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Pedemontana: presto la "prima picconata"

Nell'arco del prossimo triennio il progetto per la Pedemontana arriverà ad una svolta concreta e vedrà in prima linea la città di Saronno, quale "porta d'ingresso" per la nuova autostrada. Le precisazioni del vicepresidente della Provincia di Varese Giorgio De Wolf, che segue il progetto da diversi anni.

Prosegue alacremente l'attività di progettazione della Pedemontana, la grande arteria autostradale che disegnerà una nuova via di comunicazione lungo la fascia prealpina lombarda congiungendo la superstrada della Malpensa con Dalmine, in provincia di Bergamo.
L'architetto Giorgio De Wolf, nominato nelle ultime elezioni vicepresidente della Provincia di Varese e assessore provinciale al Territorio, è stato in precedenza assessore al Territorio e all'Urbanistica di Saronno fino al momento in cui ha passato il testimone per assumere questo nuovo importante incarico che lo vede, ancora, in prima linea sull'aspetto del territorio. La storia di questa lunga arteria ha avuto inizio oltre vent'anni fa ma, solo quest'anno, si cominciano ad intravedere reali e concrete possibilità per la sua realizzazione. Infatti, nell'arco dei prossimi tre anni, se non insorgeranno altri impedimenti, ci sarà la "prima picconata" per l'avvio dei lavori. Per quello che riguarda l'aspetto della progettazione, questa nuova arteria prevede un tracciato autostradale e altre opere di viabilità non autostradali, assimilabili alle strade statali, che collegheranno la Pedemontana ai vari comuni nel cui territorio passerà la nuova arteria. Il progetto prevede, per quanto concerne l'estensione territoriale varesina, la realizzazione di un tratto da Cassano Magnago (dove Legambiente, contraria all'autostrada Pedemontana, ha formulato le controproposte di riqualificare la rete viaria esistente) fino al confine provinciale con Como, situato nelle vicinanze di Mozzate e Cislago, con collegamenti e correlazioni con le strade esistenti. Saronno, prima città della provincia di Varese, diventerà così la "porta d'ingresso" per la Pedemontana cui si collegherà, come ha descritto il vice-presidente De Wolf, mediante un nuovo svincolo dell'autostrada Milano-Laghi, approssimativamente al confine territoriale tra Saronno e Origgio. In sostanza, sarà realizzata una tangenziale saronnese che si inserirà nella Pedemontana mediante un collegamento viabilistico di tipo statale, nella parte sud di Saronno, evitando così la Varesina e alleggerendo il traffico pesante su quella strada. Questo tracciato consentirà di decongestionare l'area est-ovest a Nord di Milano in direzione di Varese e ne beneficeranno, di conseguenza, tutti i comuni che attualmente sono attraversati da mezzi pesanti e da un traffico sostenuto, con evidente beneficio per la salute dei cittadini. L'ufficio Viabilità e Trasporti della Provincia di Varese, specifica che il tracciato sarà realizzato con tecnologie avanzate anche per quanto riguarderà l'esazione del pedaggio ai caselli, in modo da evitare ingorghi e code, che ne limiterebbero l'efficienza. L'incarico per la progettazione è stato affidato alla Società Pedemontana che si occuperà della realizzazione del progetto e della relativa esecuzione dei lavori cantieristici. I costi di realizzazione saranno a carico di questa società, che trarrà il suo profitto dalla gestione dei pedaggi autostradali. L'ipotesi più attendibile per l'inizio dei lavori sarà, dopo che Regione e Provincia avranno dato il loro assenso al progetto, curato dalla Società Temporanea di Ingegneria Italiana, fra tre anni e i lavori proseguiranno per circa altri 10 per giungere alla totalità dell'opera.
Il vicepresidente De Wolf, che sta seguendo il progetto da diversi anni, dichiara: "Alcuni tratti di questa nuova arteria saranno realizzati in galleria per salvaguardare il territorio e andare incontro alle esigenze che alcuni comuni hanno espresso. L'impatto ambientale sarà soggetto a valutazioni complessive e saranno prese in considerazione le diverse esigenze ambientali. Tra le richieste principali che oggi emergono nella provincia di Varese, sia dal mondo economico, sia da quello politico, c'è quella di una viabilità all'altezza del tessuto sociale ed economico della provincia di Varese e la viabilità è uno dei punti focali del nostro programma elettorale".
"Agli inizi del '900 - prosegue Giorgio De Wolf - la viabilità nel Varesotto era all'avanguardia ma, l'immobilismo di questi ultimi decenni, ha costituito un freno per l'economia e quindi è indiscutibile che si deve intervenire per risolvere questi problemi e collegare la nostra provincia ai grandi sistemi infrastrutturali con Milano, Torino e con il Nord Europa. Il territorio è densamente abitato e estremamente urbanizzato ed è indubbio che un'opera di questo genere presenta difficoltà elevate. Adesso siamo finalmente arrivati alla fase realizzativa e, per Varese e provincia, sarà un'opera fondamentale. Ci sono sicuramente - conclude il vicepresidente - più vantaggi che svantaggi, pur considerando alcuni problemi ambientali, che saranno esaminati e ridotti al minimo. Anche stare in coda lunghi tempi, del resto, non giova ne' all'ambiente, ne' all'economia."


Autostrade: tempi di progettazione ridotti da 42 a 30 mesi

Le procedure di progettazione attuali di nuove autostrade durano in media 42 mesi. Quelle che riguarderanno le opere da realizzarsi in Lombardia, sulla scorta delle nuove competenze attribuite alle Regioni, si ridurranno a 30: una diminuzione del 30%. La novità è stata illustrata e confrontata in un convegno, aperto dall'assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Massimo Corsaro, e concluso dal presidente, Roberto Formigoni, che ha ricordato la decisa volontà di rispondere a un'esigenza di infrastrutture e di mobilità, la cui urgenza è segnalata da cifre come queste: sei milioni di veicoli su gomma su nove milioni di abitanti; un terzo delle merci di tutta Italia circolanti in Lombardia; un aumento annuo del traffico nell'area tra Milano e l'Adda del 2,5% e tra l'Adda e il confine orientale addirittura del 4%. "La Regione Lombardia - ha detto Formigoni - ha sempre considerato e considera l'ampliamento delle infrastrutture come una leva imprescindibile per lo sviluppo".

09/25/2002

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