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Dall'Europa agli USA, come ci si contende il business

Risorse naturali, incentivi alla ricerca e all'innovazione tecnologica, alleggerimenti fiscali, flessibilità del lavoro: sono diversi gli ingredienti utilizzati all'estero per attrarre gli investimenti.

Francia, oltre la crisi del carbone
Nel panorama europeo, la Francia si segnala come un paese particolarmente attento a promuovere il territorio agli occhi degli investitori esteri. Sono molteplici gli atout su cui si punta da parte degli operatori e delle istituzioni d'Oltralpe. Infrastrutture tra le più moderne del mondo, una manodopera flessibile e altamente professionalizzata, un ridotto costo del lavoro, un basso costo dell'energia industriale, costi telefonici tra i meno cari in Europa (dopo quelli del Regno Unito), prezzi convenienti dei terreni industriali, sono alcuni tra i vantaggi competitivi presentati dalla Francia per attirare nuove attività imprenditoriali. Buoni tassi di rendimento del capitale e un'imposta sulle società fra le più basse completano il quadro.
Una specifica azione di marketing è rivolta, in Francia, alle aree in cui l'industria nazionale del carbone, oggi in crisi, costituiva una delle attività economiche più redditizie. Un'area assai vasta, che comprende regioni come Lorena, Borgogna, Rodano-Alpi, Provenza, Costa Azzurra. Il motore dell'azione di rilancio svolta in queste regioni a "rischio depressione" è la Sofirem, sigla che sta per "Società finanziaria per favorire l'industrializzazione delle regioni minerarie". Tale società è stata costituita, già nel lontano '67, dal gruppo industriale "Charbonnages de France".
Quale l'obiettivo di questa società? Quello di facilitare l'insediamento e lo sviluppo di imprese, francesi e non, nelle regioni in crisi. Una funzione che la Sofirem, caso unico in Francia, svolge sia come società di servizi alle imprese, sia come partner finanziario. Grazie all'esistenza di sedi estere, la Sofirem è in grado di comunicare direttamente con gli imprenditori che operano al di là dei confini nazionali. Nelle sue molteplici iniziative di servizio alle imprese, del tutto gratuite, la filosofia che guida la Sofirem è di far risparmiare tempo all'imprenditore. Una condizione assai favorevole per orientare verso le regioni ex-minerarie transalpine la scelta di insediare e sviluppare attività imprenditoriali.

A fianco delle imprese nel Regno Unito
La Gran Bretagna prende da tempo molto sul serio la necessità di agevolare al massimo l'ingresso e lo sviluppo di nuove iniziative economiche in aree come il Galles e l'Irlanda del Nord. A tal fine, nel '77, il Ministero dell'Industria britannico ha istituito "Invest in Britain Bureau" (IBB), un organismo che collabora con le aziende straniere nel pianificare e realizzare progetti di investimento. Anche la Gran Bretagna punta a far conoscere le sue condizioni particolarmente competitive agli operatori economici grazie ad una sapiente campagna marketing che punta l'obiettivo su poche, essenziali condizioni esistenti nel Regno Unito.
Obiettivo primario è quello di accelerare al massimo il ritorno redditizio dell'investimento. Condizione fondamentale è l'esistenza di una regolamentazione scarna ed essenziale con cui si deve confrontare l'imprenditore. Esemplare, a tale proposito, è quella relativa al mercato del lavoro. Oltre al vantaggio di un costo del lavoro inglese, che è la metà di quello tedesco e molto più contenuto di quello italiano, le regole per il mercato del lavoro sono snelle, con restrizioni scarse o inesistenti su orari, straordinari e ferie, e con la possibilità, per le aziende, di operare su più turni per 24 ore al giorno, sette giorni su sette.
Altro vantaggio è la bassa pressione fiscale, che si spiega essere particolarmente favorevole alle imprese: l'aliquota massima dell'imposta sulle società è pari al 31% (il prelievo complessivo sui redditi delle società corrisponde in Italia al 53,2%).
Ancora più favorevole è l'insediamento di nuove attività in Galles, la regione che, dopo la crisi dell'industria mineraria, si è trovata a fare i conti con una forte crisi. Ne è uscita con il contributo decisivo della "Welsh Development Agency" (WDA), l'agenzia per lo sviluppo nata nel '76 e che risponde al governo centrale di Londra. L'agenzia ha attirato 33mila miliardi di lire di investimenti, cioè il 17% degli investimenti esteri diretti verso il Regno Unito, e la localizzazione di 386 imprese estere. Oltre alle varie iniziative promosse dalla WDA, il Galles offre vantaggi superiori anche a quelli della stessa Gran Bretagna.

