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Un "saper fare" da non perdere

Un accordo tra Unione Industriali e Cgil,Cisl,Uil per favorire l'aggiornamento dei lavoratori. Un patrimonio di conoscenze e di professionalità prezioso, da coltivare e valorizzare.

La presentazione dell'accordo"La formazione continua - afferma il presidente degli industriali varesini Alberto Ribolla - è diventata, per effetto dello sviluppo veloce della tecnologia, una componente fondamentale nello svolgimento di qualsiasi attività professionale. E' una elemento strategico per mantenere l'impresa al passo con i tempi. Nessuna impresa può rimanere con successo sul mercato se trascura l'aggiornamento professionale dei propri uomini".
Sta in questa idea il senso più profondo dell'accordo che Unione Industriali e Sindacati hanno sottoscritto in provincia di Varese in tema di formazione continua dei lavoratori e di formazione per l'ingresso al lavoro. Sulla medesima lunghezza d'onda Gianluigi Restelli, segretario provinciale Cisl, sottolinea come l'accordo "vada nella direzione di accrescere la competitività delle imprese attraverso l'innovazione, anziché nella guerra, spesso persa in partenza, sui bassi costi di produzione". Marco Molteni, segretario Uil, rileva "l'utilità di un accordo che, facendo leva anche sulla formazione in affiancamento, valorizza il patrimonio di conoscenze e di professionalità che caratterizza il mercato del lavoro varesino". E Ivana Brunato, segretario provinciale della Cgil, così sintetizza efficacemente: "Dialoghiamo per costruire insieme lo sviluppo, non più solo per risolvere le situazioni di crisi".
Quello sulla formazione è un accordo che declina l'intesa raggiunta tra Unione Industriali e Sindacati nel marzo 2003, con il quale erano state concordate azioni comuni in tre settori di intervento: la migliore conoscenza e il monitoraggio continuo del mercato del lavoro locale; la sicurezza in azienda; infine, la formazione. Proprio su questo fronte c'è una novità importante. Le imprese sono tenute per legge a versare mensilmente un contributo destinato alla formazione dei lavoratori. Fino ad ora, tale contributo finiva nelle casse dell'INPS. Una situazione criticata dalle imprese, perché non offriva possibilità di verifica di utilità e di ritorno dell'investimento. Da qui l'insistenza di Confindustria e Cgil, Cisl, Uil per ottenere la possibilità di destinare quel contributo, su base volontaria, anziché all'ente di previdenza, a Fondi, appositamente costituiti, finalizzati per realizzare attività di formazione permanente: Fondi che, in quanto amministrati dai rappresentanti delle imprese e dei lavoratori, possono indirizzare la propria attività sulla base delle reali richieste che emergono dal mercato del lavoro, in un'ottica di interesse territoriale.
Ottenuta la modificazione della legge, le parti sociali si sono subito attivate per dare vita a due Fondi: il primo, chiamato Fondimpresa, si occupa della formazione dei lavoratori in genere; il secondo, Fondirigenti, dell'aggiornamento professionale dei dirigenti d'azienda, in particolare.
L'accordo tra Unione Industriali e Sindacati varesini si innesta su questo nuovo quadro normativo.
L'adesione a Fondimpresa consente, infatti, alle imprese di realizzare in proprio, in forma singola o in partnership con altre imprese, progetti di formazione e di aggiornamento dei lavoratori aderenti alle reali esigenze delle imprese e degli stessi lavoratori. Attraverso una Commissione Paritetica le parti sociali assicureranno la predisposizione delle attività di formazione continua che saranno individuate nel tempo e, inoltre, la valutazione periodica degli obiettivi, qualitativi e quantitativi, delle diverse azioni formative territoriali e settoriali, con le loro ricadute sul mercato provinciale.Per quanto riguarda, in particolare, le attività formative, l'Unione Industriali e i Sindacati progetteranno insieme "piste formative" sulla base di esigenze trasversali, di respiro provinciale, oltre ad assecondare le specifiche esigenze che potranno emergere nel tempo all'interno delle imprese. L'accordo prevede anche, oltre all'accento messo sulla formazione in affiancamento, la valorizzazione delle filiere produttive presenti nel territorio, ritenendo che un approccio in questi termini, che consideri cioè le filiere, possa risultare utile a sostenere il patrimonio di conoscenze e di competenze che caratterizza il sistema produttivo territoriale.
Infine, l'accordo prevede un capitolo sulla formazione per l'ingresso al lavoro: tema, questo, sul quale le parti sociali, le maggiori conoscitrici dell'economia e del mercato del lavoro locale, ritengono di poter svolgere efficacemente una funzione di indirizzo nella programmazione dell'offerta formativa in coerenza con i fabbisogni espressi dalle attività economiche presenti sul territorio.Condividendo la necessità di disporre di informazioni precise e tempestive sui profili professionali e sulle competenze ricercate dalle imprese, le parti sociali si trovano dunque concordi sull'opportunità di monitorare le esperienze di formazione presenti in provincia per verificare la capacità del sistema scolastico e formativo di rispondere alla reale domanda di formazione proveniente dal territorio. Verrà così attivato un "tavolo di confronto" con i soggetti - pubblici e privati - che operano nell'ambito dell'intermediazione sul mercato del lavoro locale per, da un lato, disegnare le "mappe" delle necessità attuali e future e intervenire così più efficacemente sulla programmazione dell'offerta formativa scolastica e professionale; dall'altro, assumere un ruolo efficace di orientamento per i giovani, le loro famiglie e per le esperienze di alternanza scuola-lavoro che si attiveranno nel territorio.

