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Gran consulto sull’occupazione

Un Consiglio Provinciale "aperto" sul ruolo di Villa Recalcati nella gestione del mercato del lavoro locale.

Il Consiglio Provinciale "aperto"Una volta la Provincia si occupava di strade e di edifici scolastici. Oggi deve essere una agenzia per lo sviluppo del territorio. Con questa premessa l’assessore provinciale al lavoro e alla formazione professionale Andrea Pellicini ha aperto i lavori del Consiglio Provinciale "aperto" nel quale è stato presentato il report 2003 sul mercato del lavoro nel Varesotto e sono stati presentati i principali progetti della Provincia in materia di politiche del lavoro. Presenti ai lavori del consiglio provinciale, le associazioni imprenditoriali e le organizzazioni sindacali del territorio hanno espresso le proprie valutazioni, tutte sostanzialmente concordanti sull'impegno e sulla qualità del lavoro svolto dai vertici e dalla struttura operativa dell'ente provinciale.
I dati del mercato del lavoro. Nel corso dell’ultimo decennio la disoccupazione varesina è risultata meno femminile e meno giovanile. La disoccupazione è diventata più "adulta", cresce cioè la percentuale degli over 50 iscritti ai Centri per l’Impiego. Nella struttura dell'occupazione persiste una forte caratterizzazione industriale, ma cresce anche il terziario seppure con un'intensità minore rispetto al resto del territorio lombardo. Nel 2003 è diminuito il trend di crescita dei lavoratori parasubordinati, come pure i contratti part-time. Dopo l'aumento dei primi anni, è sostanzialmente stabile il numero dei lavoratori che hanno utilizzato un contratto interinale.
Acquisite le competenze in materia di lavoro in attuazione del processo di decentramento amministrativo, i servizi per l’impiego della Provincia, nel corso 2003, hanno effettuato 1107 colloqui di orientamento e 233 preselezioni ed hanno stipulato convenzioni con 300 imprese nell'ambito del servizio di collocamento mirato dei disabili. Inoltre hanno avuto contatti con 43.603 soggetti, di cui 27.281 per richieste di lavoro e 16.322 per formazione/istruzione.
Di che cosa ha bisogno il nostro mercato del lavoro? Con un tasso di disoccupazione sceso nel 2003 al 3,4%, attestato cioè su livelli che si possono considerare fisiologici, "si pone il problema - ha affermato il vicepresidente dell’Unione Industriali Michele Graglia - di dove cercare quei famosi operai specializzati che sono la fonte primaria dello sviluppo delle imprese del territorio". E se al riguardo, non sovviene il bacino occupazionale dei lavoratori maschi nella fascia di età fra 30 e 64 anni, dove la disoccupazione è praticamente inesistente, neppure i bacini delle lavoratrici e dei giovani possono offrire, sul piano quantitativo, molte opportunità. "Insomma - ha commentato Michele Graglia - non ci sono spazi di manovra per una crescita occupazionale ‘autonoma’ di questa provincia". Bisogna quindi considerare l'insufficienza delle risorse del nostro mercato del lavoro e ragionare insieme attorno alla "necessità di avviare un confronto sulla capacità del nostro territorio di attivare non solo investimenti, ma anche lavoro e occupazione".

03/25/2004

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