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Toeplitz, un bancario a Varese.Con villa

Tra i tanti parchi che attribuiscono a Varese la nota definizione di "Citta Giardino" quello di Villa Toeplitz è un esempio ottimamente mantenuto e sempre aperto ai visitatori e agli amanti di passeggiate rigeneranti.


Spesso si sente parlare di Varese come della "Città Giardino". Si capisce subito il motivo: posizionata in una bella conca verde e riposante, dove l’aria è buona e in primavera quasi profumata - suvvia, fatta eccezione delle poche vie del centro - la qualità della vita qui, è percepibile "a naso".
Eppure la "Città Giardino", circondata da boschi che ricoprono fitti le montagne tutt’attorno, ha forse un piccolo difetto: i giardini sono per lo più privati. Varese quindi è una città "giardino" nel vero senso della parola, proprio perché ricca di parchi da ammirare oltre i cancelli. Fortunatamente ci sono diverse eccezioni e se si cerca un po’ di natura ingentilita dall’uomo, i giardini di Villa Toeplitz sono a disposizione di tutti. Villa Toeplitz in più offre l’occasione di poter fare una lezione extrascolastica di dizione se vi ci recate con un bambino e provate a fargli pronunciare questo nome "Toeplitz". Dopo qualche balbettio, scatterà l’immancabile e vendicativa domanda: "Ma chi era Toplis?" Quindi, bisogna esser pronti a dare una risposta più che esauriente.
Joseph Toeplitz (1866-1938) nato a Varsavia in una famiglia di finanzieri israeliti, trascorse la giovinezza tra Parigi, Montecarlo e Genova. Fu un uomo brillante ed intraprendente che crebbe professionalmente con la Banca Commerciale Italiana facendovi una rapida carriera. Sostenitore delle teorie economiche di Adam Smith, attivo collaboratore in diverse banche milanesi quando ancora l’intromissione di capitali stranieri nella nostra economia non destava sospetti, divenne durante la Prima Guerra Mondiale il più importante banchiere italiano, ma fu anche promotore di numerose imprese dell’industrializzazione nascente, tra cui Breda, Pirelli, Falck. Come molti milanesi del tempo, Toeplitz e la moglie Edvige Mrozowska si innamorarono di Varese e dal 1914 divennero proprietari della villa e del parco che ancora oggi, nel rione Sant’Ambrogio, portano il nome di famiglia. Varese, allora Città di Villa, era il luogo ideale per intrattenere rapporti sociali e scambi relazionali. Forse fu proprio per merito della moglie, che dopo lunghi viaggi in oriente aveva affinato i propri gusti paesaggistici, che la villa e il parco, progettati in origine dall’Ing. Speroni per la famiglia Frey, vennero ampliati. La villa fu ristrutturata secondo un gusto decisamente orientale e le fu affiancata la torre con la cupola astronomica su progetto del Prof. Bianchi, allora direttore dell’Osservatorio Astronomico di Brera. Il parco invece venne ampliato acquistando nuovi terreni e piantumando nuove specie esotiche. Si creò così una ricca e fitta vegetazione che venne "ridisegnata" dallo Studio parigino Adam e Collins come una scenografia arborea attorno a fontane a zampillo alimentate dalle acque del monte Martica e collegate da un sistema di viali a tenaglia. L’aspetto attuale della Villa e del parco si spiega quindi in parte grazie alla passione per l’Oriente dei coniugi Toeplitz - Joseph visitò il Tibet recandovisi in aereo, cosa abbastanza rara per i tempi - ma anche come fenomeno di costume che interessò Varese, come Milano, tra fine '800 e inizio '900. Fenomeno motivato anche dal fatto che le città intrattenevano rapporti economici e culturali con l'India e la Cina. Un’ultima curiosità: Toeplitz era un appassionato di esoterismo e la Villa divenne luogo di incontri di studio di fenomeni paranormali, il che accresce il fascino del luogo ed alimenta da anni storielle più o meno verosimili sui fatti misteriosi avvenuti in occasione di alcune di queste speciali "sessioni di studio".
Nel 1938, morto Toeplitz, in esilio volontario a Varese a causa dei contrasti con il regime fascista, la Villa venne tenuta dalla famiglia ancora per qualche anno. Nel 1945 fu venduta ai fratelli Mocchetti e dopo periodo di declino, nel 1972 il complesso venne ceduto al Comune di Varese che gradualmente lo ha recuperato fino alla recente riattivazione delle fontane. Da qualche anno la Villa è stata affittata all’Università dell’Insubria: nel salone dalle soffittature lignee e dai parquets originali ha sede il Club del Rettorato Universitario, mentre nei locali della Villa si tengono alcuni corsi universitari. Qui trova sede anche l’International Research Center for Local History and Cultural Diversities. Un luogo può essere visitato per la sua storia, per il suo valore architettonico, o anche solo per la sua bellezza. Il Parco di Villa Toeplitz va visitato semplicemente perché è bello, come un abito di foglie e fiori indossato dalla Villa stagione dopo stagione. Anche se non ci si può dimenticare della presenza della Villa oltre le quinte dei rami, la vera ricchezza del luogo la si scopre girando tra i vialetti del parco, facendosi avvolgere dalla natura addolcita di questo giardino all’italiana di stampo eclettico. Qui, per la gioia dei botanici, troviamo alcuni bellissimi esemplari, tra cui il faggio "Asplenifolia", il cipresso dell’Arizona e l’enorme abete del Caucaso, finché giungendo alla sommità del Belvedere ci si ferma stupiti ad ammirare il paesaggio che armonioso si apre tutto intorno a Varese, la "Città Giardino".

06/16/2006

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