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Svago e difesa dei Visconti

Il viaggio di Varesefocus alla scoperta dei castelli in provincia di Varese prosegue con quelli viscontei: dallo splendido castello di Somma Lombardo a quelli di Crenna, Caiello, Gallarate, Jerago con Orago e Caidate. Nel prossimo numero: Fagnano Olona, Cislago e Cassano Magnano.


Durante il dominio dei Visconti a Milano, tutta la fascia del territorio del basso Varesotto, comprendente la zona del Ticino, di Gallarate e delle vallate dell'Arno e dell'Olona, vede il moltiplicarsi di fortificazioni e castelli. Essi erano molto importanti all'interno della politica strategica del Ducato milanese, poiché avevano funzioni di difesa dei confini da eventuali penetrazioni esterne e di controllo delle vie di comunicazione e dei traffici commerciali. Questi castelli appartenevano di solito a rami familiari minori della casata viscontea, e, nel corso dei secoli, subirono modifiche più o meno parziali che li trasformarono da costruzioni con funzioni puramente militari in edifici con carattere residenziale.

CASTELLO DI SOMMA LOMBARDO
Una delle costruzioni più interessanti è il Castello Visconti di San Vito a Somma Lombardo. Rappresenta un considerevole esempio di architettura fortificata lombarda che, nonostante le trasformazioni apportate dalla storia, ha conservato le sue tipiche caratteristiche “castellane”.
Esso ha origini molto antiche: sorto sulla strada che metteva in comunicazione Milano con il Lago Maggiore, attraverso le località di Somma Lombardo, Sesto Calende e Angera, è nato a scopi difensivi. Il Castello di Somma Lombardo si presenta come un edificio costituito da corpi di fabbrica con cortili e ingressi indipendenti che si sono man mano aggiunti rispettando una certa unità di stile fino a formare l'attuale pianta quadrilatera del complesso.
I Visconti risiedono nel castello già dalla metà del 1200, come testimonia la citazione di un atto notarile rogato a Gallarate il 22 giugno del 1251 dal notaio Marcellinus de Angheria. Il nucleo più antico, intorno al quale si è poi sviluppato tutto il castello, è costituito dal cortile degli armigeri che presenta un portico (dove si possono ammirare carrozze d'epoca) ad archi acuti, sostenuto da pilastri ottagonali in granito, con capitelli recanti gli emblemi viscontei: per questi elementi gotici il cortile è databile al 1300.
Successivamente, quando a Milano si instaura nel 1448 la Repubblica Ambrosiana, i fratelli Guido e Francesco Visconti lasciano la città e si ritirano nella loro proprietà di Somma. A questo periodo risalgono i lavori di costruzione, di ampliamento e di adattamento del castello, con i disegni eseguiti da Giovanni de Melzio e da Antonio de Trivulzio. Con gli interventi quattrocenteschi di Guido e Francesco Visconti, l'edificio si sviluppa dal punto di vista architettonico, in quanto viene aggiunta una nuova parte a oriente dell'originaria struttura, collegata ad essa, ma al tempo stesso autonoma e con un ingresso proprio; inoltre, intorno al castello, è scavato un fossato (oggi visibile solo sui lati settentrionale e meridionale), munito di ponti levatoi e con portoni di accesso. Nel 1473 i due fratelli dividono le proprietà di famiglia: al maggiore Francesco, da cui discenderanno i Visconti di San Vito, tocca la parte rinnovata del castello e la parte superiore di Somma; a Guido, capostipite dei Visconti di Modrone, la parte antica dell'edificio e la parte bassa del Borgo. In seguito, a cavallo tra il Cinque e il Seicento avviene la decorazione degli ambienti interni della nuova ala come lo scalone monumentale e le sale del piano nobile con splendidi affreschi di carattere allegorico e profano, attribuiti ad artisti della scuola di Carlo Antonio Procaccini (Bologna 1555-Milano 1605 circa). Al periodo tra il XVI e il XVIII secolo risalgono le ultime aggiunte e modifiche alla struttura che si è conservata tale fino ai nostri giorni. Dopo secolari e alterne successioni familiari, il castello è stato riunito sotto la proprietà del marchese don Alberto Visconti di San Vito intorno agli anni '50 del secolo scorso e aperto al pubblico nel 1996 per volontà di Gabrio Visconti, figlio di Alberto.

Il castello di JeragoCASTELLO DI JERAGO
Tra i fortilizi della zona tenuti dai membri della famiglia viscontea, per proteggere i propri territori, degno di nota è il Castello di Jerago. Posto su un'altura poco lontano dal paese, è collegato a Somma Lombardo attraverso le fortificate Arsago Seprio e Besnate. Nei pressi dell'antica costruzione sorge l'oratorio dedicato a S. Giacomo perché tappa del pellegrinaggio diretto a Santiago de Compostella: di origine romanica e con affreschi collocabili intorno al IX-X secolo, doveva essere la cappella del castrum. La costruzione del castello è molto probabilmente precedente al 1248, anno in cui il feudo di Jerago viene assegnato dall'arcivescovo di Milano Ottone Visconti al fratello Gaspare e al nipote Pietro.
Il castello di Jerago, dalla pianta a U, si presenta come un edificio solido e rigoroso, senza torri, con mura costituite da pietre intervallate a mattoni; intorno al 1500 viene aggiunta la parte dei rustici. Dal 1300 al 1700 è possedimento della famiglia Visconti di Jerago, come testimoniano anche gli affreschi quattrocenteschi all'interno di S. Giacomo che rappresentano una figura di offerente inginocchiato davanti alla Madonna in trono con a lato lo stemma visconteo e una poco leggibile iscrizione dedicatoria.
Nel 1751 l'edificio passa di proprietà alla famiglia Bossi assumendo l'aspetto di vera e propria residenza grazie all'apertura di nuove e ampie finestre e con la decorazione affrescata dei soffitti a motivi naturalistici di Carlo Antonio Raineri.
Nel secolo scorso, dopo essere stato acquistato e restaurato da una famiglia fiorentina, è stato venduto all'attuale proprietario che ha apportato nuovi miglioramenti negli anni '60.

