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Tangenziale di Varese: è la volta buona, grazie ai privati...

Una parte importante dei finanziamenti verrà recuperata grazie a uno "scambio" con imprenditori privati: i loro insediamenti lungo la nuova strada potranno essere adeguati alle esigenze di mercato e la Provincia e i Comuni di Varese e Induno Olona, con i soldi incassati sotto forma di oneri d’urbanizzazione, potranno realizzare l’opera.

E’ un passaggio significativo quello che ha portato alla definizione dell’accordo per completare - dopo oltre vent’anni d’attesa e di delusioni - la tangenziale cittadina, almeno nella sua parte verso il nord-est del Varesotto.
Saranno sei chilometri in tutto, così da prolungare verso Induno Olona l’arteria, oggi percorribile solamente dalla località Ponte di Vedano fino all’incrocio con la Briantea all’altezza del semaforo dell’Iper.
Una strada che metterà in connessione, insomma, ben tre statali: quella diretta a Ponte Tresa, quella che conduce a Porto Ceresio e, infine, quella che proviene da Como.
"Quest’ultimo riferimento alla città lariana è molto importante - precisa Massimo Ferrario, Presidente della Provincia di Varese -. Dopo il lungo disinteresse dell’Anas, siamo riusciti a sbloccare la situazione grazie, infatti, a un provvedimento legislativo che stanzia fondi per migliorare la viabilità tra le due sedi dell’Università dell’Insubria, quella varesina e, appunto, quella comasca".
Ai 25 miliardi così disponibili, l’ente di Villa Recalcati ne ha aggiunti altri cinque che, sommati ai soldi recuperati dai Comuni di Varese e Induno Olona grazie allo "scambio" con i privati, fanno proprio quei 52 miliardi necessari per costruire la tangenziale nord est.

"E’ un’opera di rilievo storico per la città capoluogo" commenta il primo cittadino Aldo Fumagalli, non senza sottolineare come si sia dovuto rifare ex-novo il vecchio progetto dell’Anas, che "…era troppo ambizioso, correva tutto in soprelevata a mezza costa e aveva un costo esorbitante: circa tre volte quello che spenderemo con il nuovo piano".
Il sindaco si dichiara ottimista anche sul rispetto di tempi burocratici sufficientemente veloci.
"L’opera è divisa in tre pezzi. Il primo, quello lungo l’Iper per intenderci, avrà una realizzazione rapida. Anche perché questo è l’interesse della struttura commerciale che finanzierà, con 12 miliardi di oneri d’urbanizzazione in cambio del suo ampliamento, la costruzione di un tratto che prevede pure il sovrappasso sulla Briantea.
A metà del 2002 saremo già in grado di vedere qualcosa di costruito. E lo stesso per la riqualificazione di via Peschiera".
Il tratto completamente nuovo fino a Induno Olona, invece, richiederà tempi più lunghi… "Ma io credo che entro il 2004 saranno percorribili tutti e sei i chilometri".
Il metodo utilizzato per finanziare l’opera con una di "scambio" fra enti locali e privati ha destato qualche preoccupazione: la conseguenza potrebbe essere il finanziamento delle sole opere redditizie per il privato stesso.
"Abbiamo detto che i privati devono entrare concretamente nelle opere pubbliche - obietta Fumagalli - e questo è il programma della Casa delle Libertà che ha vinto le elezioni. Certo, il privato non fa beneficenza, deve avere un ritorno.
Se questo, però, ha un riscontro anche in termini di bene pubblico, non vedo quale pericolo possa sussistere nel metodo che abbiamo utilizzato".


Ma chi garantisce della corrispondenza fra bene privato e bene pubblico?
"Il Comune si fa garante che ci sia una giusta proporzione fra beneficio privato e bene pubblico. In ogni caso, l’Iper non ha avuto dall’operazione niente di più di quanto è concesso dal piano regolatore.
Ci saranno mille fucili puntati a verificare che questo sia vero.
La realtà è che un’opera come quella che stiamo mettendo in cantiere, se aspettavamo lo Stato, ce la saremmo sognata ancora per chissà quanti anni…".

06/21/2001

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