I precedenti accordi tra Unione Industriali e Cgil, Cisl, Uil

L'accordo sulla Formazione racchiude, tra gli altri, un altro motivo di interesse e cioè il fatto che, in provincia di Varese, l'Unione Industriali e Cgil, Cisl, Uil continuino a lavorare insieme ad iniziative congiunte. E non è la prima volta. Negli anni scorsi, venne siglato un accordo dal quale trasse origine il Patto Territoriale e i conseguenti notevoli incentivi al territorio: circa 35 milioni di euro a sostegno di interventi pubblici legati a infrastrutture di servizio e a insediamenti produttivi, per un totale di 54 interventi, di cui 7 infrastrutturali e 47 produttivi.
Poi, l'accordo che ha dato origine all'Organismo Paritetico Provinciale per la Sicurezza sul Lavoro: sulla scorta di tale accordo, a partire dal 1995 sono stati formati, con un modulo di 32 ore, oltre 1.300 partecipanti ai corsi di formazione per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Inoltre, sono stati organizzati corsi in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro per i neo-assunti, così da mettere tutti i lavoratori che entrano in azienda nella condizione di conoscere gli elementi fondamentali di prevenzione e di protezione dai rischi. Nel solo 2003 sono stati organizzati 24 corsi cui hanno partecipato complessivamente alcune centinaia di neo-assunti, provenienti da diverse imprese.
Infine, l'accordo che consentì l'ingresso in azienda di studenti per brevi periodi di lavoro, nei momenti dell'anno liberi da impegni di studio: un accordo che fece scuola in ambito nazionale e che ha introdotto una novità successivamente fatta propria dalla contrattazione collettiva degli anni scorsi e, da ultimo, dall'ordinamento giuridico con la "Legge Biagi".
Insomma - come ricorda il presidente dell'Unione Industriali Alberto Ribolla - in provincia di Varese "la storia degli ultimi anni delle relazioni industriali ha visto diverse occasioni di collaborazione, nel solco del resto di una tradizione locale improntata più al fare, a risolvere con pragmatismo i problemi, che alla conflittualità per la conflittualità".

11/18/2004

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