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Varese, provincia che innova

La storia della nostra provincia conferma il valore dell'innovazione nell'economia: il nostro territorio ha sempre saputo che questa è la condizione di base per crescere. Ma non è un dato acquisito.

L'innovazione è un caposaldo della storia industriale della provincia di Varese, è la condizione di base che ha permesso all'industria di nascere prima, di svilupparsi poi e di trovare in seguito gli anticorpi necessari a respingere ogni volta le tentazioni della decadenza.
Come racconta Pier Desiderio Pasolini, storico "ufficiale" della famiglia Ponti, "poco dopo l'anno 1800, volgendo gli ognor crescenti guadagni ad apparecchiare cose maggiori, un novello stabilimento mosso dalle acque dell'Olona si vide sorgere in Solbiate, e tosto crebbe in guisa che fu il maggiore i 'l più importante di tutta la Lombardia. E con la nuova del filare, aumentarono ancora l'avita arte del tessere, agli antichi telai a mano aggiungendone molti e molti meccanici". E alla fine del secolo, prima che Frederick W. Taylor teorizzasse le proprie analisi destinate a codificare l'importanza dell'organizzazione del lavoro, il "Piccolo Corriere" raccontava che lo stabilimento di Gallarate di Francesco Meschini si distingueva anche per l'introduzione di "quel grande savio principio economico della divisione del lavoro da cui derivano ordine, speditezza, perfezione di prodotti".
Gli esempi dettati dalla storia nell'età della grande industrializzazione possono essere molti: tutti i settori industriali che hanno fatto crescere la provincia di Varese hanno avuto nella capacità di innovazione un loro punto di forza con una significativa trasformazione di fondo: se all'inizio le condizioni originarie per fare e crescere le imprese erano "esterne", come le risorse naturali, la disponibilità di manodopera, la vicinanza alla vie di traffico, sempre di più con il tempo si è affermata la necessità di difendere e rafforzare la struttura industriale facendo crescere l'impresa anche e soprattutto con le dinamiche interne, e quindi attraverso la via maestra dell'innovazione. Ma l'equilibrio tra i fattori esterni ed interni, tra uno scenario favorevole alla crescita delle imprese e lo spirito imprenditoriale unito alla capacità di innovazione, va comunque costantemente ricercato. Ed è un equilibrio che la provincia di Varese dimostra dinamicamente di possedere. Un equilibrio tra piccola e grande impresa, tra innovazioni di prodotto (in verità sempre troppo poche) e innovazioni di processo, tra le risorse interne e le potenzialità offerte dalle altre strutture pubbliche o private presenti sul territorio.
Sul fronte dell'innovazione il dinamismo non manca. Sono costantemente in crescita, per esempio, il numero di marchi, brevetti e invenzioni depositate alla Camera di Commercio di Varese: un numero non certo torrenziale, sono poco più di 300 all'anno, ma che dimostra una volontà di ricerca e di inventiva sia nell'ambito dei ritrovati destinati a facilitare la vita quotidiana, sia nel rendere più efficiente l'attività produttiva. La provincia di Varese è comunque seconda solo a Milano nel numero di richieste di brevetti. E non sono solo le grandi imprese o i settori di punta a innovare: ci sono piccole o piccolissime attività imprenditoriali che nascono spesso proprio sulla base di una novità tecnologica o produttiva mettendo a frutto l'esperienza, la professionalità e spesso necessariamente anche i capitali acquisiti attraverso il lavoro dipendente.
Nel suo complesso l'area varesina ha tutte le caratteristiche per mantenere e sviluppare un forte dinamismo innovativo.
1) E' un territorio con caratteristiche multidistretto con spiccate interconnessioni tra i diversi settori produttivi: pensiamo allo sviluppo della produzione di macchine utensili a fianco delle meccanica evoluta;
2) Affianca ad alcune grandi imprese (come Agusta, Aermacchi o Whirlpool) una galassia di piccole e medie imprese che vivono in stretta correlazione, con rapporti non solo di semplice subfornitura, ma con una integrazione delle funzioni di ricerca e di controllo di qualità;
3) Sviluppa al proprio interno forti potenzialità di supporto all'attività di ricerca: pensiamo non solo alle due Università e alla vicinanza con il polo milanese, ma anche alla presenza di strutture fortemente finalizzate all'innovazione come il Polo Scientifico e Tecnologico Lombardo e il Centro Tessile Cotoniero e Abbigliamento, creati con il concorso dell'Unione Industriali, così come del Centro di Ricerca di Ispra della Commissione europea che, anche attraverso una convenzione con l'Unione Industriali mette a disposizione le proprie potenzialità, originariamente dedicate alla ricerca nucleare, allo sviluppo di ricerche e applicazioni nei settori quali le nuove tecnologie, i materiali avanzati, le applicazioni spaziali, l'ambiente, la salute e la protezione dei consumatori;
4) Ha tutte le caratteristiche per essere considerato una learning region per la forte interazione tra i fattori locali e insieme per la significativa propensione ai mercati internazionali;
5) Presenta un forte dinamismo imprenditoriale che si continua ad esprimere attraverso una spiccata capacità di rispondere in termini nuovi alle esigenze di una dimensione economica in cui il baricentro è già sensibilmente cambiato negli ultimi anni.
Nel passato e nel presente della realtà varesina è scritto in fondo anche gran parte del futuro delle proprie attività industriali. Esempi come il polo farmaceutico del saronnese costituiscono la dimostrazione più evidente di una integrazione di sistema che non deriva da una volontà dirigistica, ma dall'assecondarsi strutturale delle logiche interne ed esterne all'impresa. La relazione tra ambiente, strategia ed organizzazione acquista allora una valenza competitiva proprio perché affianca alla vocazione imprenditoriale quella dimensione del "fare sistema" che porta allo sviluppo dei semi di innovazione diffusi sul territorio. Tutto bene quindi? Sicuramente no. Ci sono le basi di partenza così come i valori condivisi, ma proprio perché la dinamica industriale è basata sull'innovazione, occorre che questa innovazione assuma le caratteristiche di un processo continuo attraverso impulsi successivi che possano tenere "a regime" i meccanismi competitivi. Se è vero, come è vero, che la sfida industriale si gioca sempre di più nella dimensione della globalizzazione e della conoscenza allora l'innovazione non potrà mai essere un dato acquisito, ma sarà necessario che nessuno tra i fattori in gioco (imprese, enti pubblici, università, centri di ricerca) scelga di stare in panchina.

Varese innova con fantasia

La nostra è una provincia di creativi: è quello che emerge da un breve sguardo all'elenco dei brevetti depositati alla Camera di Commercio di Varese. Dal semaforo radio sincronizzato alla macchina automatica per preparare i cocktail, dalla borsa antiscippo al dispositivo di controllo per gli impianti di irrigazione in caso di pioggia, fino al sistema di monitoraggio dell'integrità strutturale degli edifici: tante e le più svariate le invenzioni made in Varese. Con attenzione all'utilità pratica e un buon pizzico di fantasia.

11/20/2003

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