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Il Mistero di Bernardino

Sorprendenti affreschi rinascimentali nella chiesetta di una cascina nella campagna saronnese. Tante le ipotesi sull'autore: secondo vari studiosi, si tratterebbe del pittore Bernardino Luini.


Sulla strada asfaltata della campagna saronnese che da Uboldo conduce a Gerenzano, proprio all'esatto confine dei due territori si apre una stradina anonima se non fosse per il cartello giallo che indica "Cascina Soccorso secolo XV-XVI".
Subito ci si accorge che l'asfalto è finito, buche e ghiaia accompagnano il visitatore per circa 300 metri per poi entrare in un cascinale e fare un salto di 200 anni nel passato. Qui c'è la Cascina Soccorso che, con la sua chiesetta rustica, formata da una navata con soffitto a capriate a vista e dal piccolo campanile, ha dato del filo da torcere a molti esperti d'arte che, ancora oggi, sono in disaccordo sull'attribuzione del grande affresco presente nell'abside della chiesa.
La chiesa è dedicata a Santa Maria del Soccorso e ha dato il nome al complesso rurale a forma di corte chiusa, tipico della Lombardia. Ora è in uno stato di quasi abbandono ed è utilizzata come fienile, legnaia e deposito di macchine agricole. Dal 1975, anno del primo restauro dell'affresco, il complesso è sottoposto a vincolo per la sua rilevanza storica e diversi studi e ricerche sono stati effettuati per dare una precisa identificazione alla struttura.
Sulla cascina sono stati scritti un libro con molte foto: "Nel buio dei secoli uboldesi" di Anna Maria Zaffaroni, una ponderosa tesi di laurea da parte di tre architetti (Ghirimoldi-Longoni-Pigozzi anno acc.95/96) e una tesina di Fabiola Colombo sul restauro architettonico. Tutto ciò per dare giustizia a questa splendida corte con annessa la chiesa. Sicuramente la data di costruzione è antecedente il 1500 e la storia racconta, in modo certo, solo una data e una firma posta sotto il bellissimo affresco: 1507 Bernardinus De ...vagis. Quali lettere si nascondono prima di…vagis? Questo giallo non è ancora stato risolto.
Alcuni esperti affermano che la firma e l'affresco sono da attribuirsi a Bernardino Luini, e che questo sarebbe il primo lavoro fatto su commissione, quando era molto giovane. Infatti, nel 1507, il "Raffaello di Lombardia", com'era chiamato, avrebbe avuto solo 22 anni essendo nato, forse, a Luino intorno al 1485. La città lacustre ne rivendica i natali ritenendo il cognome Luino (lovino) indicativo del luogo di provenienza. Altri studiosi sostengono invece che potrebbe trattarsi di Bernardinus de Caravagis, un pittore dell'epoca che aveva lavorato anche a Roma. Altri expertises ipotizzano un certo Bernardino de Quagis di Inzago che poi si trasferì a Milano per lavorare. Se così fosse, quest'ultimo avrebbe dipinto l'affresco a soli 15 anni.
La cosa certa è la bellezza di questo affresco, restaurato nel 1975. Esso rappresenta la Madonna del latte in trono con il Bambino e i Santi della peste: Cristoforo e Rocco a sinistra, Sebastiano e Antonio abate sulla destra. Inginocchiato c'è forse il donatore dell'opera, un membro della famiglia Crivelli, tenutaria del fondo. Prima del restauro sia la chiesetta, sia la cascina erano in un totale degrado dovuto in parte all'abbandono della struttura da parte degli antichi proprietari e contadini, ma era malconcia soprattutto la chiesa, a causa dell'umidità rilasciata dal torrente Bozzente che passa proprio sotto alla costruzione. Ancora oggi il lento degrado dovuto alla mancanza di continui interventi, non lascia ben sperare sulla conservazione di questi beni artistici.
La storia di questo complesso si evince soprattutto dalle relazioni delle visite pastorali in quanto non risultano atti o scritture circa i lavori d'inizio della chiesa che, tuttavia, si fa risalire al XV secolo per volontà di un certo frate Gerolamo De Gardi dell'ordine degli Agostiniani. Il religioso, nei sette anni della sua permanenza nel luogo, iniziò con le elemosine dei fedeli la costruzione di un grande edificio annesso alla chiesa con l'intenzione di fondare un monastero che non fu mai portato a termine e che dovette abbandonare, nel 1517, scacciato a causa della Riforma di Martin Lutero. La piccola chiesa era diventata luogo di grande devozione alla Madonna da parte di tutto il contado mentre, attualmente, è sconsacrata. Restano ancora le testimonianze delle cellette situate al piano superiore della corte chiusa e alcuni locali con grandi camini. Il fondo fu amministrato per secoli dai Nobili Crivelli in modo quasi dispotico tant'è che i fratelli del prete Jo Ambrosio Crivelli, nel 1617, furono definiti come due "bravi" di manzoniana memoria avendo assassinato due persone in Strada Santa Maria del Soccorso e imperversando nella zona. Nel 1788, la proprietà ecclesiastica mise all'asta il fondo e un certo Colombo se l'aggiudicò divenendo proprietario di tutta la cascina, i terreni e la chiesa. Ancora oggi il fondo è abitato da due eredi Colombo, di cui uno è custode delle chiavi della chiesa, e nel 1979 a sue spese, rifece il tetto modificandone in parte l'originale struttura. Nell'estate del 1994 il bellissimo affresco fu nuovamente restaurato su incarico della Soprintendenza e l'anno successivo la Provincia di Varese finanziò i lavori per limitare i danni causati dalla muffa che risaliva alta sui muri. Oggi, la situazione è stabile, ma il degrado della struttura è visibile con l'unica "luce" dell'affresco che vogliamo credere sia del giovane Bernardino Luini visto che la disputa resta ancora irrisolta.
Come raggiungere la Cascina
Autostrada Varese-Milano, deviazione per Como. Si esce dall'autostrada a Saronno, si devia al semaforo verso destra e poi a sinistra direzione Uboldo. Al 1° semaforo di Uboldo, lungo la statale per Busto Arsizio, si gira a destra in direzione di Gerenzano. Superato il cavalcavia dell'autostrada dei Laghi, subito a sinistra un cartello giallo indica "Cascina Soccorso". La strada sterrata in mezzo alla campagna, lunga meno di 300 metri, porta direttamente in cascina. Per visitarla, prendere appuntamento con la proprietaria-custode, signora Colombo, che abita nella casa recente in fondo alla corte (tel. 02-968.0678).

11/18/2005

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