Carinzia, dalla natura all'high-tech
La regione austriaca della Carinzia promuove da tempo un'azione di marketing territoriale molto puntuale e mirata. Essa è calibrata su un mix di elementi che apparentemente sembrano divergenti: si tratta della più spinta innovazione tecnologica e della più esigente qualità della vita. Una serie di vantaggi è legata a questi due poli che, secondo i messaggi promozionali locali, sono fortemente integrati e capaci di dar vita ad un ambiente capace di attrarre le attività imprenditoriali esterne. La regione carinziana vanta uno straordinario paesaggio naturale, un ambiente naturale intatto, un'ampia e variegata offerta formativa, interessanti proposte per il tempo libero, una gamma di piatti e di cibi di tutto rispetto.
Nello stesso tempo, la Carinzia si presenta agli investitori come prestigiosa "regione high-tech", particolarmente adeguata allo sviluppo di giovani aziende orientate verso il settore IT (tecnologia informatica).
Attività così innovative sono sostenute, in Carinzia, mediante incentivazioni mirate che rientrano sotto il marchio di "Silicon Alps", piattaforma creata nel '97 dall'agenzia regionale competente su questo versante (l'agenzia "Kärnten Technologie"). La Carinzia offre alle imprese high-tech un sistema di reti che hanno l'obiettivo di intensificare la collaborazione tra le aziende (locali e non) e di creare forme di cooperazione, da cui possano scaturire iniziative comuni sul fronte della qualificazione professionale e della formazione scolastica. Ecco alcune iniziative tra imprese: la "(micro)electronic cluster", rete di aziende, strutture di specializzazione professionale e centri di ricerca che operano nell'IT; la "SIT-Southern Information Technology", consorzio imprenditoriale formato da aziende locali di software e figure universitarie; la "SIC-Software Industry Community", associazione di aziende locali che punta allo scambio di informazione e all'elaborazione di progetti comuni.
Indiscutibili vantaggi di questa regione autriaca sono poi formazione e ricerca. E' attivo in Carinzia un centinaio tra istituti scolastici di istruzione media e superiore in tutti i campi di specializzazione. La ricerca applicata fa capo al programma "CRT-Carinthian Tech Research", che trova negli istituti superiori di formazione professionale una sede privilegiata di sviluppo.

Fisco super-leggero nel Vallese
Come Galles e Irlanda del Nord rispetto al Regno Unito, così i singoli cantoni elvetici rivendicano condizioni più vantaggiose per gli investitori rispetto a quelle della Confederazione nel suo complesso.
C'è poi la differenza che, se anche altre regioni del nuovo sviluppo europeo offrono incentivi e aspetti positivi per le iniziative economiche, le regioni della Confederazione elvetica sono geograficamente a noi più vicine, oltre che legate alla Penisola per ragioni storiche.
Nel caso del Vallese, cantone svizzero situato nelle Alpi occidentali, sopra Piemonte e Valle d'Aosta, risulta estremamente sfaccettata la promozione che si fa di questa regione, la cui economia è, per più della metà, concentrata nel terziario (turismo e servizi).
Il marketing territoriale che riguarda il Vallese punta sulla presenza di vestigia storiche e di tradizioni culturali prestigiose. E' forte il richiamo di un centro come Martigny, dove si realizzano grandi eventi culturali, mostre e concerti. Una presenza originale, tuttora viva, è la grande civiltà dei Walser, con il suo dialetto e i suoi insediamenti tipici. Il Vallese, però, vanta anche una solida vocazione turistica, che produce un fatturato di più di quattro miliardi di franchi l'anno, dando lavoro a 30mila persone. Un terzo degli impianti svizzeri di risalita è situato proprio qui, dove è possibile praticare numerosi sport, dallo sci alpino al golf. Un'offerta arricchita dalle attività di Leukerbad, una delle principali stazioni termali dell'arco alpino.
Vantaggi economici e fiscali caratterizzano questo cantone. Chi insedia nuove attività economiche può avvalersi di un fisco "dalla mano super-leggera", con una pressione assai inferiore alla media europea e tasse di successione molto ridotte. Gli interventi a favore delle imprese vanno dall'esenzione fiscale per nuove attività (proporzionale al numero di posti di lavoro prodotto) alla garanzia prestata sui finanziamenti bancari, dal contributo in conto interessi a quello a fondo perduto. Per quanto riguarda poi il mercato del lavoro, si è sì in presenza di forme di tutela dei lavoratori di interesse generale, ma anche di un orario di lavoro di 41 ore e mezza, superiore cioè alla media di tutti i Paesi occidentali. Significativa anche l'offerta formativa: oltre alla scuola professionale che, nel Vallese, dura 3-4 anni al termine dell'obbligo, ci sono nel cantone 12 scuole specialistiche per commercio e turismo, nonché 9 scuole cosiddette superiori per turismo, salute, tecnologie avanzate, commercio e pubblica amministrazione.
Una rete capillare per i trasporti, con l'integrazione e l'interconnessione fra strade, autostrada, treno e aereo, favoriscono l'export. In ogni comune del cantone c'è la possibilità di trovare terreni attrezzati e immobili, sia industriali che commerciali, da acquistare o affittare. Due le zone di porto franco (Martigny e Briga) e grandi facilitazioni per la registrazione dei brevetti.

