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Lura, in bici nel parco

Un parco atipico attraversato dal torrente Lura e continuamente monitorato da esperti che ne preservano, con rimboschimenti e manutenzione varia, la peculiare alternanza di boschi, prati e campi coltivati.


E' un parco sotto certi aspetti anomalo, che si estende per quasi mille ettari e comprende nove amministrazioni comunali. L'hanno chiamato Parco del Lura perché abbraccia un'area protetta attraversata dal torrente Lura che nasce nel territorio di Bizzarrone, ai confini con la Svizzera. Il parco, da Sud, inizia a Saronno e prosegue attraversando i comuni di Rovello Porro, Rovellasca, Lomazzo, Bregnano, Cermenate, Cadorago e Guanzate. Un'appendice, riguarda anche il Comune di Caronno Pertusella dove si trova un grande depuratore delle acque. Negli anni '80 fu definita la perimetrazione del territorio a parco e, finalmente, nel 1995, è avvenuto il riconoscimento da parte della Regione Lombardia. Da quel momento l'idea diventa una realtà e diventa realtà anche l'aspetto della gestione, non sempre facile ma risolta con la creazione del Consorzio per la Gestione del Parco. Definirlo atipico è forse la parola esatta in quanto non si tratta di un parco esclusivamente boschivo, ma, passeggiando in bicicletta lungo i sentieri molto curati, ci si accorge della rigogliosa e varia vegetazione che lo caratterizza. Il sentiero ricalca il tracciato storico che nel Medioevo costituiva un'importante rete di collegamento da Milano a Lugano. Per secoli sono passati cavalli, diligenze di posta e carri con le merci e, poiché tutti usavano il cavallo, come mezzo di spostamento, la strada fu chiamata "Cavallina". L'ambiente forestale, tipico delle prealpi lombarde, si distingue e si mescola con l'ambiente agricolo, ancora ricco di coltivazioni tipiche della zona. L'architetto Francesco Occhiuto, responsabile tecnico del Consorzio Parco del Lura, lo conosce in ogni sua sfaccettatura e racconta che il comune di Saronno, negli anni '90, per ampliare il territorio a parco, ha acquistato alcuni terreni a scomputo di oneri di urbanizzazione e ora il parco è un po' più grande. Per merito di queste ultime acquisizione, si prevede un nuovo ingresso dalla città al polmone verde attraverso la via don Volpi, situata nella periferia del comune. Prossimamente sarà sistemato, a viale, il percorso ciclopedonale, e saranno messe a dimora piante del tipo acer pseudoplatanus, a ridosso del centro abitato. Sotto l'occhio vigile degli esperti del parco, sarà poi rimboschita la zona attualmente gravata da lavori cantieristici e sarà fatto un rimboschimento con piante autoctone (querce, carpini, noccioli e altre) sullo stesso modello di un precedente rimboschimento, che ha dato un buon esito.
In questi anni l'area protetta si è sviluppata in modo molto naturale e controllato. Non si può dire ancora questo per il torrente Lura che, nei decenni scorsi, aveva raggiunto il massimo degrado. I danni sono ancora evidenti oggi, anche se ormai sono passati più di vent'anni da quando furono costruiti i primi depuratori. Oggi le acque del Lura sono tornate ad essere…quasi chiare ma certo l'ecosistema resta profondamente alterato ed il torrente ha ancora bisogno di anni di sforzi congiunti, da parte delle amministrazioni comunali, per farlo ritornare "vivo" e praticabile. Il problema del torrente è molto complesso e i nove comuni consorziati hanno creato ciascuno una rete fognaria e un impianto comune di depurazione, situato a Caronno Pertusella e considerato all'avanguardia. Fino agli anni 50, i vecchi ricordano che, durante l'estate, diventava la loro riviera e, in quelle fresche acque, facevano il bagno mentre le donne andavano a lavare i panni. Purtroppo per effetto dei numerosi insediamenti commerciali e edilizi, l'acqua non viene più trattenuta nelle antiche conche moreniche sotto confine con la Svizzera, dove c'erano torbiere e prati umidi e il terreno aveva una rilevante capacità di ritenzione idrica a rilascio graduale. Oggi l'acqua non è più trattenuta e molto spesso il torrente, in estate, è asciutto e privo, o quasi, di acque sorgive. La strada per arrivare ad un completo risanamento del Lura è ancora lunga e tutti i comuni, secondo i responsabili del parco, dovranno rivedere i loro impianti di fognatura, eliminare gli scarichi abusivi ed infine ripristinare, in qualche modo, la capacità di drenaggio del suolo. Il torrente è un bene prezioso ed irrinunciabile, per chiunque.
In questo vastissimo territorio, percorribile in bicicletta o a piedi, si incontrano un'alternanza di boschi, prati e campi coltivati che hanno favorito l'insediamento di molti animali, compreso lo sparviero, un rapace lungo quasi un metro e mezzo che non è difficile incontrare durante il giorno in quanto il parco è la sua zona di caccia. Più difficili da scorgere sono i mammiferi selvatici, carnivori di piccola taglia come la volpe, la faina, la donnola o roditori come i ghiri. Conigli selvatici e ricci si possono invece incontrare lungo i sentieri del parco e sbucano guardinghi dalla folta vegetazione nella quale si riparano.
All'interno dell'area protetta sono presenti dei laghetti artificiali, autorizzati per la pesca sportiva (per informazioni tel. 031.77.03.76) e inoltre si snoda un percorso vita per tutti coloro che amano lo sport all'aria aperta. Le scolaresche, ma non solo, possono visitare il Museo delle Api nei pressi della cascina Menegardo di Bregnano e scoprire la cascina "Tre Grazie" raggiungibile da Lomazzo. E' questa una vecchia costruzione, restaurata e molto bella, risalente al 1652, come si evince, da un documento trovato nell'archivio di Stato di Milano, costruita su di un fondo di proprietà delle Monache del Monastero di San Marco. L'ultimo proprietario, padre delle attuali tre eredi (da cui Tre Grazie) ha trasformato l'antica cascina in una moderna azienda cerealicola e zootecnica e l'ha aperta ai visitatori. Una curiosità che si incontra lungo il parco, è il roccolo di Cermenate, immerso in un bosco di carpini, con la tipica architettura che oggi rappresenta un documento tangibile di quello che un tempo era l'attività venatoria praticata mediante l'uccellagione.
Altre particolarità sono da scoprire, cammin facendo, a piedi o in bicicletta. A sorvegliare il parco ci pensano le Guardie Ecologiche Volontarie (G.E.V.), incaricate dal Presidente della Giunta Regionale per svolgere, all'interno del territorio protetto, un servizio di vigilanza ecologica. Tra i loro compiti quello di promuovere escursioni nei boschi, passeggiate ecologiche, pulizia dei sentieri e altre attività ricreative, destinate sia agli alunni delle scuole, sia agli amanti della natura. Il Parco è, sotto molti aspetti, un grande laboratorio verde che promuove, tra i programmi didattici, l'indagine sull'importanza dell'acqua nella vita del territorio e nella cultura delle popolazioni che lo abitano.
Nell'ambito delle manifestazioni, il Comune di Saronno ha promosso uno spettacolo estivo "Tra fiaba e realtà" con giochi di fuochi e candele e con una rappresentazione equestre, davvero suggestiva, oltre ad "un'aquilonata nel parco" in collaborazione con la Croce Rossa e la Cooperativa Lavoro e Solidarietà. La Fiera dei prodotti agricoli è un'altra delle numerose manifestazioni che si effettuano all'interno del parco, in territorio saronnese.

