi tra gli aeroporti dal secondo livello in giù. Infine, non si può non considerare che la scelta di Alitalia, oltreché vanificare gli enormi investimenti realizzati sul territorio, rischia anche di determinare un grave problema occupazionale, stimabile, per tutte le attività interne al sedime aeroportuale, in oltre 2.000 unità, a cui devono aggiungersi quelle dell'indotto.
"Quanto sta accadendo a proposito di Malpensa - prosegue la lettera-aperta ai parlamentari locali - indica che l'attenzione alle necessità del territorio non può evidenziarsi soltanto quando si presentano, come in questo caso, delle emergenze. Il marketing territoriale e la lobby territoriale richiedono un'azione non contraddittoria, coordinata, continuativa e incisiva. Ne è dimostrazione l'attenzione con cui i politici e gli amministratori di Roma e della sua area hanno lavorato e lavorano a favore di Fiumicino. L'emergenza attuale, in ogni caso, è tale da richiedere azioni decise a favore di Malpensa che, seppure con gli indispensabili interventi di mitigazione ambientale, deve essere posta nelle condizioni di svolgere appieno il suo ruolo in quel sistema aeroportuale continentale in relazione al quale il nostro Paese ha ottenuto dall'Europa le risorse economiche che hanno consentito il recente ampliamento dello scalo". Il Presidente degli industriali conclude quindi chiedendo ai parlamentari della provincia "un impegno determinato a favore di Malpensa, per scongiurare decisioni che sarebbero dannose non certo solo per il Varesotto, ma, come detto, per l'intero Paese".

10/18/2001

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