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A Castellanza l'Italia dell'RFId

Per un giorno l'Università Carlo Cattaneo - LIUC è stata la capitale dell'identificazione a radiofrequenza. La logistica, la gestione dei bagagli di un aeroporto, la lotta alla contraffazione: i ricercatori di tutto il Paese si sono riuniti per fare il punto della situazione su una tecnologia dalle ampie applicazioni.

Il Presidente della Camera di Commercio di Varese, Bruno Amoroso premia Ismett nella categoria "Progetti aziendali interni"
La tecnologia è già disponibile, da tempo. Ora la sfida è svilupparla e trovare le giuste applicazioni. Quelle già scovate spaziano su vari fronti e settori. Non solo economici. Si va dai sistemi di smistamento bagagli in un aeroporto, alla gestione dei container; dalla lotta alla contraffazione dei medicinali, alle attività estrattive nelle cave. Solo alcuni esempi di come possono essere utilizzati i sistemi RFId, acronimo che sta per identificazione a radiofrequenza. Piccoli rilevatori, sottili come dei foglietti, simili a dei chip che in gergo tecnico vengono chiamati tag. Dispositivi che possono essere applicati su un'ampia gamma di materiali e in grado di contenere informazioni che vengono trasmesse via radio ad un lettore in grado di codificarli. In pratica di leggerli e, in alcuni casi arricchirli di ulteriori dettagli.
Qualche tempo fa i tag venivano paragonati ad una evoluzione degli attuali codici a barre. Rimanere su questa immagine, però, rischia di essere fuorviante e limitante. Le potenzialità sono maggiori. Questo ciò che è emerso durante il convegno "Convergenza Università-Impresa sui sistemi RFId" che si è tenuto all'Università Carlo Cattaneo - LIUC di Castellanza. Un evento di portata nazionale che ha riunito per la prima volta in una stessa aula tutti i maggiori laboratori RFId italiani. Quello attivo presso la LIUC, quello di Parma, di Messina, "La Sapienza" di Roma, del Politecnico di Milano e dell'European Commission Joint Research Center di Ispra. Occasione per fare il punto della situazione, per capire fin dove si è arrivati. Nella pratica, non solo nella teoria.
È in quest'ambito che si è inserita, nel corso del convegno, la premiazione della prima edizione dell'RFId Award, il concorso finalizzato ad individuare i migliori progetti relativi alla radiofrequenza realizzati in Italia. Non tanto per autocelebrarsi, ma per far emergere in modo concreto quale sia stato fino ad oggi l'utilizzo della tecnologia.
La giuria di questa sorta di serata dell'oscar RFId è stata formata dai rappresentanti dei principali laboratori universitari italiani attivi sul fronte della radiofrequenza, del Ccr di Ispra e del Cedites, un'organizzazione senza scopo di lucro, fondata nel 2006, con lo scopo di favorire una diffusione trasversale della conoscenza scientifico-tecnologica fra tutti gli elementi della società: dai cittadini, alle imprese; dalle istituzioni, agli enti di ricerca. Questi i componenti del comitato scientifico che è stato chiamato a valutare gli oltre 40 progetti presentati. A presiederlo, Luca Mari, direttore del Lab#ID, il laboratorio della LIUC dedito allo sviluppo della tecnologia RFId, realizzato più di un anno fa con il contributo della Camera di Commercio di Varese, della Regione Lombardia e la collaborazione dell'Unione degli Industriali della Provincia di Varese.
I premi sono stati divisi per categorie. Per quanto riguarda la sezione "Progetti aziendali interni", il verdetto ha dato la vittoria, a pari merito, all'Azienda Milanese Servizi Ambientali (Amsa), che si occupa della gestione raccolta rifiuti del capoluogo lombardo e all'Ismett, l'Istituto Mediterraneo per i Trapianti e le Terapie ad Alta Specializzazione. Un riconoscimento dato alla prima per un progetto sull'identificazione automatica delle tipologie di autoveicoli appartenenti ad una flotta, e al secondo per un sistema di tracciabilità dei dati in una struttura sanitaria.
Il premio per la categoria "Progetti di filiera" è andato invece alla Landi Renzo, azienda di Reggio Emilia che ha realizzato un progetto sulla tracciabilità degli impianti installati su vetture.
Al Comune di Laveno Mobello e all'Ente Parco naturale delle Prealpi Giulie è andato, invece, il premio per i "Progetti di rilevanza sociale e ambientale", grazie alla realizzazione di un percorso guidato per non vedenti.
La categoria "Idee" è stata invece assegnata alla Trigo Srl di Brezzo di Bedero (Varese), per un progetto sulla tracciabilità e il monitoraggio di parametri fisici per l'edilizia. Il premio per la migliore applicazione in provincia di Varese è stato individuato in quello per la gestione dei bagagli all'interno dell'aeroporto di Malpensa, realizzato da Sea. Il premio del pubblico, quello votato dalla platea presente in sala, è stato, infine, assegnato all'Istituto dei Tumori di Milano Irccs, per un sistema di tracciabilità dei campioni biologici.

05/09/2008

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