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Una Corte d'Appello per l'Insubria

La proposta avanzata durante un convegno all'Università Cattaneo, organizzato dal Presidente del Consiglio Regionale Attilio Fontana, ha suscitato grande interesse. Cittadini e tecnici del diritto reclamano maggiore vigilanza ed efficienza dell'amministrazione della Giustizia. L'obiettivo è il decentramento.

Il sentimento d'appartenenza alla "Regione Insubrica", l'area individuata non da confini amministrativi ma dalla zona dei laghi, comprendente, cioè, le province di Verbania, Novara, Varese e Como, è ormai diffuso: la conferma giunge dall'interesse suscitato dal convegno "Una nuova geografia giudiziaria per l'Insubria" svoltosi all'Università Cattaneo. Erano presenti personaggi di spicco del mondo del diritto e della politica locale, tra cui Attilio Fontana, Presidente del Consiglio Regionale della Lombardia, cui si deve l'organizzazione del convegno, Giuseppe Grechi, Presidente della Corte d'Appello di Milano, e il Senatore Antonino Caruso, Presidente della Commissione Giustizia di Palazzo Madama.
L'obiettivo era di esplorare vie innovative in campo giudiziario in un momento storico dove l'esigenza principale è quella della maggior sicurezza: dato, questo, emerso chiaramente da un'indagine - che ha coinvolto non solo privati cittadini ma anche addetti ai lavori del nostro territorio - condotta da una società di ricerca e illustrata da Attilio Fontana.
"Lo studio evidenzia come il senso di sicurezza - ha sottolineato il Presidente del Consiglio Regionale - dipenda in larga misura dalla presenza di un'entità giudiziaria dislocata sul proprio territorio. E' questa allora la strada da percorrere per superare quel senso di poca soddisfazione verso l'amministrazione della Giustizia oggi prevalente".
Prendendo spunto da queste riflessioni e dalle esperienze di alcuni tra i maggiori esperti del settore, si è così delineato il progetto d'istituire una nuova Corte d'Appello per le province di Como, Varese e del Verbano-Cusio-Ossola, rendendosi autonomi rispettivamente da Milano e da Torino. "E' ormai chiaro che un Tribunale come quello di Milano - sono riflessioni di Mario Crespi, avvocato con studio a Busto Arsizio - ha dimensioni eccessive per garantire funzionalità organizzativa. Al contrario, quello di Busto ha a disposizione risorse umane troppo contenute per offrire un servizio adeguato". Basti soltanto considerare, ad esempio, il bacino di "clientela" per nostre le sedi giudiziarie derivante dall'indotto di Malpensa per comprendere il bisogno di strutture giudiziarie autonome e indipendenti da quelle milanesi.
"Il progetto di una nuova Corte d'Appello mi pare una buona soluzione - ha precisato il Senatore Caruso -, sebbene non la ritengo d'immediata attuazione. Una riforma così importante, infatti, dev'essere necessariamente vagliata considerandola all'interno del sistema nazionale".

03/28/2002

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