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Il Parco e il Giardino

Lo spettacolo della flora e della fauna al Parco Comunale Montano "Leopoldo e Maria Zambeletti" e al Giardino Montano per la conservazione della biodiversità "Ruggero Tomaselli".

La narcisaia di Vetta ParadisoLa signora Sofia Stringher Zambeletti, dopo numerosi incontri con il professor Salvatore Furia per la presentazione del progetto della Cittadella, nel 1964 donò, in memoria dei genitori, i terreni che ne formano il compendio prativo e boschivo. Le condizioni della donazione prevedono che l’area sia recintata e custodita per preservare il patrimonio floristico e faunistico della vetta della montagna varesina, tanto cara alla famiglia che operò, ai primi del ‘900, il suo rimboschimento con Abete rosso (Picea Excelsa).
Il Parco Zambeletti si estende su circa 50 ettari. Oltre alla "storica" abetina è presente parte del lariceto a Larix leptolepis (o kaempferi) impiantato nel 1904: primo esperimento forestale di introduzione della specie in Italia. Vi sono poi zone di bosco misto a prevalenza di Faggio (Fagus sylvatica) e ancora zone di prateria arida, roccette, radure.
Un finanziamento del 1981 della Direzione Generale Economia Montana e Foreste, consentì di iniziare un’altra grande opera che fa parte del mosaico della Cittadella: il Giardino montano per la conservazione della biodiversità dedicato allo scienziato di merito internazionale Ruggero Tomaselli.
Il Giardino è suddiviso in 8 settori a seconda degli habitat. Questo perché possano ritrovarsi in ogni accantonamento le condizioni per il miglior sviluppo della biodiversità. Infatti, non potrebbe essere ammirata la stupenda farfalla Vanessa delle ortiche se non fosse conservata in ambiente idoneo la pianta nutrice dei bruchi: appunto l’ortica, e così via. Quindi, non si trovano cartellini apposti ad ogni specie secondo una rigorosa sistematica bensì guide appositamente predisposte dal Centro Studi Botanici per consentire agli studiosi e ai semplici curiosi, di scoprire e classificare piante ed animali. Ciò nel rispetto della filosofia di base: l’educazione al rispetto per la Natura attraverso la conoscenza e la partecipazione.
E’ ovvio che il complesso sistema deve essere amorosamente accudito. La flora incrementata e diffusa. Perciò, le specie autoctone vengono prelevate in seme per essere coltivate nella serra fredda costruita nel 1973. A latere della serra, l’aiuola delle piante madri, con le 80 specie preminenti delle oltre 450 presenti nell’area del Giardino. Nel settore sperimentale stanno dando ottimi risultati esemplari della flora alpina di orizzonti più elevati e le orchidee terricole montane.
La ricostruzione di una piccola torbiera umida, consente di poter osservare, mediante microscopi ed altri strumenti idonei, il microcosmo formato da piccoli crostacei, rotiferi ecc. e di svilupparvi la specifica flora palustre.
Salendo verso la vetta, un ampio appezzamento prativo, opportunamente delimitato, costituisce la riserva integrale speciale "Mario Pavan".
Il Giardino è dotato di impianto di recupero dell’acqua piovana per scopi irrigui.
Il troppo pieno dei serbatoi alimenta un piccolo ruscello che scorre fra le rocce del pendio creando pozze e stillicidi dei quali approfittano uccelli, insetti e piccoli mammiferi. Luogo prescelto dai rospi Bufo-bufo per la loro riproduzione, insieme ad altri anfibi, il piccolo specchio d’acqua terminale, colonizzato con specie floristiche lacustri.
Nell’arboreo piante tipicamente indigene e conifere di impianto quali: Pinus cembra, Juniperus communis, Larix decidua, Pinus montana, Pinus mugo Turra, Pinus austriaca ed altre.
IL CENTRO STUDI BOTANICI "LOMBARDIA"
Il Centro Studi Botanici è una delle opere fondamentali della Cittadella di Scienze della Natura espressamente voluto dal Professor Furia per dotare il piccolo Parco e il Giardino di un organo moderno di servizio tecnico-scientifico nel quale compiere studi in campo forestale, floristico e pedologico. Il laboratorio per le analisi, frutto di donazioni, è dotato di attrezzatura specifica: spettrofotometri, bilance, pHmetri, microscopi e quant’altro necessita. Annessi al complesso si trovano la biblioteca e l’erbario.

09/23/2005

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