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Videoarte, a Varese un museo d'eccellenza

Fra pochi mesi in una sede tutta nuova in via Valverde a Masnago, il MUel Museo elettronico nato da una costola della Videoteca Giaccari, lascia la sede provvisoria di Villa Toeplitz e vede il suo fondatore insignito del premio internazionale G. Marconi 2004 per l'Arte Elettronica.

La Videoteca Giaccari è una delle prime istituzioni europee ad aver applicato lo strumento video alla creazione ed alla documentazione dell'arte, attiva a Varese da 35 anni, è l'unica in Italia continuativamente produttiva, dalle lontane origini ad oggi, con la capacità peraltro di proporre importanti progetti per il futuro. Per conoscere sia la storia che i progetti della Videoteca, che viene considerata una della maggiori d'Europa, bisogna incontrare il suo fondatore Luciano Giaccari, al quale è stato attribuito recentemente dall'Università di Bologna e dalla Fondazione Marconi il premio internazionale Guglielmo Marconi 2004 per l'Arte elettronica.
Giaccari è anche direttore del MUel-Museo Elettronico-International, nato per "gemmazione" dalla sua Videoteca e, fin dall'inizio del suo lavoro, ha coltivato l'idea che anche attività, apparentemente di semplice documentazione, in quanto realizzate con il video, potessero inserirsi in una struttura di tipo museale particolarmente aderente alle forme radicalmente innovative (impiego espressivo del corpo e della natura, performance, azioni, installazioni) che andava assumendo l'arte contemporanea. Conseguentemente il nuovo tipo di museo, che Giaccari vedeva delinearsi, non era tanto destinato ad esporre quadri o sculture ma piuttosto a presentare, con l'aiuto della tecnologia, una nuova tipologia di opere, molto più immateriali, scaturite da questa trasformazione epocale. Partì quindi nel 1971 la produzione sia di personali video-opere sia di video-documentazioni "in tempo reale" di performance di danza, teatro, musica. L'impegno parallelo di approfondimento teoretico della Videoarte contribuì poi sicuramente ad evolvere il concetto d'Archivio, da semplice deposito di documenti a Museo, con le sue molteplici ed articolate nuove funzioni.
La documentazione in tempo reale è in sostanza la "restituzione" integrale in video di un evento artistico, una sorta di "clonazione" finalizzata alla conservazione di forme d'arte che, esaurendosi in una performance o essendo comunque effimere (ad esempio l'Impacchettamento di Porta Pinciana di Christo) rischiano di non lasciare tracce significative. Quindi lo strumento video si presta particolarmente a "catturare" questi eventi, "capitalizzando" così per il futuro le svariate forme dell'arte contemporanea e realizzando il grande disegno museale dell'Arte realizzata o documentata dalla tecnologia.
Il "video" è una vera e propria opera d'arte, in quanto l'artista usa il nastro magnetico, alla stessa stregua della tela o del marmo, come supporto del proprio lavoro creativo, che viene appunto definito Video d'Artista e che si vede su un televisore, in questo caso si tratta di "Arte realizzata", esiste anche un'altra ipotesi che è quella di soggetti diversi dall'artista che impiegano il video sul suo lavoro, per vari fini di documentazione, analisi critica, didattica, informazione, spettacolo, che trascendono un'attività puramente documentaristica. Il Museo Elettronico nella sua articolata struttura contiene sia un genere che l'altro di Video e li "espone" secondo il progetto di MUel (presentato alla Biennale di Venezia del '93, come unico prototipo del genere), con una peculiare struttura tecnologica, che si basa prevalentemente sulla Video-visione, proposta sia su monitor sia con proiezioni su grande schermo. Le video-installazioni, invece, meno immateriali, sono esposte con un insieme di strumentazioni e di altri elementi strutturali e ambientali, assumendo una consistenza analoga a quella delle sculture. Il Museo Elettronico però non va considerato come un'entità singola ma piuttosto come una rete (network) museale internazionale. Il progetto di Giaccari, infatti, prevede una sede-pilota, connessa via web con vari poli esterni, collocati in altri musei e gallerie, a creare un grande circuito, su cui veicolare i contenuti e le numerose attività del Museo. Il MUel affianca alle attività videotecarie (consultazione, conservazione, archiviazione e sviluppo del patrimonio di video) anche articolate attività espositive (mostre, video-rassegne, festival), attività di ricerca e didattiche (conferenze, convegni, seminari, corsi), attività di spettacolo (di danza, teatro, musica ed altre performance dal vivo), per le quali sono in cantiere numerosi progetti (Università Virtuale, Festival Intermediart, etc).
Gli oltre 1.000 titoli della Video-Collezione Giaccari sono distribuiti nelle sezioni:Video d'Artista, Performance, Danza, Teatro, Musica, Poesia, new Design Italiano e Grandi Mostre. Nell'ambito di queste numerose forme d'arte la Videoteca ha seguito sempre i momenti più innovativi delle varie discipline artistiche dal '70 ad oggi, testimoniando così puntualmente un periodo decisivo per i mutamenti della storia dell'arte contemporanea. Nelle varie sezioni sono presenti, oltre ai primi video prodotti in Italia, i più significativi artisti internazionali da Nam June Paik e Volf Wostell, inventori della Videoarte a John Cage, che ha rivoluzionato la musica contemporanea, al mitico gruppo teatrale Living Theatre e via via gli artisti che, nell'arco di trent'anni sono divenuti in America ed Europa, i leader dei vari movimenti artistici. Inoltre, il fatto che tutti i video siano stati prodotti dalla Videoteca (non acquisiti dall'esterno da fonti eterogenee) e diretti dallo stesso Giaccari, costituisce il fattore di maggior originalità che ha fatto definire dalla critica "Archivio d'Autore" questa videoteca. In conclusione il MUel, basato sulle nuove tecnologie, con contenuti e progetti originali e innovativi, con la capacità innata di fare sistema, con potenzialità di stimolare indotti produttivi, è in grado di "marcare" qualitativamente un territorio e di immetterlo velocemente nei circuiti internazionali culturali e turistici di eccellenza. Ciò è tanto più vero se si considera che ormai la Videoarte ha assunto una presenza quasi prevalente nelle grandi mostre internazionali (Biennale, Dokumenta, etc) rispetto alla forme d'arte tradizionali. Il Comune di Varese ha creduto e valorizzato il lavoro di Giaccari e si è impegnato sulla base di una convenzione a fornire la logistica del Museo (sede, personale, materiali, etc) a fronte dell'attività della Videoteca ad elaborare e gestire i numerosi progetti del MUel. La sede presso la dependance di Villa Toeplitz è stata una soluzione provvisoria e proprio in questi giorni è in corso la progettazione dell'allestimento del MUel nella nuova sede di via Valverde, collocata in posizione strategica, vicino al nuovo Liceo Artistico e ad altri istituti scolastici, che consentirà all'attivissimo Luciano Giaccari di sviluppare al massimo anche i progetti didattici del Museo.

L'Università entra in videoteca

Nell'ambito del progetto "Università Virtuale", nato nel 1999 e finalizzato alla costruzione di una rete di relazioni con atenei, italiani ed esteri, che hanno attribuito ai propri studenti tesi di laurea sul tema della "Nuova Museologia Tecnologica", Luciano Giaccari è stato co-relatore di diverse tesi a lui dedicate. Dal 1982 a oggi, infatti, sono state prodotte quattro tesi monografiche dedicate all' opera di Giaccari e altre tre non monografiche dedicate alla Videoarte.

01/14/2005

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