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Il volto sommerso dei laghi

I laghi della nostra provincia sono un patrimonio eccezionale per chi è appassionato di subacquea. Un mondo tutto da esplorare, soprattutto durante l'inverno.


Il lago Maggiore, come pure quelli più piccoli di Varese, Ceresio, Monate, Biandronno, di Ghirla ed il laghetto di Ganna e anche il lago d'Orta impreziosiscono il patrimonio naturalistico del nostro territorio offrendo uno spettacolo di specchi d'acqua incorniciati da colline e montagne con i loro mille colori che scandiscono l'alternarsi delle stagioni.
Esiste però un altro volto, a molti sconosciuto: il mondo sommerso, che offre agli appassionati di subacquea una vera e propria palestra a disposizione 365 giorni l'anno per i cultori delle molteplici discipline esistenti, adatto a tutti i livelli di preparazione.
Infatti, non solo il mare è un patrimonio inestimabile da scoprire per chi ama la subacquea. I laghi del nostro territorio sono lo scenario ideale per chi, anche durante l'inverno, non vuole abbandonare uno sport che è soprattutto una grande passione.
Molte caratteristiche accomunano i laghi delle nostre zone originati nel quaternario artico dall'escavazione glaciale. Lo scenario, però, varia a seconda dei siti d'immersione, offrendo discese che degradano dolcemente verso il largo, o pareti a strapiombo che si tuffano verso i fondali, raggiungendo profondità massime che variano dai 370 metri del lago Maggiore, la cui origine glaciale è riconosciuta solo come fase successiva all'affondamento ed allargamento di un'antica valle fluviale, ai 140 metri del lago d'Orta, mentre il lago sorgivo di Monate raggiunge solo i 34 metri. Ogni tuffo segna l'inizio di un'avventura alla scoperta di un mondo silenzioso che attende di svelare i propri misteri. Scivolando lungo le pareti, le torce del sub illuminano il percorso all'interno della massa d'acqua che offre una visibilità differente a seconda dei luoghi, delle quote e della stagione.
L'acqua del lago è soggetta al fenomeno della stratificazione termica, in base alla quale la temperatura e la visibilità variano a seconda della stagione, della profondità, e delle condizioni meteorologiche. La temperatura superficiale nei mesi invernali è di circa 5-6°C e sale a 24°C circa nel periodo più caldo, mentre oltre i 20 metri di profondità, la temperatura si mantiene piuttosto stabile sui 6-7°C durante tutto l'anno.
Il subacqueo d'acqua dolce deve quindi disporre di un'attrezzatura adeguata per affrontare immersioni a basse temperature, munirsi sempre di due erogatori indipendenti, possibilmente concepiti per acque fredde, torce per l'illuminazione anche per le immersioni diurne e bussola. E' inoltre sempre necessaria una buona protezione termica utilizzando mute semistagne, guanti e calzari di adeguato spessore, mentre per chi si accinge a superare la profondità di 20 metri o ha previsto lunghe permanenze in acqua, è consigliabile indossare sempre la muta stagna. Per le immersioni tecniche, ogni didattica prevede poi specifiche attrezzature e sistemi. E' obbligatorio, come nel mare, l'uso di una boa che segnali la presenza di sub in acqua con apposita bandiera. Oltre a ciò é necessaria una buona preparazione personale e un'approfondita conoscenza delle regole e dei limiti di quota stabiliti dal tipo di brevetto conseguito.
Il sub che si accinge ad affrontare l'immersione in questo ambiente, deve tener conto delle condizioni del momento, adattando il profilo e l'attrezzatura in base alla profondità che intende raggiungere.
Solitamente nei nostri laghi, il periodo in cui si registrano le migliori condizioni di visibilità e limpidezza è quello invernale, grazie allo scarso riversamento delle acque piovane nei bacini, mentre nella stagione autunnale e primaverile il naturale “rimescolamento” delle acque le rende meno appetibili. Nei mesi estivi, con il riscaldamento delle acque, si può trovare un po' di torbidezza da pochi metri sotto la superficie fino a 20-30 metri di profondità. Le immersioni sono quindi più indicate per quei sub abilitati a sorpassare questa quota, oltre alla quale, all'improvviso, quasi per incanto, dal buio assoluto si ritrova un'eccellente visibilità.
Durante le immersioni nei nostri laghi si incontrano trote, salmerini, lavarelli, coregoni, persici, lucci, tinche, cavedani, scardole, alborelle, anguille, mentre sulle pareti si possono scorgere anche molluschi bivalvi d'acqua dolce, simili alle cozze di mare ma non commestibili. Molto suggestive sono le immersioni notturne, soprattutto in estate, durante le quali è assai probabile incontrare, anche a poca profondità, una maggiore quantità di pesce e catturare con il fascio di luce delle torce che rompe l'oscurità, immagini e colori molto pittoreschi.
I luoghi di immersione del lago Maggiore più rinomati e facilmente raggiungibili anche da terra sono: sulla sponda lombarda il Pinzone a Colmegno (adatto sia per sub “ricreativi” sia per i tecnici), Punta Granelli a Castelveccana, Arolo lido per tecnici e “ricreativi” esperti, mentre, su quella piemontese, Cannero (immersione in parete per sub esperti).
Degne di menzione perché presentano un fascino del tutto particolare sono anche le immersioni fluviali nell'Orrido di Sant'Anna, stretta gola rocciosa a strapiombo nelle acque del torrente Cannobino e nel torrente Mastellone in Val Sesia, adatti a tutti i livelli.
Tra le varie opportunità offerte dal lago d'Orta invece, una delle pareti più suggestive è quella in località Punta di Crabbia, adatta a tutti i livelli. Essa raggiunge la profondità di 70 metri accessibile anche da riva, ma le immersioni sono consentite solo nel periodo invernale, quando il battello non effettua il servizio pubblico. In questa località opera direttamente anche un diving, cioè un centro atrezzato per le immersioni, munito di gommone.
Diversi sono i punti raggiungibili solo per mezzo di un imbarcazione, tra cui: la secca dell'isola di San Giulio (profondità massima 40 metri), la parete dell'approdo in località Pettenasco (60 metri), Punta Grunf (30 metri) e la Cappella del Pescatore (40 metri), entrambe in località Pella. Recentemente è stato scoperto il Canalone, formato da due pareti verticali che scendono fino a 50 metri, rendendolo un luogo molto suggestivo.
Qui trovano il loro ambiente ideale gamberetti d'acqua dolce, pesci persici e lucci. Degno di essere menzionato è anche il lago di Monate che, a pochi metri sotto la coltre di ninfee che colorano la sua superficie, conserva i ritrovamenti palafitticoli risalenti al 2.500 a.C. I subacquei ne possono trovare le tracce in tre località particolari: Stazione del sabbione e Stazione del Pozzolo (Cadrezzate) e Stazione dell'Occhio (Monate). Molti di questi reperti sono stati estratti dall'acqua ed esposti nei musei di Varese, Como, Gallarate e Legnano.
Nelle acque dei nostri laghi si sta sviluppando in maniera significativa il settore della subacquea tecnica, che prevede una serie di corsi specifici in grado di fornire al subacqueo le conoscenze e le capacità per affrontare in sicurezza immersioni profonde, espandendo conseguentemente la zona esplorabile senza aumentarne i rischi. Proprio a Gallarate, in provincia di Varese, si trova la sede europea della Professional Scuba Association (PSA), una delle più importanti associazioni tecniche a livello mondiale.
E' vero, le condizioni di immersione del lago sono spesso più ostili rispetto a quelle del mare, che presenta scenari e colori molto differenti, ma l'acqua dolce offre a chi si forma in questo contesto o a chi lo sperimenta, la possibilità di accrescere la propria esperienza e preparazione, oltre che l'opportunità di scoprire alcune delle tante ricchezze sommerse che la natura generosamente regala a coloro che, come i subacquei, la amano e la rispettano.