Location per eventi
Il castello è una dimora privata immersa nel verde in cui si possono organizzare matrimoni ed eventi.
Per informazioni contattare il numero 348.4105967
Da Varese, autostrada A8 uscita di Solbiate Arno. Km.16


La tenuta del castello di CaidateCASTELLO DI CAIDATE
Di origine viscontea e risalente al 1300 circa, il Castello Confalonieri a Caidate (Sumirago), domina tutta la vallata dell'Arno. Edificato dai Visconti come luogo dove svagarsi nel nobile passatempo della caccia, ha struttura massiccia a pianta quadrilatera, cortile centrale e una torre robusta e quadrata sull'angolo che guarda verso la valle. Nel 1614 il castello passa alla famiglia Bigli, grazie al matrimonio dell'ultima Visconti di Caidate: a questo secolo risalgono le prime trasformazioni con il portico a colonne binate che muteranno il castello in villa residenziale, conservando tuttavia alcune caratteristiche castellane. Nell'Ottocento con i nuovi proprietari, i Confalonieri, avviene l'aggiunta di torri cilindriche con coronamento di merli dovuta all'architetto Balzaretto, al quale si attribuisce anche il rifacimento del parco.


ARTE. STORIA E ORIGINALI COLLEZIONI
Dopo la scomparsa nel 1997 dell'ultimo discendente dei Visconti di San Vito, il castello è attualmente gestito dalla Fondazione Visconti di San Vito, presieduta da Gaetano Galeone, che ne promuove e valorizza la conoscenza e lo studio. Il castello di Somma Lombardo è infatti un tesoro di arte, storia e collezionismo: oltre ai meravigliosi affreschi della Sala delle Feste e ai preziosi mobili e arredi d'epoca seicentesca della Camera Reale, è possibile ammirare varie collezioni. Nella Sala delle Stagioni si trova la singolare raccolta di piatti da barba con più di 500 pezzi provenienti da tutto il mondo, realizzati con materiali diversi, dalla porcellana all'argento, dall'alabastro al legno. Altre sale custodiscono una rara collezione ornitologica composta da 360 uccelli impagliati e una ricca raccolta di armi e armature spagnole del Cinquecento. Un ambiente è dedicato alla raccolta di urne cinerarie della civiltà di Golasecca (IX sec. a.C.): eccezionale per il valore, la qualità e il numero dei pezzi, è stata in parte regalata ai Visconti dall'abate Giani e in parte scoperta da Ermes Visconti nei terreni di sua proprietà, vicino a Somma. Alcune sale sono dedicate a personaggi importanti che furono in qualche modo legati alla famiglia di questo castello da vincoli di parentela, come quella in onore di Papa Gregorio XIV (5 dicembre 1590), che qui vide la luce l'11 febbraio 1535 e quella dedicata a Gabrio Casati, patriota e uomo politico del Risorgimento. Bisogna inoltre ricordare la Biblioteca con i suoi 30.000 volumi e la Cappella consacrata alla Vergine dove si ammira una pala del Cerano con l'Apparizione dell'Angelo a Maria. Al Castello Visconti di San Vito è possibile festeggiare il giorno delle nozze oppure organizzare meetings di lavoro, seminari, incontri culturali.
Castello Visconti di San Vito - Piazza Visconti, 12 - Somma Lombardo (VA) - Telefono: 0331.256337 - Orari: 10-11.30 e 14.30-18.30. Apertura da aprile a ottobre, sabato, domenica e festivi; nei giorni feriali aperto solo per gruppi (minimo 25 persone) previa prenotazione. Servizi: visite guidate, bookshop
Come arrivare: autostrada laghi A8, uscita Sesto Calende-Vergiate in direzione Somma Lombardo. Nel mese di settembre a Somma Lombardo si svolge la mostra dell'artigianato e la Fiera del Castello.

UNA RETE CAPILLARE DI CASTELLI SATELLITI
Il castello di CaielloNumerosi sono i castelli che con la loro presenza documentano quanto fosse ramificato (e fortificato) il sistema di controllo e di difesa che i Visconti attuarono in questa zona, così importante nell'antichità perché collegava Milano ai valichi alpini. Inoltre bisogna ricordare il motivo economico dell'insediamento visconteo per la riscossione di rendite agrarie, decime e tributi di pertinenza alle estese proprietà fondiarie.
Il castello di CrennaI fortilizi erano spesso in collegamento diretto e visivo tra loro come, ad esempio, i castelli di Crenna e Caiello a Gallarate, e poco più a nord quello di Jerago.
I duchi milanesi ebbero sempre grande rispetto, fiducia e considerazione verso coloro che abitarono questi castelli, anche se appartenenti a rami minori della signoria viscontea, e che da vicino seguirono le loro sorti.

03/31/2006

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