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Dove s'incontrano Terra e Cielo

Lo spettacolo è incomparabile. Salire al Campo dei Fiori vuol dire prepararsi all'incontro con la natura e con le stelle, con la terra e con il cielo. Dove la botanica si sposa con la meteorologia, dove l'osservazione delle comete s'accompagna alla previsione dei sismi. Dove si studia e si contempla, là sorge la Cittadella di Scienze.

Nella foto di Riccardo Ranza, una vista dell'Osservatorio del Campo dei Fiori
La Cittadella di Scienze
Dal sogno del suo fondatore Salvatore Furia, alla realtà di oggi e ai progetti di domani, un viaggio alla scoperta della Cittadella di Scienze al Campo dei Fiori.

La Cittadella di Scienze della Natura, trae le sue origini in una riflessione vespertina dell'ottobre 1941. Sul far della sera giungevo, sedicenne, per la prima volta a Vetta Paradiso, una delle due cime più alte del Campo dei Fiori. Era quasi il tramonto ed a levante rosseggiavano il campanile e le case di Santa Maria del Monte. Tutt'intorno un silenzio altissimo, non un alito di vento tra gli abeti neri, immobili. Nasceva così, in quella sera ottobrina, il meditato proponimento di far sorgere su quella cima, a 1.226 metri di altitudine, un complesso di opere che avrebbe potuto offrire alla gente la possibilità di accedere alle superne visioni della volta stellata. Però mancava tutto: il terreno, le attrezzature scientifiche, una strada, le linee elettriche e mancavano, soprattutto, i soldi.
Salvatore FuriaPoi arrivò la guerra! e tutto fu riposto nell'angusto cassetto dei ricordi. Passati i lunghi anni del conflitto tornai a sognare, ad ammirare le stelle sopra la montagna come in quella lontana sera del 1941. Era il 6 settembre del 1956: il pianeta Marte, in opposizione, raggiungeva la minima distanza dalla Terra. Il 7 settembre "La Prealpina" pubblicò il mio primo articolo sul fenomeno astronomico in corso e l'invito a quanti fossero desiderosi di accostarsi alle scienze della natura, ad unirsi in quella associazione che, con atto formale, il 20 settembre successivo, diveniva "Associazione Astronomica Dilettanti Varese". Sede presso i musei di Villa Mirabello, concessi dal Comune di Varese. Sul solitario e buio prato del Ronchetto Fe, in prossimità della collina Sangallo, nasceva allora la prima specola varesina all'aria aperta alle cui attività partecipò numeroso ed entusiasta il pubblico.
Furono anni di grande attività culturale e divulgativa. Con modesti mezzi ma con tanto entusiasmo, illustravamo le meraviglie dell'Universo e si cominciò a parlare di viaggi nello spazio. La città ne era conquistata.
Nel novembre 1957 ottenni dalla Signora Zaira Morganti Spina di Busto Arsizio, un telescopio equatoriale Merz-Cooke.
Nell'autunno del 1959 sulla vetta del Campo dei Fiori, montammo una baita in tubi dalmine e legname di abete. Fu, questo il primo osservatorio, campo base anche per iniziali osservazioni climatologiche di vetta. Il 13 marzo 1960, inaugurammo, con enorme successo, la Mostra nella quale veniva esposto il progetto per la realizzazione dell'Osservatorio. I fondi arrivarono da un industriale di Milano, il dott. Sai Vita, che assistette a tutte le mie conferenze domenicali durante le quali illustravo l'ambizioso progetto. Correva l'anno 1961, Italia Nostra presentava, alla mostra nazionale "Italia da salvare" la mia proposta di formazione di un Parco naturale montano che comprendesse tutti i comuni gravitanti nell'area di 7.000 ettari attorno al Massiccio del Campo dei Fiori. A sua volta questo doveva diventare baricentro di un più vasto orizzonte protettivo di aree notevoli sotto il profilo vegetazionistico, paesaggistico e della biodiversità, dal gallaratese al confine elvetico. Il 13 luglio 1962, a Punta Paradiso sotto gli stessi abeti che mi avevano visto solitario sognatore in un fredda sera d'autunno di vari decenni prima avvenne un altro incontro, ormai "storico" per la Cittadella: quello tra me e la Signora Sofia Stringher Zambeletti, proprietaria di quei boschi.
Proposi la realizzazione di un Parco protetto e un Giardino per la diffusione della flora e della biodiversità del Campo dei Fiori, la costruzione di un Centro Studi Botanici, di una Serra fredda di acclimatazione, di un Osservatorio Astronomico e Geofisico.
In sostanza chiedevo "niente po' po' di meno" che la donazione di 25. 000 mq. Una richiesta che parve enorme anche a me stesso. La Signora Zambeletti aderì e mi espresse la volontà di donare 170.000 metri quadri di superficie boscata!! L'atto fu rogato dal Notaio Luigi Zanzi nel '64.
Si concretava così, a poco a poco, il mio sogno/progetto grazie anche a potenti apporti di generosità privata, come appunto questa.
Nel 1963 si costituiva in atto pubblico, la "Società Astronomica G.V. Schiaparelli - Centro Popolare Divulgativo di Scienze della Natura". L'associazione suggellava nella propria denominazione, la volontà di dedicare l'Istituzione all'insigne divulgatore, umanista, glottologo, idraulico, astronomo ed innovatore: Giovanni Virginio Schiaparelli. Nasceva un ponte tra la Scienza e gli umili. Il 10 maggio '63 iniziarono i lavori per la costruzione dell'Osservatorio. Nacque in quel periodo il "Gruppo Pioniere". Erano e sono tutt'oggi esperti muratori, elettricisti, fabbri, falegnami, progettisti, pronti a collaborare anche in discipline non proprie.
Quante fatiche ho chiesto e tuttora chiedo a chi percorre il mio stesso sentiero. Nell'agosto 1964 la grande cupola, la prima in Italia, si ergeva a Vetta Paradiso.
Furono poi realizzati: il Centro Studi Botanici "Lombardia", la Serra fredda di acclimatazione della flora, il basamento della seconda cupola, completata nel 1997 grazie al generoso contributo di Umberto e Bernardo Mascioni. Penso all'estenuante formazione e asfaltatura della strada, che comportò tre anni di lavoro durissimo. Non avevamo una palanca. Il sottoscritto prese la patente prefettizia di "minatore fuochino" ed eseguì 260 mine. Grazie a quegli anni di intenso e duro lavoro oggi la Cittadella è una realtà, di opere, di istituzioni, di servizi proiettata verso il futuro, quale luogo di cultura interdisciplinare e a disposizione di studiosi anche a livello internazionale.
E non mancano progetti per il futuro, in primis la ristrutturazione del Centro Studi Botanici. Si tratta di sopralzo di un piano con sovrastante terrazza panoramica munita di strumenti per osservazione astronomica e paesaggistica, appositamente attrezzato per i disabili. Completa il progetto la costruzione di una terza cupola con telescopio a tecnologia digitale a comando remoto per il monitoraggio di asteroidi e comete a rischio di impatto con la Terra ma non solo. Particolare gratitudine esprimo all'Unione degli Industriali della Provincia di Varese e alla Camera di Commercio che in ogni tempo compresero questo progetto e lo assecondarono.
La Cittadella di Scienze della Natura è ben lungi dall'essere conclusa. Con la realizzazione della funicolare del Campo dei Fiori un nuovo capitolo sarà avviato.

09/23/2005

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