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Il fascino di un tempo e le nuove tecnologie a Villa Porro Pirelli

Da nobile dimora ricca di storia, poi sede di attività benefica, a lunghi anni di abbandono e declino. La sorte della Villa Porro Pirelli sembrava segnata ma la volontà del Comune, e l'intraprendenza di un imprenditore privato, hanno riportato la villa all'antico splendore. E ora è Hotel Chateau Porro Pirelli.


LE ORIGINI
A Induno Olona, prima dell'antico borgo, sul dolce declivio di un monte, si trova ancora quella che fu, fin dal 1504, la residenza della nobile famiglia Porro. Le origini dei Porro si possono far risalire al Medioevo, annoverati tra i vassalli del Monastero di S. Simpliciano. Una figura di particolare rilievo ed influenza, nel 1300, fu Stefano Porro, consigliere di Barnabò Visconti, nominato Conte Palatino dell'Imperatore Carlo VI, nel 1368. Da questi primi antenati discendono diversi rami. Quello di Induno comincia ad affermarsi ai primi del '500. Numerosi i personaggi illustri del casato.
Tommaso, nel 1504, è il primo che si stabilisce in paese come amministratore di fiducia della corte di Giulio Sforza, figlio illegittimo di Francesco Sforza, Signore di Milano. I suoi discendenti sono notai, sindaci e consoli di Induno e sostengono, tra la fine del 1500 e quella del 1600, notevoli spese per la casa che, dopo essere stata in parte ricostruita, viene ulteriormente ingrandita e abbellita. Francesco, pretore a Varese e Pavia, vice podestà a Cremona, podestà a Lodi, Tortona e Novara, è nominato nel 1744 dal Re di Sardegna, Carlo Emanuele III, Conte di S. Maria delle Bicocca. Tra i discendenti bisogna ricordare il conte Gian Pietro. Già presidente della "Commissione Centrale di Beneficenza", pianifica in soli dieci giorni, e poi organizza, il primo istituto bancario pubblico, la "Cassa di Risparmio della Lombardia", della quale è presidente, dal 1839 in poi.