Gruppo d'accompagnamento nell'economia ticinese
All'interno della Confederazione elvetica, un ruolo esemplare è stato quello giocato da "Copernico", progetto di marketing del Cantone Ticino messo a punto dall'UPE (Ufficio della Promozione Economica), organismo che fa capo al Dipartimento ticinese delle finanze e dell'economia (DFE). E' un progetto che ha per motore una legge cantonale del '97, volta a migliorare la visibilità del Ticino all'estero, aumentare la conoscenza delle opportunità d'investimento e favorire nuovi insediamenti sul territorio cantonale. Un'iniziativa di promozione economica rivolta per una larga parte al bacino di riferimento di sempre della Svizzera italiana: la Lombardia e, più in generale, il Nord Italia.
Come già in altre realtà territoriali, l'Upe svolge una preziosa funzione di "consulenza interfaccia" fra pubblico e privato che facilita l'imprenditore.
Un vero e proprio "gruppo di accompagnamento", come si autodefinisce l'UPE, che offre agli operatori una consulenza gratuita su servizi e sostegni previsti dallo Stato, informazioni sulle condizioni di impiego della manodopera, la gestione delle pratiche relative all'ingresso di stranieri che svolgano attività economica, terreni o stabili industriali disponibili, tutti i contatti con la pubblica amministrazione e le altre aziende. Inoltre sono generose le agevolazioni previste per le imprese: esenzioni fiscali per le imprese innovative nei primi 5 e, in certi casi, 10 anni di attività; l'aumento dell'aiuto diretto all'imprenditore (sino al 25% dei costi computabili); la concessione di un bonus aziendale per la formazione della mano d'opera su nuovi macchinari o nuovi prodotti (sino al 40% dello stipendio per sei mesi); incentivi generali (fideiussioni, copertura degli oneri sociali) per quanti decidono di avviare un'attività in proprio.
Più in generale, forti agevolazioni fiscali a livello cantonale, federale e comunale.
Una consapevolezza maturata dai responsabili di "Copernico" in corso d'opera può avere un valore generale: il marketing regionale deve attirare con un ampio spettro di atout, non esclusivamente con incentivi di natura fiscale, che tendono a richiamare imprese "mordi e fuggi", propense ad allontanarsi una volta che hanno potuto usufruire di quegli incentivi.
Dell'efficacia del programma "Copernico" ne sanno qualcosa le imprese italiane localizzate nella fascia di confine con il Cantone Ticino, che hanno sempre più difficoltà a trovare collaboratori. Il fenomeno del frontalierato, infatti, che nel corso degli anni '90 si era affievolito, negli ultimi tempi ha ripreso a manifestarsi in maniera vivace.

USA, incentivi per contendersi le imprese
Anche negli Usa la politica industriale è alla ricerca di strumenti sempre più sofisticati per attrarre nuove imprese e nuovi investimenti. I singoli Stati si combattono a colpi di incentivi, di sgravi, di sostegni a questa e a quella grande impresa. Una guerra senza esclusione di colpi, che ha portato, negli ultimi anni, ad impiegare ingenti risorse economiche alla ricerca dell'insediamento di attività ad alti profitti. Un solo dato significativo: se nel 1999 gli Stati americani hanno speso 500 milioni di dollari in programmi di politica industriale, nel 2000 tale cifra è salita vertiginosamente ad oltre un miliardo di dollari (più di 2.200 miliardi di lire). Ormai è infinita la gamma di strumenti adottati in Usa per contendersi le imprese. C'è un "modello Chicago", quello adottato per convincere la Ford ad insediare in città le sue produzioni (già sono attive a Chicago 32 colossi industriali), che non si limita ai soli incentivi, ma garantisce una stretta collaborazione tra pubblico e privato nelle infrastrutture. Altri Stati hanno collegato la concessione di finanziamenti ai risultati ottenuti dalle industrie: nello Stato della Virginia, 55 milioni di dollari di sgravi fiscali sono stati concessi al gruppo "Infineon Technologies" a condizione di un incremento di posti di lavoro. Stessa formula per spingere la "Dominion Semiconductor" ad ampliare le attività sul territorio. Ci sono poi fondi pubblici di venture capital che possono finanziare le attività legate alle biotecnologie (North Carolina), oppure centri di eccellenza nella ricerca e nello sviluppo di nuovi prodotti per l'industria dell'alta tecnologia (Maine).
Strumento principe resta, comunque, quello degli sgravi fiscali. La California, dagli investimenti produttivi, li ha estesi anche alle spese per il potenziamento della ricerca. Esenzione dalle tasse sugli immobili, nell'Oregon, per chi investe su uno stabile dello Stato. Una legge di questo Stato incentiva le aziende anche a creare posti di lavoro in un settore piuttosto che in un altro: sgravi fiscali sì, ma anche penalità (strano ma vero) se si creano troppi posti nel manifatturiero. Per quanto riguarda i posti nel settore della ricerca, invece, nessuna limitazione.

06/21/2001

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