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Biciclette nell'arte, e non solo…

A Villa Panza opere da Balla a Rauschenberg per celebrare la bicicletta. In mostra anche rare biciclette d'epoca e moderne. Un invito a pedalare e scoprire le bellezze del paesaggio varesino.

Il primo evento organizzato dal FAI dopo la bella mostra inaugurale di Segantini, mette in campo un progetto innovativo, sinergico e trasversale, che vuol far comunicare mondi solo in apparenza lontani come l'arte, lo sport e l'ecologia. In questo caso è la bicicletta a fare da comun denominatore, essendo stata la bicicletta ispiratrice, dall'inizio del secolo scorso e sino ai giorni nostri, di numerosissimi artisti. E se per i futuristi, nei primi decenni del novecento la bicicletta era simbolo di velocità e dinamicità spaziale, un oggetto intrinsecamente futurista figlio della società industriale, dell'accelerazione e dello sviluppo urbano, un secolo dopo la bicicletta rappresenta una filosofia opposta: la riscoperta della natura e del paesaggio, del viaggio meditativo, quasi l'elogio della lentezza.
La mostra, curata da Alberto Fiz ed allestita da Gae Aulenti nella Scuderia grande, certo non si prefigge di fare la storia della bicicletta nell'arte, ma piuttosto di illuminare alcuni aspetti interpretativi della storia della bicicletta dal punto di vista estetico.
Dalla celeberrima ruota di bicicletta di Marcel Duchamp, sbeffeggiante mito dadaista diventato quasi un feticcio estetico della contemporaneità, alle dinamiche spaziali di Balla e Metzinger, agli uomini-macchina di Léger, a Depero con il suo Chirottero metropolitano (ciclista che attraversa la città) e a Gerardo Dottori, l'aeropittore futurista, con un bell'acquarello di Ciclista, del 1916.
Dello stesso anno e con lo stesso titolo un capolavoro di Mario Sironi; in uno dei suoi straordinari, struggenti, desolati paesaggi urbani un ciclista sembra arrancare faticosamente cercando un altrove più vivibile ed umano.
Della seconda metà del secolo scorso vengono presentate opere ed installazioni di artisti noti e di diversa collocazione estetica: si va da un "Sogno in fili d'ottone" di Fausto Melotti alla "Bicicletta con stracci" di Pistoletto, dalle compressioni di César agli accumuli di Arman, dalle plastiche utopie di Piacentino alla foga immaginifica di Schifano. Ed ancora la bicicletta con il neon di Rauschenberg si confronterà con l'oggetto ironico e misterioso di Matteo Thun. Insomma belle opere, un po' di ironia, qualche ammiccamento ed una bella messa in scena perché si vuole giustamente catturare, attraverso la bicicletta, un pubblico che non visita abitualmente i musei
e le mostre dell'arte d'avanguardia. Contemporaneamente si svolge una esposizione di rare biciclette d'epoca e moderne (in collaborazione con il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano). Sono esposti esemplari del 1818 senza pedali né sterzo, le grandi ruote, il monociclo, la famosa bicicletta di Fausto Coppi (del 1950), le mountain bike (anche quella rosa che ha portato alla vittoria alle Olimpiadi Paola Pezzo), quelle ultrasofisticate dei giorni nostri, sino alle bici elettriche, ultime nate nell'evoluzione di questo mezzo di locomozione.
L'esposizione delle opere d'arte e delle biciclette è solo la prima tappa, per dirla in termine ciclistico, dell'evento proposto dal FAI. Per tutto il periodo della mostra sono infatti organizzate particolari gite in bicicletta a zonzo per il Varesotto, alla scoperta di itinerari poco frequentati ma con attrattive artistiche, sportive e naturalistiche. Tra gli altri, è previsto anche un percorso tra le proprietà del FAI in provincia di Varese che sono, oltre a Villa Panza, Villa della Porta Bozzolo a Casalzuigno ed il Monastero di Torba a Gornate Olona.
Poi, ancora, ci saranno campioni di ieri e di oggi (Moser, Gimondi, Chiappucci, Garzelli, Paola Pezzo) a disposizione degli appassionati che, se arriveranno a Villa Panza in bicicletta, troveranno anche facilitazioni per l'ingresso, così come accadrà per i più piccoli: giochi, laboratori ed animazioni li terranno occupati divertendoli ed istruendoli.
Una manifestazione molto articolata, dunque, che tocca grandi temi come arte, storia, costume, natura, paesaggio, ecologia, sport, gioco, salute e tempo libero, e che certamente stimolerà l'attenzione e l'interesse di un pubblico molto vario e composito.


L'arte della bicicletta
Villa Menafoglio Litta Panza Varese - Tel. 0332 239669
12 maggio - 15 Luglio 2001
Entrata alla mostra L.10.000
Visita alla mostra e alla Villa
L. 22.000 (facilitazioni per tutti i ciclisti con bicicletta)
Orario: ore 10.00 - 18.00
esclusi i lunedì non festivi.

04/19/2001

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