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Musica e pubblicità

Un filone della musica apparentemente inconsueto e invece così abituale, quello legato alla pubblicità commerciale. Lo spiega un varesino che se ne occupa come compositore di musica tecnologica.

È difficile immaginare una mente libera dai continui stimoli quotidiani cui si è sottoposti. In particolare dal tam-tam martellante della pubblicità, presente ovunque ed in ogni forma, ricca di contenuti, messaggi, rumori e suoni altamente identificativi. La colonna sonora di uno spot è parte integrante del suo successo e, soprattutto, della sua maggiore o minore efficacia. La funzione musicale nella pubblicità non è di banale aderenza alle immagini, siano esse televisive o stampate, bensì di connotazione, per dotarle di un differente spessore non puramente descrittivo. Ogni campagna pubblicitaria ci offre un indicatore della quotidianità straordinario, dei modi di comunicare e di sentire. La musica ne diventa la principale modalità espressiva; il binomio musica-pubblicità rappresenta, pertanto, la condivisione dello stesso territorio emozionale ed onirico, della nevrotica attuale tendenza estetizzante di ogni attività dell'uomo. Esso si serve inoltre di un linguaggio rapido e incisivo, ma allo stesso tempo altamente deperibile, bisognoso quindi di un rinnovo continuo.
Le composizioni utilizzate nei differenti spot sono, di conseguenza, innumerevoli e costituiscono una formula ormai collaudata che fa da sempre le fortune di artisti e pubblicitari. Le musiche, infatti, non servono soltanto ai prodotti pubblicizzati, ma spesso e volentieri agli interpreti o autori delle canzoni. Molti sono gli esempi in cui una canzone di una pubblicità ha spalancato poi le porte del successo di un disco, oltre che del prodotto stesso, che identificato in quella canzone, ha un rimando automatico ed immediato nel nostro inconscio. Si pensi al successo della cantante Anguun che, con "Snow on The Sahara" scelta da Swatch, si è vista spalancare le porte del mercato musicale internazionale. Piuttosto che alle recenti campagne degli operatori di telefonia mobile italiana: "The Final Countdown" degli Europe per la campagna Vodafone "Casa Zero" vive una seconda giovinezza, poiché legato a doppio filo alle immagini promozionali, oltre che ad un serrato tam-tam su tutti i media. E' necessario puntualizzare quanto connotante sia la componente uditiva di uno spot: identifica ed evidenzia il prodotto sia quando é legato a delle immagini, sia attraverso lo strumento radiofonico, nel web (ad esempio all'interno di podcast) che all'associazione musicale inconscia della stessa campagna "vista su carta".
E' inoltre interessante constatare come il concetto di "musica da spot" preceda di gran lunga il concetto di spot e spot televisivo. A Vienna nel 1869 l'industriale Franz Von Wertheim produceva famose casseforti a prova d'incendio; in un solo anno la sua azienda vendette oltre 20.000 unità di questo prodotto. Per festeggiare il grande successo commerciale Von Wertheim decise di organizzare un ballo. A tal proposito chiamò Josef Strauss, e gli commissionò una polka dal titolo inequivocabile ed evocativo del suo prodotto: "Feuerfest!", cioè "Ininfiammabile!".
Ma come nasce la musica per uno spot? Differenti possono essere le richieste fatte al musicista, solitamente fanno riferimento al genere prescelto, alla durata, al "tema" portante della campagna o del singolo spot. Se non commissionata specificamente, la scelta si compie in un panorama vastissimo: composizioni originali, versioni cover assolutamente inedite di famosi temi, curiose versioni dette "spot cut", in alcuni casi canzoni da collezione spesso non reperibili in commercio, composizioni "ad hoc"; di tutti i generi musicali: rock, pop, jazz, blues, dance, elettronica, classica… La tendenza è generalmente quella di utilizzare composizioni già finite o pronte all'uso, eventualmente adattate, abbandonando la tradizione del "jingle" appositamente studiato. La selezione può essere fatta attraverso il consiglio di esperti, attraverso le librerie pubblicate online dalle diverse Publishing Company (ad esempio www.rhythmandmuse.com), che si occupano della commercializzazione ed edizione delle tracce composte dai propri artisti sotto contratto, piuttosto che scelte operate "secondo memoria" dei creativi pubblicitari. In seguito, i brani stessi generano ed alimentano un mercato secondario legato alle vendite del comparto musicale ed alla realizzazione di compilation con la raccolta delle composizioni contenute negli spot di maggior successo.
Il binomio musica-pubblicità risulta pertanto indivisibile, indispensabile, integrato ed identificativo, capace di decretare il successo, a volte planetario, di un prodotto e/o un artista. La conosciuta "particella di sodio" sembra avere i giorni contati.

L'AUTORE

Pierangelo "Pier" Scotti lavora nell'ambito della "sound technology" - attraverso l'utilizzo degli ultimi hardware e software - includendo la programmazione di sintetizzatori e "drum-machines". Scrive e produce musica elettronica, riconducibile ai generi Ambient e Trance. Autore di remix per compositori classici e jazz, oltre che per famosi dj europei, ha un suo spazio nella Library londinese Rhythm And Muse finalizzata al mercato pubblicitario, cinematografico, web e dei videogames. A breve in uscita in Italia, Giappone e Uk il nuovo cd contenente i suoi remix di 2 singoli estratti dall'album di DeltaEchoPapaZulu, licenziate in Uk su delle Library (anche per la pubblicità).

01/18/2008

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