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Turismo congressuale, l’opportunità per Varese

Il Presidente della Camera di Commercio Belloli: "E’ uno dei nostri possibili punti di forza, ma servono nuove strutture". Il Sindaco Fumagalli: "Siamo una città ideale per meeting e convegni. Favoriremo chi vuole costruire alberghi".


E’ già il segmento più rilevante del mercato turistico in provincia di Varese: ben l’88% delle presenza sul nostro territorio è legato infatti al business contro una piccola quota del 12% relativa a presenze per vacanze di puro relax.
Cifre emerse da un recente studio condotto da una società specializzata su incarico di Camera di Commercio e Provincia nell’ambito del protocollo d’intesa sul turismo operativo tra i due Enti. Un’analisi che evidenzia in modo chiaro quanto sia preponderante il ruolo del turismo d’affari, inteso come tutto ciò che gravita intorno a manifestazioni fieristiche e congressuali.
"Certo, perché finalmente si sta capendo che Varese è una città ideale su questo versante: può unire il vantaggio geografico di trovarsi lungo l’asse di collegamento con il Nord Europa al fatto di essere una località piuttosto tranquilla e sempre più in grado d’offrire diversivi interessanti sul piano ambientale e culturale".
Non ha dubbi il sindaco Fumagalli quando si parla di turismo congressuale: è un’opportunità per la quale vale la pena spendere le risorse progettuali ed economiche. "Anzi, oserei dire che è la vera ‘opportunità’ per il futuro di Varese…" si spinge a dichiarare il primo inquilino di Palazzo Estense.
Dire turismo congressuale non significa puntare solo sui grandi eventi, in primis le manifestazioni sportive internazionali o le convention politiche, occasioni che da sempre richiamano l’attenzione dei mass media e dell’opinione pubblica.
Bisogna pensare, infatti, anche agli innumerevoli congressi, meeting aziendali, riunioni di lavoro, iniziative di piccole e medie dimensioni che concorrono a creare volumi d’arrivi e presenze per il turismo locale.
"Varese si trova a dover affrontare nei prossimi mesi degli appuntamenti decisivi in tal senso - sono sempre parole di Fumagalli -. Penso, in primo luogo, al meeting che ospiteremo a luglio fra i Ministri del Welfare dell’Unione Europea. Sarà una sorta d’esame di maturità in cui dovremo mostrare di aver raggiunto un buon livello su tutti i versanti dell’accoglienza. Se supereremo la prova, e successivamente quelle legate al Cartoon Forum di settembre, potremo veramente proporci con buone carte da giocare sul mercato internazionale dell’offerta turistico-congressuale".
L’obiettivo deve essere, però, di risultare vincenti in quello che gli esperti definiscono il "turismo di motivazione". Si tratta di sapersi proporre non come semplice luogo di destinazione, bensì come città e provincia in grado di soddisfare esigenze e bisogni dei turisti d’affari che siano complementari rispetto a quelle direttamente collegate al congresso o alla riunione che li porta nel Varesotto.
"Lo studio già ricordato - sottolinea Angelo Belloli, presidente della Camera di Commercio - ha costituito un po’ il ‘momento zero’ del nostro progetto per il turismo. Un punto di partenza per elaborare in stretta sinergia con la Provincia un programma di sviluppo quinquennale per i quali i due Enti hanno messo a disposizione 5 milioni di euro per il periodo 2003/07".
In questo contesto ci sarà forte attenzione anche per le "motivazioni alla visita" che s’affiancano al turismo congressuale. Si pensi ai momenti di vacanza naturalistica o sportiva piuttosto che gastronomica oltre a quelli di valorizzazione della "città giardino" con i suoi parchi secolari e le sue splendide ville.
L’ente camerale, inoltre, si è già fatto parte attiva con un progetto che consentirà al Centro Congressi "Ville Ponti" di compiere un balzo in avanti grazie al suo completamento con un albergo d’alto livello.
Le varie analisi ormai concordano, infatti, sulle carenze ricettive della nostra area.
"Nel nostro studio si legge chiaramente - continua Belloli - che la priorità nel breve periodo deve essere il potenziamento di una ricettività attualmente insufficiente e qualitativamente inadatta a catturare nuovi e importanti flussi di domanda".
Una situazione che per essere migliorata richiede uno sforzo importante da parte delle amministrazioni locali.
"E noi siamo pronti - replica Fumagalli -. Posso annunciare che con il Piano Strategico stiamo cercando di far convergere tutte le richieste degli operatori. Le proposte che risulteranno plausibili otterranno il via libera e faremo in modo di ridurre al minimo l’iter burocratico per la costruzione degli alberghi".

03/27/2003

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