Dopo la sua morte i due titoli comitali con la casa di Induno e gli estesi terreni intorno passano al primogenito Francesco, suo successore anche alla presidenza della Cassa di Risparmio, padre a sua volta di Gian Pietro, famoso esploratore, l'ultimo della famiglia a risiedere a Induno. Nato nel 1844, partecipa alla terza guerra d'indipendenza dove si guadagna una menzione d'onore alla battaglia di Custoza, nel 1866. L'anno successivo, Gian Pietro che abita con la neosposa ad Induno lascia l'esercito. Sindaco del paesino, rappresentante di Varese in Parlamento, è presidente della "Società Milanese di Esplorazione in Africa". Numerose le sue spedizioni. In estremo Oriente e nell'isola di Giava nel 1870. Nel 1872 raggiunge il Chaco, nel nord dell'Argentina, risalendo il rio Paranà. La sua meta sono le Ande Boliviane, dove spera di trovare i leggendari discendenti degli antichi Incas. Nel 1882 il governo italiano ha acquistato Assab, porto dell'Eritrea sul Mar Rosso, primo possedimento italiano in Africa; nel 1885 è occupata Massaia, ma non si riesce a stringere rapporti con il Negus Giovanni III. Nel 1886, in accordo con la "Reale Società Geografica Italiana", il Conte organizza una spedizione nel Harar, la regione più fertile e ricca dell'Africa Orientale. Il territorio è governato in quegli anni da un emiro piuttosto ostile che invia incontro alla spedizione seicento soldati, a cavallo e a piedi, armati di lance e fucili, con il pretesto di accompagnare gli esploratori. Nei pressi di Gialdessa, la spedizione viene attaccata. L'eccidio è compiuto dai Somali Issa, una popolazione stanziata in questa zona dell'Africa. Gian Pietro, ferito, riesce ad addentrasi nella boscaglia, ma muore e il suo corpo non viene mai trovato. La villa di Induno rimane di proprietà della vedova, sino al 1891. Venduta in seguito ad un nobile milanese, negli anni cambia diversi proprietari, fino a che è acquistata dal senatore Giovanni Battista Pirelli. Il grande industriale della gomma la concede, nel '47, alla "Fondazione Pietro e Alberto Pirelli", che l'adibisce a casa di riposo dei dipendenti per poi donarla al Comune nel 1991.
LA VILLA OGGI
La ristrutturazione della villa è conseguenza di un incontro produttivo, basato su una "formula" interessante, tra pubblico e privato. Il Comune mette a disposizione l'immobile, l'ASK srl, che vanta una ventennale esperienza nel settore, investe, recupera, restaura, amplia, dopo aver vinto, con il suo progetto, l'assegnazione tramite bando europeo. Con quali scopi e cosa è stato possibile realizzare?
La finalità principale: creare una sede per le attività post-laurea. Nasce così l'"Accademia Nazionale Studi Superiori" con l'ambizione di far divenire Induno Olona l'"Erice del nord", un polo culturale che sia anche motore di interesse turistico. All'iniziativa aderiscono sette Università lombarde e quella del Cantone Ticino. Un'attività culturale, però, può non essere continuativa nel tempo ed è, spesso, non redditizia. Ecco perché all'investitore è data la possibilità, nei periodi di assenza dei corsi - certamente i mesi estivi e a cavallo delle festività - o di occupazione ridotta, di intraprendere attività alberghiera e di ristorazione, aperte al pubblico. A coprire, seppure molto parzialmente, il bisogno di alberghi a Varese.
La villa oggi si presenta con l'antico fascino, arricchito dalla più attuale tecnologia.
Nel ricordo dell'ultimo proprietario, la villa è dotata di mobili e oggetti d'epoca, provenienti da molte parti del mondo: Indonesia, Cina, Africa, estremo oriente. Tutte le camere sono arredate con pezzi unici, nessuna è uguale all'altra per mobili, colori delle pareti, moquette, pavimenti in legno, suppellettili. Nella terrazza prospiciente le due ale dell'edificio si trovano pali votivi indonesiani, al ricevimento antichi mobili cinesi, statue tailandesi, intarsi balinesi, portali orientali finemente decorati e boiserie indiana nei saloni. L'opera di restauro è stata massiccia ma ha dato splendidi risultati. Salvati tutti i soffitti a cassettoni dei due piani, molti dei quali seicenteschi e il seminato veneziano che arricchisce il nucleo più antico della villa. Sono state poi consolidate le fondamenta con centoquaranta pali profondi nove metri, restaurate le grandi statue, i numerosi putti e la grande vasca che arricchiscono il giardino.
Attrezzatissimo il corpo adibito a centro congressi e attività dell'Accademia: uno splendido, luminosissimo, elegante salone, che si affaccia sul parco, per 300 ospiti. Cinque telecamere a circuito chiuso (le riprese possono essere mandate in tutti locali e nelle camere), quattro schermi e quattro proiettori, sala regia, moderni lampadari, televideo conferenza, tecnologia wireless, traduzione simultanea, touch screen. E poi un secondo, per 220 posti, con le stesse attrezzature. Entrambi divisibili in tre con pareti afoniche. Infine un terzo per 180 poltroncine. Completano la zona congressuale, una biblioteca, una quarta sala per 60, un'altra per 80, due aule didattiche (di 20 e 50 posti con banchi scrittoio). Una preziosità, il salone concerti, unico fra le ville del Varesotto: 90 posti, grande camino, soffitto affrescato alto nove metri, lampadari a bracci di Murano.
L'albergo dispone di due suite presidenziali - quella "cinese" (120 metri quadri) è arricchita da pezzi museali - sette suite, nove junior, quaranta camere super, per un totale di sessantaquattro. Le camere sono dotate di TV con Internet, canali commerciali, di Stato, e tv on demand, aria condizionata singolarmente governabile, minibar particolarmente fornito, presa diretta per il PC, macchina per caffè espresso, the, tisane a disposizione gratuitamente, ingresso con badge elettronico, porte Rei insonorizzate. Ricchi e ampi i bagni: docce con idromassaggio, bilancia, specchi antiappannamento, riscaldamento personale a raggi infrarossi, scalda spugne, prodotti Etro, lavabo in cristallo con ampissimo ripiano. Arricchiscono la struttura tre ristoranti, dalle diverse tipologie: gourmet, light, regionale. 6.600 metri quadrati, oltre 28 mila metri cubi, una struttura completa. Giardino all'italiana, parco all'inglese, cappella con uno splendido altare del '600 lombardo, parcheggio multipiano per 250 auto, piscina esterna, centro fitness. Per arricchire lo spirito, con incontri di lavoro o con momenti di ozio culturalmente produttivo.

L'Accademia Nazionale Studi Superiori

La ristrutturazione della Villa Porro Pirelli ha uno scopo principe: ospitare l'"Accademia Nazionale Studi Superiori" che organizza corsi, master, convegni internazionali, attività post universitaria. Ne è presidente onorario il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, presidente Giuseppe Zamberletti, vicepresidente Luigi Orrigoni, amministratore delegato Enrico Somma. Componenti il consiglio di amministrazione il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Attilio Fontana, il preside della Facoltà di Medicina dell'Ateneo varesino Paolo Cherubino, il sindaco di Induno Olona Carlo Crosti. Hanno aderito al comitato scientifico, presieduto dal rettore dell'Università dell'Insubria, Renzo Dionigi, le Università di Bergamo, Pavia, Brescia, Bicocca, Statale e IULM di Milano, l'Università Cattaneo-LIUC di Castellanza, quella del Cantone Ticino.

06/10/2004

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