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Scegliere il domani: attitudini, interessi, prospettive occupazionali Nel viaggio della vita siamo chiamati ad alcune decisioni importanti e il momento di scegliere cosa fare dopo la scuola superiore è certamente uno di questi. Una scelta che impegna e che avrà ripercussioni sul futuro. In questo percorso, spiega Chiara Macconi, ci sono alcuni passaggi indispensabili. Ese vi capitasse di vincere un viaggio, dopo il primo momento di gioia come vi organizzereste? Come decidere il percorso? Fare la valigia, preparare le medicine di pronto soccorso o le eventuali vaccinazioni da fare? Come prevenire possibili sorprese negative? E il budget? E se dove andiamo la corrente elettrica è diversa dalla nostra? Non si può certo partire alla leggera. Nel viaggio della vita siamo chiamati ad alcune decisioni importanti e il momento di scegliere cosa fare dopo la scuola superiore è certamente uno di questi.
Solitamente i giovani, soprattutto al momento della scelta, tengono poco in conto l'area del lavoro. L'attenzione alle specifiche professionalità, alle competenze necessarie a svilupparle, alle tipologie di contratti viene col tempo, quando ci si rende conto che è necessario anche sapersi muovere in quel mondo del lavoro di cui si ha timore e verso cui ci si sente impreparati. Possiamo osservare alcune condizioni generali che accomunano il lavoro nella sua accezione più vasta: la prima è la crescita del rischio. La complessità delle organizzazioni, l'imprevedibilità dei contesti ambientali e dei mercati, l'indeterminazione dei ruoli sono tutte dinamiche che hanno a che fare con una dimensione di rischio crescente, sia dal punto di vista delle imprese che dal punto di vista di chi lavora nelle imprese. Una seconda condizione è che non è possibile non pensarsi in rete: lavorare in team nello stesso luogo o in continenti diversi richiede la conoscenza dei meccanismi di comunicazione a lungo raggio attraverso le nuove tecnologie del mondo del lavoro. Non ci si può pensare come isolati nel nuovo panorama globalizzato che è diventato mondiale. Ma quello che mobilita i mercati e i capitali e che genera sviluppo imprenditoriale e crescita economica, è il capitale personale, fatto dell'energia psicologica ed emotiva che conferisce ad una persona la sua peculiare intelligenza produttiva, la sua visione dei problemi, la sua capacità di assumere ed affrontare i rischi, la sua abilità di instaurare relazioni. Sono necessarie persone capaci di diventare imprenditori di se stessi, che investono tempo e danaro per imparare ed esplorare nuove soluzioni e vedono nella costruzione di relazioni sociali la possibilità di ampliare i propri spazi di mercato. In questo senso la flessibilità diventa fondamentale: il mondo del lavoro, le richieste professionali e i tipi di contratto cambiano e bisogna essere capaci di "ri-inventarsi" una professione anche fuori dagli schemi classici finora tenuti in considerazione. Più l'equilibrio fra interessi, motivazioni, capacità, competenze, conoscenze del mondo del lavoro sarà mantenuto critico e in espansione e più il viaggio nel mondo del lavoro sarà una esperienza arricchente e gratificante. 11/06/2006 | ||||||||
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