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Fare impresa a Saronno

Alcuni rappresentanti dell'industria locale tracciano un quadro del territorio su cui operano. Vantaggi e svantaggi del fare impresa nel saronnese.

Un territorio sinonimo di garanzia e funzionalità. Questo è in sintesi il ritratto che è emerso dai pareri di alcuni rappresentanti del mondo industriale del saronnese, che hanno analizzato, in sintesi, le motivazioni per cui avere oggi un'impresa, collocata in questo territorio a sud di Varese, rappresenta una carta vincente sotto molti aspetti. La domanda posta ai rappresentanti di alcune società situate nel territorio è stata: "Quali vantaggi e svantaggi del fare impresa nel saronnese?".
Giacomo Di Nepi, Amministratore Delegato Novartis S.p.a. di Origgio
"Sono almeno tre, a mio avviso, le ragioni per le quali la collocazione a Origgio è positiva per le attività di Novartis in Italia. Novartis, quinto gruppo farmaceutico mondiale con sede a Basilea, fonda il suo successo sull'impegno nell'innovazione, che si sviluppa attraverso relazioni e collaborazioni con poli universitari, centri di ricerca, strutture di servizi avanzate. Non c'è dubbio che, in Italia, l'area metropolitana di Milano - e il saronnese che è contiguo e integrato - sia tra le realtà più qualificate in questo senso. In secondo luogo, l'area di Saronno, che si trova sull'asse di collegamento con il Centro Europa, risponde appieno anche alla forte esigenza di comunicazione e mobilità che Novartis ha in quanto opera in un contesto fortemente internazionale. Per Novartis, inoltre, è assolutamente centrale il ruolo delle risorse umane: motivazione, capacità e professionalità dei collaboratori sono fattori-chiave del suo successo. Anche da questo punto di vista, l'area di Saronno presenta un profilo particolare, la sua forte vocazione industriale e, in particolare, le solide tradizioni proprio in campo farmaceutico con il nostro settore. In conclusione, se Novartis è tra le aziende leader e tra le più dinamiche nello scenario farmaceutico italiano e se, come certifica ormai da tre anni il Great Place to Work Institute, siamo una delle aziende migliori in cui lavorare, lo dobbiamo anche alla sua collocazione geografica".
Angela Veronesi, Amministratore Unico Comip S.r.l. di Caronno Pertusella
"Obbiettivamente bisogna riconoscere che sono molto di più i vantaggi. Ad esempio la presenza di parecchie attività industriali complementari che, aggiunte al supporto del terziario alla produzione, garantiscono un ottimo utilizzo di risorse e un interessante contenimento dei costi; per non parlare poi della posizione geografica strategica che, unita ai nodi autostradali, ferroviari ed aerei presenti, consente rapidi collegamenti con tutta Italia e con tutti i paesi del Centro Europa per scambi commerciali. E' comunque indubbio che alcuni vantaggi portano fatalmente a scompensi che possono trasformarsi in svantaggi. Uno di questi è sicuramente la difficoltà di reperire personale qualificato proprio a causa dell'elevato numero di aziende non compensato da un numero sufficiente di Enti preposti per la formazione, soprattutto con riferimento alla parte pratica, di operai specializzati. Un altro è la viabilità locale ancora insufficiente, rispetto ai nodi stradali, a causa dell'enorme numero di automezzi che circolano nel nostro territorio".
Matteo Liberali, direttore commerciale LU-VE S.p.a. di Uboldo
"Essere industriali, implica una grande attenzione e sensibilità a cogliere le tendenze in atto nello scenario internazionale e del quadro competitivo in cui si opera. Una cura particolare delle risorse umane: competenze, aggiornamento professionale e motivazione. Tempestività nell'adeguamento permanente delle strutture organizzative e degli assetti produttivi per l'innovazione, l'avanzamento, la flessibilità nei tempi di risposta al mercato, la qualità e l'efficienza globale del sistema azienda. I vantaggi di fare impresa nel saronnese: lavorare in un contesto industriale, commerciale e finanziario evoluto, vicino ai centri di studio, alle università, alle organizzazioni professionali. La difficoltà ed i grandi disagi sono la circolazione delle persone e delle merci in un'area congestionata senza infrastrutture adeguate al livello delle attività insediate nel territorio, il reperimento di mano d'opera per il rifiuto dei giovani ad accettare il lavoro di fabbrica e per la difficoltà di reperire personale specializzato per la produzione.
Giuseppe Borroni, presidente F.lli Borroni S.p.a. di Saronno
"L'attività industriale della F.lli Borroni S.p.a. si è sviluppata in paesi limitrofi a Saronno e, da circa un anno, a Saronno. Questo ci permette di valutare i vantaggi e gli svantaggi che si incontrano nel fare impresa nel saronnese e di confrontarli con quelli incontrati nei paesi in cui precedentemente abbiamo svolto la nostra attività. Sicuramente lo svantaggio maggiore lo abbiamo incontrato nel 2001 quando, in fase di progettazione della costruzione del nuovo stabilimento sito in Saronno, non abbiamo potuto usufruire delle agevolazioni concesse ai paesi rientranti nell'Asse del Sempione, essendone Saronno esclusa. Il vantaggio maggiore è invece rappresentato dai tanti "servizi" che il Saronnese mette a disposizione delle proprie imprese, quali l'autostrada, la ferrovia, la vicinanza agli aeroporti, lo Sportello della Camera di Commercio, il Tribunale e i vari Enti pubblici e privati che facilitano e aiutano lo svolgimento delle attività imprenditoriali".

Unione Industriali: mantenere la vocazione produttiva

Saronno ha fatto, da qualche tempo ormai, delle scelte urbanistiche orientate alla residenza e ai servizi. Nuove aree industriali non sono previste, cosi che non è possibile ampliare la presenza dell'industria e neppure assicurare un processo di sostituzione tra vecchia e nuova industria. Nei comuni dell'hinterland, invece, vi è ancora possibilità di insediare nuove attività produttive.
"E' importante - osserva in proposito Alberto Ribolla, Presidente dell'Unione Industriali (nella foto) - che, almeno nei comuni dell'area, non venga meno l'attenzione alle esigenze localizzative delle industrie. Infatti, occorre sempre tenere presente che un sistema economico sano si basa sulla integrazione delle sue varie componenti e se, in un territorio come il nostro, dove il Secondario ha un ruolo di primo piano, è senz'altro utile promuovere le attività del Terziario, si deve però evitare l'errore di pensare che quest'ultimo possa prendere naturalmente il posto del primo. Si tratta di un'idea erronea, che ha pervaso molte scelte urbanistiche fatte negli anni '70 e '80, con il risultato di indurre l'industria a rilocalizzarsi fuori dai confini della nostra provincia. Bisogna tenere sempre presente che non può esserci sviluppo del Terziario senza un Secondario robusto alle spalle".

02/19/2004

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