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LA STORIA

La Badia di GannaAlta sopra Caldé, la rocca di Travaglia (nel X secolo) è inutile baluardo dei re italici contro l'imperatore Ottone I e, ceduta all'arcivescovo di Milano, diviene centro d'un sistema di castelli più piccoli. Agli inizi del '400 resta caposaldo del ducato dei Visconti, quando sul Verbano si svolge il disegno eversivo (destinato al fallimento) di Facino Cane, sorretto da famiglie nobili come i Rusca e Besozzi e dai Mazzarditi, che controllano il lago dal loro castello sull'isola di Cannero. Sul colle di Bedero la Canonica romanica è per secoli centro religioso plebano, prima che Luino prevalga, come polo delle nuove signorie feudali. Titolari ne divengono i riconciliati Rusca, conti di Locarno ed esosi tiranni, poi i Marliani, pur essi di sinistra fama, infine i Crivelli. Da secoli invece è isolato Maccagno inferiore, feudo dell'impero per leggendaria fondazione di Ottone I, assegnato ai Mandelli. La conquista svizzera, da Locarno per breve tempo si estende sino alla Valcuvia; la Rocca è distrutta e i nobili luinesi sono lesti ad inneggiare all'effimera conquista elvetica. All'economia pastorale delle valli, fa riscontro il vivace commercio nei porti rivieraschi poiché non esiste continuità di strade lungo le sponde. Alle gabelle di Luino e Maccagno si deposita il sale; a Maccagno lo si raffina, sbiancandolo per esportarlo presso gli Svizzeri; lo si vuole infatti ben riconoscibile per evitare il contrabbando di ritorno. Ma il confine esalterà contrabbandi d'ogni genere, autentica risorsa dei poveri. Carlo V favorisce Luino con il mercato, dapprima in alternanza con quello di Maccagno, poi esclusivo e destinato a grande crescita. Le risorse non bastano e si emigra. Può avvenire nel '500 che due Scappi di Dumenza facciano fortuna, il pittore Bernardino (noto come 'Luini') a Milano, Bartolomeo come cuoco dei papi a Roma. A Parigi nell'Ottocento ci sarà una colonia di fumisti, decoratori, imbianchini del triangolo Maccagno-Luino-Dumenza; un imbianchino di Dumenza, agli inizi del XX secolo passa alla storia rubando al Louvre la Gioconda. L'Unità, dopo che nel 1848 Garibaldi aveva tentato da Luino di suscitare la rivolta popolare del Varesotto, favorisce il boom industriale del secondo '800; setifici e cotonifici in gran parte di capitale elvetico sorgono a Luino e Germignaga (Hussy, Steiner, Stehli, Bodmer e Gelpke); parallele le industrie meccano-tessile e di fonderia. La Battaglia partecipa, ai primi del '900, all'industrializzazione voluta dagli zar di Russia; altre fabbriche, tessili, meccaniche e chimiche, punteggiano Dumenza, Maccagno, Porto Valtravaglia (ove già nel '700 era nata una grande vetreria). Ulteriore motivo di progresso è la ferrovia del S. Gottardo; nel 1882 si inaugura la stazione internazionale di Luino che, con la Navigazione e le ferrovie minori, favorisce il turismo e il sorgere di alberghi. Dopo le tragiche giornate del 1898 (la rivolta "del pane"), con una dozzina di vittime fra i lavoratori, le tensioni sociali incrementano il movimento socialista e il sindacalismo cattolico. La Grande Guerra lascia traccia nella Linea Cadorna, lunghe liste di caduti sulla pietra e ferma l'ascesa economica. C'è stasi durante il fascismo, seppure con opere pubbliche come il rinnovamento di municipi e scuole e il potenziamento dell'ospedale, nato nell''800 dalla filantropica donazione del nobile Luini Confalonieri. Gli anni della Resistenza vedono da vicino la battaglia del S. Martino, il nascere di formazioni partigiane, stroncate con l'eccidio della Gera (a Luino) e l'aiuto generoso all'espatrio dei perseguitati, di cui è guida il parroco di Voldomino, don Piero Folli.

03/25/2004

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