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Missoni, la rivoluzione del colore

In più di quarant'anni di moda, l'azienda di Sumirago è diventata simbolo dell'essenza del tessuto. Il ruolo dei colori. Gli arazzi e i patchwork esposti nei musei di tutto il mondo.

"Fanno la migliore maglieria del mondo, qualcuno dice la moda più bella del mondo". Un giudizio, espresso dal New York Times, che è un marchio di qualità. Il premio a più di quarant'anni d'attività, avviata in un piccolo laboratorio di Gallarate e proseguita, a partire dall'inizio degli anni Settanta, in una struttura aziendale ad alto profilo allestita a Sumirago.
"Avevamo deciso che dovevamo lavorare in un posto dove avremmo voluto passare il weekend - racconta Ottavio Missoni, ancora entusiasta della scelta condivisa dalla moglie Rosita -, dove ci fosse luce naturale tutto il giorno. E' stata una scelta ottima, cui dobbiamo certamente la nostra salute.
Cinque anni dopo, di fianco alla bottega, abbiamo costruito la casa. Abbiamo, poi, continuato ad acquistare pezzettini di terreno, fino a mettere insieme un vero e proprio bosco di betulle, con un ruscello e una vista stupenda del Monte Rosa".
E' la base, il quartier generale di un'avventura imprenditoriale che nello scorrere del tempo ha coinvolto anche i tre figli: Vittorio, Luca e Angela.

Quando un'attività porta un nome di famiglia, questa diventa più di una semplice attività: diventa un legame.
Il legame Missoni è sinonimo d'impegno alla famiglia, dedizione a una professione e orgoglio per un prodotto innovativo.
Da quando Ottavio e Rosita si sposarono nel 1953 e fecero la scelta di investire nelle loro capacità, il nome Missoni è diventato nel mondo il simbolo dell'essenza del tessuto, dell'arte di saper usare al meglio la tavolozza dei colori, dell'abilità nel lavorare la trama del tessile.

Già capace di sfidare gli atleti più forti partecipando con la Nazionale italiana di atletica leggera nel 1948 alle Olimpiadi di Londra, dove vinse la sua batteria nei 400 metri ostacoli, conquistando un posto nella finale, Ottavio Missoni ha saputo anche conquistare con Rosita, la sua compagna di una vita, il primato di essere stato colui che per primo ha osato con il colore nella maglieria.
"L'autunno-inverno 1970 fu la stagione della nostra collezione forse più famosa - sottolinea Rosita -. Mescolammo insieme tutte le texture che avevamo inventato fino ad allora, quadretti, fiammati, zigzag, righe, scozzesi, stampati e venne fuori quella collezione che la stampa specializzata chiamò Put Together e che ci lanciò davvero a livello internazionale".

Il nome Missoni, oggi più che mai, fa parte di quel gruppo d'élite tra gli stilisti che hanno realmente intrecciato il mondo dell'arte e della cultura con quello della moda.
Guardando i gilet e i cardigan dell'azienda di Sumirago si ha l'impressione che "tra due colori dissonanti, Missoni - come dice Carlo, figlio di Gianni Brera e artista - riesca sempre a infilarne un terzo, capace di armonizzare l'insieme".
I filoni d'ispirazione sono infiniti, si accavallano, si mescolano.
"Abbiamo sempre guardato con attenzione - continua Rosita - a tutte le arti popolari che hanno qualcosa di comune tra di loro, anche se in Afghanistan tessono in maniera diversa dal Messico. Però, poi, usi sempre i tuoi segni e alla fine della collezione, spesso, non ritrovi più lo spunto iniziale che ti ha guidato. Sono sempre, come dice Vittorio, delle 'missonate'…" I loro arazzi e i loro patchwork sono esposti nei musei di tutto il mondo e nel 1994, in occasione dei primi quarant'anni d'attività, la mostra "Missonologia: il mondo dei Missoni" si diffuse in molti Paesi.

Nelle scorse settimane, festeggiando i suoi ottant'anni, Ottavio Missoni si è presentato a Milano con una collezione completamente rinnovata, che focalizza l'attenzione sui giochi di contrasto tra materiali e volumi. Il colore, naturalmente, è presente e trasmette allegria, ma non è più l'unico elemento d'identificazione.
"E' uno sloppy chic" precisa Angela Missoni, da sei collezioni direttore artistico del marchio di famiglia, spiegando che si sta parlando di un'eleganza ricercata, ma facile da indossare.
I fiammati Missoni, prima maniera, sono elaborati e velati e s'alternano a giochi ottici di macro pizzo, matasse, ragnatele e impronte. Il risultato è di grande eleganza e freschezza, come sempre.

03/15/2001

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