Eppure Allah è il "misericordioso"

Allah, giudice che opera la distinzione finale tra buoni e cattivi, ma anche unico Dio misericordioso e compassionevole.

La Bibbia non è soltanto il libro religioso degli ebrei e dei cristiani, ma, indirettamente, è pure un libro sacro per i musulmani. La Bibbia è un'eredità preziosa del mondo civile ed è incalcolabile l'influsso che ha esercitato sulla vecchia civiltà europea.
Pure il Corano ha esercitato, attraverso gli arabi, che dal VII al XIII secolo hanno dominato nel bacino mediterraneo, un influsso culturale profondo nell'Occidente europeo nel settore delle scienze esatte, dell'arte e della filosofia. Per merito loro nell'Occidente europeo fu recuperata la filosofia di Aristotele che per secoli fu la base della cultura europea. L'alleanza del popolo ebraico con Dio fu sancita sul Sinai tramite Mosè: in cambio della protezione di Dio, il popolo eletto si era impegnato ad osservare il decalogo, fondato sulla giustizia più rigorosa nei confronti di Dio, di se stessi e del prossimo, inteso come uno della nazione ebraica, appartenente al popolo eletto da Dio; il forestiero, tuttavia, non doveva essere molestato ed oppresso poichè, dice la Bibbia, "siete stati forestieri nel paese d'Egitto" (Esodo 22,20). Espressione del senso stretto, rigido, di giustizia, caratteristico della legislazione ebraica, è il detto "occhio per occhio, dente per dente", che limita la risposta punitiva a un'offesa grave ricevuta all'entità dell'offesa stessa e perciò vieta decisioni e reazioni pesantemente punitive quali ad esempio, quella di Lamek: "sette volte è vendicato Caino, ma Lamek settantasette" (Genesi 4,24). Gesù nel Nuovo Testamento non intese abolire la legge mosaica ma volle completarla, perfezionarla. Il popolo eletto non è soltanto l'Israele della carne - il popolo ebraico - ma l'Israele dello spirito e cioè tutti gli uomini di tutte le razze, lingue e nazioni; la nuova legge richiama l'antica legge, fondata sull'amore di Dio sopra ogni cosa e sull'amore del prossimo come se stessi, dando però un nuovo significato al prossimo da amare, comprendendo in esso pure tutti gli uomini di ogni razza, lingua e nazione. Il Corano, che nella comune tradizione islamica è considerato come il libro sacro per eccellenza e cioè come una scrittura rivelata e di origine divina, afferma che la vera religione è l'Islam, che consiste nell'assoluta, totale dipendenza da Dio (Allah), con al centro la sua legge e come pilastri: la purificazione rituale, la professione pubblica della fede compiuta cinque volte al giorno in modo da scandire tutta quanta la giornata, l'elemosina, il digiuno nel mese di Ramadan, il pellegrinaggio alla Mecca. Nella serie dei profeti islamici sono inseriti Abramo e Gesù Cristo: l'ultimo della serie dei profeti è Maometto, che è il profeta per eccellenza: "Allah è Allah e Maometto è il suo profeta".
La vera fede, l'Islam, va propagata in tutto il mondo, anche attraverso guerre sante: nel far questo, i musulmani seguirono l'esempio dei cristiani che diffusero, talora, la loro fede attraverso guerre sante come la guerra di Carlo Magno contro gli arabi e contro i sassoni, ed anche la prima Crociata. In rapporto al genere umano. Allah, l'unico vero Dio, è per antonomasia il "misericordioso", il "compassionevole", "colui che perdona", il "paziente per eccellenza", ma è anche il "giudice", il "vendicatore" che opera la finale distinzione fra i buoni e i cattivi. Nella tipologia islamica, quindi non c'è spazio per il terrorismo perchè fino a quando l'uomo è sulla terra, Allah è il "misericordioso", il "compassionevole", "il Signore che perdona", il "paziente per eccellenza".