Camera iperbarica
Nello sport subacqueo grande è il divertimento ma importante è anche l'aspetto della sicurezza. In caso di incidente o anche solo di sospetto incidente, infatti, il subacqueo deve essere sottoposto repentinamente ad una terapia adeguata per la quale solitamente è necessario il ricorso alla camera iperbarica. In provincia di Varese è presente il Centro di medicina Iperbarica del Verbano presso Villa Preziosa, via Bellorini, 48 Laveno Mombello.
Lago Maggiore, un lago da record:
Negli anni '60 Hannes Keller, matematico e subacqueo svizzero, si immerse nelle acque del lago Maggiore raggiungendo la profondità di 240 metri al fine di sperimentare la sua teoria sulla decompressione accelerata (cioè la possibilità di raggiungere profondità molto elevate utilizzando differenti miscele d'aria, risalendo in superficie in un tempo ragionevole), infrangendo così il record precedentemente detenuto da un sommozzatore della Royal Navy Britannica.
L'8 settembre 2001 Claudia Serpieri stabilisce nelle acque del Verbano, a Cerro di Laveno, con 180 metri di profondità, il record mondiale femminile di immersione in acque confinate utilizzando differenti miscele gassose per la respirazione.
Federazioni e scuole
Sul territorio sono presenti diversi gruppi subacquei e negozi specializzati che aderiscono alle principali didattiche riconosciute a livello nazionale ed internazionale (tra cui FIPSAS, FIAS, CMAS, SSI, PADI, NAUI, NASE e per quelle tecniche PSA, IANTD, TDI) a cui ci si può rivolgere per i corsi relativi al conseguimento dei vari brevetti e per le immersioni guidate oltre che per la ricarica bombole, per l'acquisto o il noleggio dell'attrezzatura. Sono individuabili tramite i siti ufficiali delle federazioni e associazioni stesse.

03/27/2003

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