Come raggiungere il parco

Ferrovie Nord da Varese a Saronno, con treni che effettuano servizio di trasporto biciclette (simbolo delle due ruote) nei giorni di sabato e festivi.
Call center FF.NN. 02.20222 tutti i giorni dalle 7 alle 20.
Autostrada A9, da Varese uscita a Saronno, Turate, Lomazzo
Per informazioni: Consorzio Parco del Lura- via Risorgimento, 4/A - 22071 Bulgorello di Cadorago (Co) tel. 031.901491 - fax: 031.8881621- email:parcolu@tin.it

Sorprendente Lura

Una notizia piacevole premia l'attività del Consorzio Parco del Lura: dopo anni di "deserto ittico" le acque del torrente Lura hanno visto una settantina di giovani vaironi (pesci della specie "Leucictus multicellus") muoversi in zona Caslino al Piano. Il vairone vive in acque correnti a fondale ghiaioso o melmoso in branchi molto numerosi. Ha corpo allungato, muso piatto e dorso color verdastro. La deposizione delle uova, che ha dato vita a questo inaspettato branco, è avvenuta, con tutta probabilità, la scorsa primavera ed è la manifestazione più tangibile del miglioramento delle acque di quello che un tempo veniva definito il "torrente nero". L'impegno dei vertici del Parco nella lotta all'inquinamento, nella pulizia del torrente e nell'educazione ambientale ha portato quindi i suoi frutti e ci si augura che di conseguenza porti sempre più sostegno e sensibilizzazione alle attività di salvaguardia di queste acque.

11/18/2004

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