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New look per Saronno

Un notevole progetto di riqualificazione urbanistica, firmato Mario Botta e Matteo Thun.

Il plastico dell'intervento urbanisticoNel novembre del 2003 l'assessore all'urbanistica di Saronno, architetto Paolo Riva, diceva: "L'amministrazione si è impegnata, per quando sarà definitivamente approvato il piano attuativo, di realizzare il parco pubblico, sui 102.000 mq di aree che diventeranno di proprietà comunale, rispettando quanto indicato sul vecchio piano regolatore. Va detto anche che, compresi in quest'area, ci sono 5.000 mq di capannoni che saranno 'salvati' per testimoniare la memoria storica dell'attività produttiva saronnese. Sarà uno spazio 'vissuto' e attrezzato, con percorsi di diverso tipo e anche con luoghi per le manifestazioni. Deve essere anche, in sostanza, un ricongiungimento tra il quartiere Matteotti e il centro della città. Per dare un'idea dello spazio che occuperà il parco, bisogna pensare a 14 campi da calcio uniti insieme. Tutto ciò deve essere ancora disegnato ma le idee ci sono già. Gli edifici residenziali saranno collocati solo sui bordi dell'area, in modo da 'non disturbare'".
Questo il passato: e il presente? Promessa mantenuta. Dopo circa poco più di due anni è in dirittura d'arrivo il nuovo progetto, anzi i due progetti: uno affidato dalla Cemsa all'architetto svizzero Mario Botta, famoso progettista internazionale che ha curato ultimamente la ristrutturazione della nuova Scala di Milano e l'avveniristico museo di arte moderna di Rovereto, mentre il secondo progetto è stato affidato, dalla Pirelli Real Estate, attuale proprietaria in quanto subentrata alla Isotta Fraschini, ad un altro nome di spicco internazionale, l'architetto Matteo Thun, italianissimo a dispetto del nome e con una fama altrettanto documentata. “Sono venuti a Saronno e hanno valutato, insieme agli architetti comunali, tutte le sfaccettature del territorio e, dopo aver considerato le esigenze, hanno deciso di progettare individualmente due aree distinte - dice l'assessore Riva, che aggiunge, in modo sornione. - Due galli in un pollaio non si possono mettere e quindi ognuno ha progettato per conto suo".
Mario Botta, ha spiegato l'assessore, ha ridisegnato quindi la parte alta del parco, quella che avrà come caratteristica principale una grande strada di 60 metri di larghezza (che sarà intitolata, per volere del Sindaco, a Josèmaria Escrivà de Balaguer, fondatore dell'Opus Dei) che congiungerà la Statale varesina con la nuova stazione ferroviaria delle Nord. Ai fianchi ci sarà il grande albergo della Star Hotel, in via di ultimazione, oltre agli attuali nuovi palazzi mentre, dall'altro lato, sarà edificata una serie di signorili palazzine. All'inizio di questa gran via e prospiciente la Statale varesina, sorgerà un grande e alto edificio residenziale molto particolare e di pregio.
Per quanto riguarda il progetto della nuova stazione delle Nord, davvero futuribile e che sarà oggetto di molte disamine, sarà presentato presto alla direzione delle Nord che, ovviamente, decideranno sull'attuazione. Sarà “sacrificata" la vecchia scuola Bernardino Luini, di proprietà delle Nord ed è su quell'area che sorgerà la struttura circolare di Mario Botta. Contestualmente saranno spostati i capolinea delle linee extraurbane dalla piazza Diaz per avvicinarle alla nuova stazione e toglierle così dalla piazza. L'attuale tipico edificio della stazione sarà conservato nello stato attuale ma sarà rivista la sua funzione.
Fin qui la progettazione di Mario Botta. Poi si affiancherà a quella di Matteo Thun che ha riprogettato l'area del parco conservando la memoria storica del lavoro, che aveva reso famosa quest'area industriale sulla quale sorgevano la gloriosa fabbrica dell'Isotta Fraschini e altre società che avevano dato lustro a Saronno. Sui 70.000 mq di territorio a lui affidati dalla Pirelli, per la progettazione, Thun ha sviluppato un moderno parco che interagirà sia con la parte del terziario, sia con i nuovi palazzi abitativi di edilizia convenzionata che saranno disposti sul lato della statale Varesina.
Tutta l'area pubblica del parco sarà quasi sicuramente cintata, per offrire maggiore sicurezza ai cittadini. Dall'altro lato del parco, in direzione della ferrovia, saranno recuperati, per quanto possibile, i fabbricati industriali per destinarli al terziario, con una veste moderna che terrà conto dei segni del lavoro saronnese.
Al centro di quest'area, dedicata al lavoro, sarà edificato un alto fabbricato, ancora da definire, ma sempre ad uso terziario.
“Alcuni esempi di tipologie simili, - dice l'architetto Riva - sono stati già progettati e realizzati in molte città tedesche con un effetto sorprendente. In mezzo, si estenderà il grande parco a basso impatto ambientale, caratterizzato da alberi e percorsi e avrà una grande fruibilità per tutti i cittadini che vi potranno entrare da più parti del territorio interessato. Ci tengo a dire che la riprogettazione è stata fatta mantenendo esattamente la cubatura stabilita dal piano regolatore, senza aggiungere alcunché".
Tutto ciò è stato presentato a fine marzo al Consiglio Comunale dopo essere passato al vaglio della Commissione Territorio del Comune. Ora, dopo l'approvazione delle varianti alle linee guida iniziali, il progetto potrà decollare almeno per la prima porzione, quella affidata all'architetto Botta. La seconda parte, quella di Thun, necessita ancora di perfezionamento, non per la fase progettuale ma per la questione delle bonifiche e l'analisi del terreno. Il Comune di Saronno acquisirà definitivamente questo territorio, solo dopo aver avuto le garanzie richieste e quindi, solo allora, potranno iniziare le fasi costruttive del parco e delle altre strutture. Resterà ancora allo stato attuale l'ultima parte di questo grande territorio, quello d'angolo tra la via Milano e la via Varesina, attualmente di proprietà dell'Immobiliare GB e sul quale è insediato, al momento, un impianto produttivo parzialmente attivo.
Per quanto riguarda il capolinea dei pullman delle Nord, l'assessore Riva ha anticipato che presto, molto presto, sarà spostato nell'area incolta del parco di via 1° maggio, a discapito delle auto provenienti principalmente dai paesi limitrofi che usufruiscono della stazione saronnese.
A quando l'apertura del parco? "Non voglio dare i numeri a caso - risponde l'Assessore Riva - ed è impossibile, oggi, stabilirla con certezza. Prevedo però che una prima parte, quella progettata da Mario Botta, sarà pronta entro un paio d'anni. L'altra è condizionata dai tempi della bonifica e del risanamento dell'area. Solo dopo queste operazione si potrà dare il via libera al progetto."

03/31/2006

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