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Tradate, il sogno di una Varesina bis

Viabilità e ampliamento dell’area industriale, i due obiettivi del futuro prossimo venturo per la città di Tradate, nelle intenzioni del sindaco Stefano Candiani.Per le imprese arriva l'Ires

Stefano Candiani, sindaco di TradateUn raro esempio della voglia di crescere e di espandere la propria attività industriale, nonostante tutto. Così può essere definita - e a ragione - la città di Tradate, epicentro della Valle Olona, una delle prime città della provincia di Varese per quanto riguarda la produttività e la fioritura di nuove attività, ma sicuramente anche una delle più svantaggiate per quanto riguarda i collegamenti stradali. "La mancanza di veloci collegamenti stradali tra Tradate e le altre grandi città, del Varesotto o non, è per noi un grandissimo handicap - dice il sindaco della città, Stefano Candiani, 32 anni, da ormai quasi un anno e mezzo primo cittadino, dopo un precedente mandato in qualità di assessore alla cultura -. Non per questo, però, Tradate sembra smettere di fiorire dal punto di vista industriale. Tanto che prevediamo un forte incremento delle imprese durante i prossimi anni". Proprio la viabilità è la "spina nel fianco" di questa città, che sotto altri punti di vista è invece sicuramente ben organizzata dal punto di vista urbanistico. L’attuale amministrazione comunale ha agito, sin dall’inizio del proprio mandato, per una completa riqualificazione del centro abitato, anche spingendo in direzione della rilocalizzazione delle attività produttive. La zona destinata alle imprese si trova lontana dal centro abitato ed è ricca di servizi. Un’altra singolarità di Tradate è rappresentata dalla quasi totale assenza di inquinamento, nonostante sia attraversata dalla strada provinciale (ex statale) 233 "Varesina", una delle arterie più trafficate dell’intera provincia di Varese. Una fortuna che deriva dalla massiccia presenza del grande polmone verde del Parco Pineta. Dalla topografia del territorio, balza immediatamente agli occhi la precisa distribuzione delle "aree dedicate" della città: il grande territorio della Pineta, che con la sua immensa distesa di boschi, a nord, costituisce i due terzi del Tradatese; il nucleo storico e abitativo, al centro esatto del territorio; più a sud, la zona industriale, che conta oggi ben 650mila metri quadri, ma che prevede, nell’arco dei prossimi anni, di raggiungere quota 800mila. Una scelta, quella di distinguere nettamente centro abitato e zona industriale, presa più di 25 anni fa e rivelatasi oggi davvero vincente. "Eppure tutto questo - sottolinea Candiani - rischia di essere pregiudicato dalla mancanza di collegamenti stradali opportuni a sostenere il traffico, sia di passaggio, sia industriale". Percorrere la "Varesina", la strada principale che conduce a Tradate, significa ritrovarsi costretti, per le migliaia di mezzi che vi transitano ogni giorno, in un imbuto. Tradate è infatti, lungo la provinciale 233, la città di passaggio per eccellenza. La "Varesina" è una grande arteria femorale, una delle strade più importanti di tutta la provincia, che corre da Varese verso Milano, lungo un asse privilegiato per gli spostamenti e i trasporti commerciali. "Purtroppo - prosegue il sindaco - non avendo, a differenza di altre città come Saronno o Varese, anche la più facile alternativa viabilistica autostradale, il territorio tradatese non può garantire ai propri utenti velocità negli spostamenti. La "Varesina" costituisce un traguardo ripetuto di minimi storici sia per quanto riguarda la scorrevolezza, sia per quanto riguarda l’agibilità. E di conseguenza anche la sicurezza. La soluzione a tutti i nostri problemi che, com’è facile intuire, penalizzano notevolmente l’espansione industriale della nostra città sarebbe vedere finalmente attuato il tracciato alternativo all’attuale strada provinciale 233, la "Varesina bis", appunto".
Stefano Candiani, alla testa della propria città, è stato, nel corso dell’ultimo anno, uno dei più convinti sostenitori della definitiva progettazione della nuova strada, che dovrebbe correre parallela, attraverso tutta la Valle Olona, all’attuale "Varesina", sgravando così quest’ultima notevolmente dal traffico delle merci e lavorativo. Purtroppo però, per il momento, sulla progettazione della "Varesina bis" vige ancora la massima incertezza. La strada, per ragioni logistiche, dovrebbe partire necessariamente da Venegono Inferiore, e più precisamente dalla rotatoria che, in prossimità dell’intersezione della strada provinciale 2 con il territorio tradatese, conduce a Lonate Ceppino, costeggiando il centro commerciale venegonese "Esselunga": da qui la strada si inoltrerebbe poi nella periferia di Tradate per diversi chilometri, lungo la campagna posta ai margini della città. Gli enti interessati direttamente all’attuazione del nuovo tracciato sono Regione Lombardia e Provincia: e infatti esisterebbero due progetti in attuazione che riguardano la "Varesina bis". Il primo è il progetto regionale connesso alle opere di completamento della Pedemontana. Il secondo riguarda la connessione tra la Pedemontana e l’attuale statale 233 "Varesina" attraverso il tracciato "Varesina bis". Di quest’ultimo si sa solo, finora, che Villa Recalcati ne ha già steso lo studio di fattibilità. Le nuove bretelle, che convoglierebbero il traffico da Tradate verso Saronno, senza passare dall’attuale provinciale 233, dovrebbero essere due: la prima andrebbe da Tradate fino a Mozzate. La seconda partirebbe da Mozzate verso Saronno e Uboldo. Sulle caratteristiche del nuovo tracciato, vige ancora il più assoluto riserbo, così come sui finanziamenti che dovrebbero essere stanziati per il suo completamento. "La città di Tradate preferirebbe un tracciato interrato, visto che buona parte del percorso passerà in territorio tradatese - dice Candiani - questo con la speranza di diminuire il più possibile l’impatto tra la nuova strada e l’ambiente circostante. In questo caso le spese sarebbero più elevate, ma si salverebbero le peculiarità di una delle zone "a fondo campagna" più tipiche della media valle Olona. Sono più di 40mila i pendolari registrati giornalmente nel 2003, 20mila in entrata e 21mila in uscita dalla città. Di questi - il 12% riguarda il traffico merci, il 14% il traffico cosiddetto "pesante", il 50% il traffico per lavoro o affari, di cui ben tre quarti è in transito per interessi nella città - più della metà si ritrova, ogni giorno, in coda. Queste percentuali bastano per capire quanto siamo penalizzati dal punto di vista della velocità nei trasporti. D’altro canto, ci mostrano anche quanto importante sia sempre la nostra città dal punto di vista industriale e quanto peso abbia all’interno dell’economia di tutto il Varesotto. Se non è un vero e proprio miracolo questo… Tradate, con i suoi 16mila abitanti supera in molti settori industriali città anche più popolose della nostra provincia. Nei prossimi sette-otto anni vedrà un incremento della propria zona industriale di ben 150mila metri quadri e anche le ultime storiche fabbriche potranno rilocalizzarsi in un’area più consona. Tradate è una città vivibilissima, sotto qualsiasi punto di vista. Quello di cui abbiamo bisogno è solo una nuova via, attraverso la quale portare i frutti della nostra fatica e del nostro impegno fuori dalla nostra città. Una nuova strada che ci permetta di essere facilmente e velocemente raggiunti".
Che sia "Varesina bis", insomma.

01/15/2004

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